Creato da benedicaria il 16/09/2012

Benedicaria

La "Magia" Popolare Siciliana e non solo...

 

Messaggi di Gennaio 2013

San Paolo dei serpenti

San Paolo dei serpenti Gli scongiuri contro gli animali nocivi sono in genere brevi per consentire, ritengono i popolani, a chi vi ricorre di recitarli nel più breve tempo possibile. In altri termini essi sembrano avere il carattere della tempestività, specie se riguardano quegli animali che assalgono l’uomo con maggiore violenza. Si crede che gli animali nocivi vengano resi impotenti solo nell’attimo in cui si sia terminati di recitare lo scongiuro. Di questi scongiuri so che ne esistono diversi, ma chi li conosce non li comunica agli altri per timore di renderli inefficaci e di privarsi quindi di un buon mezzo di difesa. Uno scongiuro che ho raccolto riguarda lo scorzone, in dialetto «scursuni». La vista di scorzoni, che strisciano furiosi fra le stoppie, o di un cumulo di lividi anelli mentre si solleva un covone, incute molta paura nella nostra gente di campagna, specie se ciò avviene sotto la canicola, periodo in cui essi più facilmente attaccano l’uomo. Il seguente scongiuro basta ad immobilizzare lo scorzone o a farlo scomparire in un crepaccio del terreno o in mezzo alle stoppie:

San Paulu",
primu ceraulu,
Sangu di Cristu,
ammazzami a chistu.
Nun ammazzari a mia,
cà sugnu figliu di Maria.


Si invoca San Paolo, «primo ceraldo», per il sangue di Cristo, perché uccida lo scorzone e salvi chi scongiura perché «figlio di Maria». Il serpente infatti niente poté contro la Vergine Santissima e spesso la nostra iconografia la rappresenta nell’atto di scacciargli la testa. Invocazioni-scongiuri simili a questa sono molto diffuse in Sicilia. In una variante si invoca San Paolo perché leghi bene il rettile «come si lega un cagnolino martirizzato:

San Paulu , lu primu ciràulu, attaccatimi a chistu, pi lu sangu di Cristu,
attaccatilu beddu attaccatu comu un canuzzu marturiatu.      


Per preservarsi dalle morsicature velenose e per affascinare i rettili, dicono:

San Paulu ciaràulu, ammazza a chissu ca è nnimicu di Diu
e sarva a mia ca su’ figghiu di Maria.


In uno scongiuro si promette a San Paolo un «tredenari» perché allontani: «lo scorzone maledetto» che vuole mordere:

San Pauluzzu binidittu cc e u scursuni malidittu, chi mi voli muzzicari,
San Pauluzzu facitilu alluntanari e quand’asciu ‘n tridinari
a San Pauluzzu ci l’haiu a dari.


Il contenuto di queste formule d’incantesimo è sempre lo stesso: il rettile non può più nuocere perché affascinato da San Paolo, che nella maggior parte degli scongiuri è invocato come «primo ceraldo». Troviamo negli Atti degli Apostoli che il Santo, recatosi a Malta, mentre metteva legna sul fuoco, venne assalito da una vipera, la quale, pur essendosi attaccata ad un dito, non gli fece alcun male. Da questo racconto è nata la devozione all’Apostolo, come incantatore di serpenti, e la credenza secondo la quale clii nasce nella notte del 29 giugno o in quella dal 24 al 25 gennaio, commemorazione di S. Paolo, abbia virtù straordinarie. La parola «ciràulu» o «ciaraulu», trombettiere, sta ad indicare appunto questo fortunato che può maneggiare innocuamente per lui e per gli altri la vipera, l’aspide, la biscia, il calabrone, lo scorpione, il rospo, il ragno ed altri rettili velenosi»

Nella tradizione popolare San Paolo viene invocato per ottenere coraggio, per sviluppare la pazienza e per porre fine ai contrasti in casa, ma anche visto come una sorta di protettore dei giornalisti e di tutti coloro che per lavoro si trovano a scrivere. Il giorno della settimana in cui viene invocato è il martedì e gli si offrono candele rosse e candele blù. I ceri offerti a San Paolo vengono unti con olio benedetto.

 
 
 

Orazione a Sant'Antonio Abate per avere notizie di una persona lontana

Orazione a Sant'Antonio Abate per avere notizie di una persona lontana

Se un amico, una persona di nostro interesse o un parente è lontano da noi e speriamo di avere presto notizie o desideriamo che ritorni, possiamo provare a recitare questa orazione tratta dalla tradizione popolare siciliana.

Il popolo attribuiva grande valore a questa preghiera, nella quale si invocava Sant’Antonio. Al santo si chiedeva di utilizzare il suo fuoco per suscitare nella persona lontana la voglia impellente di ritornare.


Sant’Antonu, re potenti,
‘N manu tiniti focu ardenti:
Jti unni N.N.
(il nome della persona),
Ci abbruciati lu cori e la menti;
Nun putissi né cuitari né abbintari
Ssa fantasia di ‘n testa ci aviti a livari;
S’è a l’addritta, un friscu d’oricchi;
S’è assittatu, ‘na trantuliata.
- Chi fu? Chi t’abbinni?
Partiti e venitinni.


Di seguito la versione italiana della preghiera:

Sant’Antonio, re potente,
che tenete in mano fuoco ardente;
andate da N.N.
(il nome della persona);
bruciategli il cuore e la mente,
(affinché) non possa quietarsi né calmarsi,
toglietegli dal capo codesta fantasia;
se egli è in piedi, (mandategli) un fischio d’orecchi;
se è seduto, uno scotimento.
Che è stato? Che ti accade?
Parti e vienitene (da me).

(questa Orazione si recita tre volte e in ognuna un Padre nostro)

 
 
 

I SETTE SANTI ARCANGELI

I SANTI SETTE ARCANGELI

Nel 1515, per mezzo di un santo sacerdote, Antonio Lo Duca, fu ritrovata un’icona raffigurante i sette Arcangeli con i relativi nomi, nella piazza dietro la Cattedrale di Palermo, denominata tutt’oggi piazza Sett’Angeli. Sollecitato da diverse visioni degli Arcangeli che gli chiedevano di diffondere la loro devozione e che fosse edificata una chiesa a loro dedicata, ottenne da Leone X che fosse costruita una Chiesa dedicata ai Sette Arcangeli, detta appunto S.Maria degli Angeli, ubicata vicino l’odierna Stazione Termini.
La Sacra Scrittura più volte menziona i sette spiriti che stanno dinanzi a Dio (Tobia 12,15; Apocalisse 1,4) e tre di essi li menziona chiaramente e cioè: Michele (Daniele 10,13-21; 12,1; Lettera di Giuda 1,9; Apocalisse 12,7), Gabriele (Daniele 8,16; 9,21; Luca 1,19; 1,26), Raffaele (Tobia 3,25; 12,15); il nome degli altri quattro Arcangeli è conosciuto, oltre che dai Libri Apocrifi Uriele è ricordato nel libro apocrifo di Enoch e nel IV libro non canonico di Esdra), anche per mezzo della scoperta avvenuta a Palermo. Nell'iconografia, oltre che con i loro nomi (che finiscono in – el – Dio – sono “theophori”, cioè portatori di Dio), sono rappresentati con dei simboli, come di seguito descritti:

San Michele Arcangelo
simbolo: con spada e Lucifero sotto i piedi
epiteto: vittorioso
colore: giallo – oro – arancio
pianeta: sole
giorno: domenica
metallo: oro
incenso reale o liturgico – ruta - gomma arabica – olibano – zafferano - scorza di arancia – girasole – alloro
pietra: diamante
virtù teologale: intelletto
vizio capitale: superbia
sacramento: eucaristia

San Gabriele Arcangelo
simbolo: con specchio di diaspro e fiaccola
epiteto: messaggero
colore: bianco – argento – grigio
pianeta: luna
giorno: lunedì
metallo: argento
incenso: sandalo – zenzero – gelsomino – mirra - tuberosa
pietra: perla – pietra di luna
virtù teologale: sapienza
vizio capitale: accidia
sacramento: battesimo

San Raffaele Arcangelo
simbolo: con medicina e Tobia
epiteto: guaritore
colore: viola - marrone
pianeta: mercurio
giorno: mercoledì
metallo: mercurio
incenso: gelsomino - chiodi di garofano – camomilla – cannella - fiori di lavanda – storace - scorza di limone – prezzemolo - coriandolo
pietra: mercurio
virtù teologale: scienza
vizio capitale: gola
sacramento: unzione degli infermi

San Uriele Arcangelo
simbolo: con spada e una fiamma
epiteto: forte alleato
colore: rosso
pianeta: marte
giorno: martedì
metallo: ferro
incenso: cannella - grani di pepe nero – rovere – benzoino – geranio - ortica.
pietra: rubino
virtù teologale: fortezza
vizio capitale: ira
sacramento: matrimonio

San Barachiele Arcangelo
simbolo: con rose da distribuire
epiteto: aiutante
colore: verde e rosa
pianeta: venere
giorno: venerdì
metallo: alluminio
incenso: mille fiori - petali di rosa pestati - noce moscata - sandalo rosso - verbena, fiori d'arancio - melo
pietra: smeraldo
virtù teologale: pietà
vizio capitale: lussuria
sacramento: cresima

San Geudiele Arcangelo
simbolo: con corona e flagello
epiteto: remuneratore
colore: azzurro
pianeta: giove
giorno: giovedì
metallo: rame
incenso: rosa e miele - legno di cedro - resina di incenso in polvere - fiori di zafferano – benzoino – menta - quercia
pietra: corallo
virtù teologale: consiglio
vizio capitale: invidia
sacramento: penitenza

San Sealtiele Arcangelo
simbolo: in preghiera
epiteto: orante
colore: nero
pianeta: saturno
giorno: sabato
metallo: piombo
incenso: violetta - mirra – storace – ruta – cipresso – muschio - tarassaco
pietra: onice
virtù teologale: timor di Dio
vizio capitale: avarizia
sacramento: ordine

L’icona primitiva è andata distrutta, ma di essa è rimasta una copia che si trova in alto a destra nella Cappella accanto a quella delle reliquie, nella Cattedrale di Palermo.
Una santa devozione richiede la loro invocazione giornaliera con sette Gloria , una devota visita una volta all’anno in Cattedrale portando sette fiori bianchi in loro onore insieme alla recita della seguente preghiera:

O gloriosi Sette Arcangeli che siete come sette lampade che ardono dinanzi al Trono dell’Altissimo e a cui è affidata la nostra tutela, liberateci da ogni male, allontanate da noi l’azione di satana, implorate Dio Misericordioso per noi e fate che possiamo un giorno contemplarlo eternamente insieme a voi. Amen.

Altre preghiere ai Santi Sette Arcangeli:

Sui Sette Principi degli Angeli. Antifona.
Accorrete o sette Principi della milizia celeste, Voi che state sempre al cospetto di Dio; da Voi siano dispensati i doni a tutela di tutti i fedeli. Vi preghiamo di intercedere per noi vostri fedeli devoti, contro le tentazioni del demonio presso l’Agnello Figlio di Dio.
V: Adorate il Signore, Alleluia.
R: Davanti al trono del Signore stanno i Principi degli angeli, alleluia.
Preghiamo: O Dio che tra gli ornamenti dei cieli e le grazie con le quali reggi l’universo, da te creato, doni il potere in modo splendido ai tuoi Arcangeli, concedici propizio che la nostra vita sia sempre protetta da questi sette Principi, che stanno al tuo cospetto, vicini a te che siedi nel trono eccelso. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
(Opus de Septem Spiritibus in conspectu troni dei astantibus – 1543)

O Dio, che fai degli angeli tuoi spiriti e ministri della fiamma ardente del tuo amore, ti preghiamo. Accendi anche noi nel fuoco della tua carità nella quale bruciano intorno a te i tuoi sette santi angeli, cosicché percorrendo noi la strada dei tuoi comandamenti meritiamo di godere insieme a loro la felicità eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen. (Missa in Festo Sactorum Septem Angelorum – 1772)

Oh Signore che creasti gli Angeli e Arcangeli affinché ti servissero e adorassero, e hai dato loro la missione di proteggerci e aiutarci a compiere la Tua volontà, fai che non ci manchi mai la loro protezione, consolazione e il loro aiuto. Allontana con la loro presenza le insidie del nemico e la presenza del maligno. Santi Arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele, Uriel, Sealtiel, Jehudiel e Barachiel pregate per me. Amen. (scritta sulla lapide presso l'altare della Cattedrale di Città del Messico)

Invocazione ed ossequio
O gloriosissimi Sette Angeli, che state più di tutti gli altri alla presenza dell’Altissimo per fruire della sua eterna luce nel lume della Gloria, e per eseguire prontamente ogni sua Divina Volontà, noi ci consoliamo con voi per così eccelsa ed eterna predestinazione; e riconoscendo la immensa vostra potenza presso il trono dell’Altissimo, al vostro folgorante cospetto ci atterriamo per venerare profondamente la vostra esimia grandezza e maestà; e affidati alla pietosissima inclinazione che ritrae dalla infinita Bontà di Dio, per aiutare e sollevare le afflitte creature di questa valle di lacrime, noi umilissimamente vi supplichiamo perché in questo tremendo flagello di Dio, Angeli gloriosissimi, candelabri sempre ardenti innanzi all’Altissimo, elevate l’ardore delle vostre efficacissime suppliche a nostro favore, innanzi a sua Divina Maestà. Ah, che noi non siamo degni di stare dinanzi alla sua Divina Presenza avendo ilo disprezzato le tante volte, e reputo quasi che non ci fosse, talmente commettendo ogni  peccato, onde pieni di confusione e di terrore al Divino Cospetto, dovremmo dire: Montagne cadeteci addosso, e copriteci, per non vedere la Faccia di un Dio sdegnato [cfr. Ap 6,16; Os 10,8]. Ma giacché l’Adorabile Signor Nostro Gesù Cristo, nell’infinita Carità del suo dolcissimo Cuore, per l’intercessione della sempre pietosissima Madre sua, ci ha sopportati finora, e non ci ha sterminati nel suo giusto furore, ma vuole che ci convertiamo e viviamo, noi leviamo le mani supplichevoli alla maestosa vostra presenza, e vi preghiamo che vogliate per noi talmente intercede al Divino Cospetto che la Divinità offesa ne sia tosto compensata e placata, e il turbine della giusta ira, che si manifesta con questo flagello, passi tosto da noi e dilegui senza recarci nocimento, onde ciascuno di quelli che v’invocano con le rette disposizioni, possa dire, mercé la vostra potente mediazione: “Io non morrò, ma vivrò, e canterò le misericordie del Signore”. [cfr. Sal 117,17]. E perché tanta misericordia possiamo noi conseguire, eccoci pronti a riparare ad ogni offesa alla presenza dell’Altissimo. Si, vogliamo riparare con ogni più intima contrizione delle nostre colpe e con la più umile e sincera confessione al ministro di Dio nel Tribunale della Penitenza, senza del quale è inutile e temeraria cosa lo sperare nella vostra protezione. Angeli santissimi, risarcite voi la Divina augustissima Presenza di tutti i torti e disonori che gli abbiamo sfacciatamente arrecati con tanti nostri falli; pregate incessantemente per noi il giusto nostro Giudice e pure amorosissimo Padre Gesù Signor Nostro, e placatelo Voi; unite le efficacissime vostre preghiere a quelle che noi miseri presentiamo alla gran Madre di Dio e Regina vostra l’Immacolata Signora Maria, affinché ci rendiamo degni che la intercessione onnipotente della gran Madre di Dio, per la vostra mediazione, ci valga a vera conversione, a perfetta liberazione dei meritati castighi,e ad eterna salvezza. Amen. E intanto noi con la recita di sette Gloria Patri, intendiamo da parte vostra lodare, benedire, esaltare e ringraziare la Santissima divinissima Trinità per la vostra creazione ed eterna glorificazione”. Si recitano sette Gloria Patri per la intenzione anzidetta, e con le braccia distese in Croce. (sant’Annibale Maria di Francia)

BIBLIOGRAFIA:

- I sette Santi Arcangeli di Carmine Alvino, Edizioni Segno

- Inchiesta su Uriele l'Arcangelo sconosciuto di Marcello Stanzione e Carmine Alvino, Edizioni Segno

- San Geudiele Arcangelo e i suoi SS. Compagni Celesti di Carmine Alvino, Edizioni Segno

 
 
 

Benedizione della casa con i gessetti dei tre Re Magi nella Festa della Epifania

Benedizione della casa con i gessetti dei tre e Magi nella Festa della Epifania

Attorno alla solennità dell’Epifania, di antichissima origine e di ricchissimo contenuto, sono sorte e si sono sviluppate molte tradizioni e genuine espressioni di pietà popolare. Tra esse il Rituale Romanum propone la benedizione della "creta" (gesso) con cui scrivere sulla porta di casa propria i nomi dei tre Re Magi (C + M + B), spiegate anche come abbreviazione di “Christus mansionem benedicat” cioè "Cristo benedica questa casa, a custodia e protezione per tutto l'anno dei componenti della famiglia" (le iniziali C + M + B starebbero per i nomi delle dee o sante (?) celtiche Caterina, Margherita e Barbara). Questa tradizione non è mai stata molto presente in Italia, mentre nei territori germanici e soprattutto in Polonia è quanto mai viva e diffusa. Si portano al sacerdote i gessetti da far benedire, poi con essi si scrive sulla porta di casa, o anche sulle porte interne, il nome (ma basta l'iniziale) dei tre santi magi, aggiungendo l'anno corrente spezzando in due la cifra. Di solito il risultato ha questa forma:



20 + C + M + B + 13

 

esempio:

Benedizione della casa con i gessetti dei tre e Magi nella Festa della Epifania

 

Benedizione della casa con i gessetti dei tre Re Magi nella Festa della Epifania

Antifona di inizio:
“Tutti verranno da Saba, portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore.” (Isaia 60,6)

Inno
Prostràti i santi Magi
adorano il Bambino,
offron doni d'Oriente:
oro, incenso e mirra.
O simboli profetici
di segreta grandezza,
che svelano alle genti
una triplice gloria!
Oro e incenso proclamano
il Re e Dio immortale;
la mirra annunzia l'Uomo
deposto dalla croce.
Betlemme, tu sei grande
fra le città di Giuda:
in te è apparso al mondo
il Cristo Salvatore.
Nelle sue mani il Padre
pose il giudizio e il regno:
lo attestano concordi
le voci dei profeti.
Non conosce confini
nello spazio e nel tempo
il suo regno d'amore,
di giustizia e di pace.
A te sia lode, o Cristo,
nato da Maria Vergine,
al Padre e allo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.

Dal Salmo 71
I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.
Gloria…

Benedizione e offerta del gesso:
Il nostro aiuto è nel nome del Signore.
Egli ha fatto il cielo e la terra.

Benedici (Ti presentiamo), Signore Dio, questo gesso tua creatura: perchè abbia un salutare effetto per il genere umano; e concedi, per invocazione del tuo santissimo nome, che chiunque avrà con esso scritto sulle porte di casa sua i nomi dei tuoi santi Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, per la loro intercessione e i loro meriti, riceva la salute del corpo e la protezione dell'anima. Per Cristo nostro Signore. Amen.

oppure:

Benedici, (Ti presentiamo) o Signore, questo gesso come segno efficace della tua benedizione sulle case del nostro popolo. Veglia sul nostro uscire e il nostro entrare e fa che l'amore di Cristo e la manifestazione della sua grazia possa essere concessa a tutti gli abitanti e ad ogni ospite. Preghiamo perché, come i Saggi (Magi) di un tempo, Lo possiamo servire come unico nostro Re, adorarlo come l'unico vero Dio, e onorarlo con la vita in un sacrificio di lode, Egli che vivi e regni con te e lo Spirito Santo, uno Dio, nei secoli dei secoli. Amen.

mentre si legge il Vangelo, si tracciano le iscrizioni sull’architrave della porta di casa in questo modo:

Dal Vangelo secondo Giovanni (1,1-3;14)

In principio era il Verbo, (scrivere: 2)
e il Verbo era presso Dio (scrivere: 0)
e il Verbo era Dio. (scrivere +)
Egli era in principio presso Dio. (scrivere: C)
Tutto è stato fatto per mezzo di lui, (scrivere: +)
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. (scrivere: M)
E il Verbo si fece carne (scrivere: +)
e venne ad abitare in mezzo a noi; (scrivere: B)
e noi vedemmo la sua gloria, (scrivere: +)
gloria come di unigenito dal Padre, (scrivere: 1)
pieno di grazia e di verità. (scrivere: 3)

(la casa viene aspersa di acqua benedetta ed incensata)

Responsorio breve:

- Alzati e risplendi Gerusalemme, la tua luce è giunta, su di te è sorta la gloria del Signore Gesù Cristo, nato da Maria Vergine.

- Cammineranno i popoli alla tua luce, i re nello splendore della tua nascita.

- La gloria del Signore brilla su di te.

Antifona:
I Magi giunsero da oriente a Betlemme per adorare il Signore, e aprirono i loro scrigni e si presentarono con doni preziosi: oro per il grande Re, l'incenso per il vero Dio, e la mirra in simbolo della sua sepoltura. Alleluia.

Cantico del Magnificat (Luca 1,46-55)
L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

Antifona:
I Magi giunsero da oriente a Betlemme per adorare il Signore, e aprirono i loro scrigni e si presentarono con doni preziosi: oro per il grande Re, l'incenso per il vero Dio, e la mirra in simbolo della sua sepoltura. Alleluia.

Quindi si dice il: Padre nostro…

Preghiere
O Dio, che in questo giorno hai rivelato il tuo unigenito Figlio a tutte le nazioni per la guida di una stella, ora fa che anche noi per fede possiamo finalmente vedere la tua maestà celeste, per mezzo di Cristo nostro Signore. Amen.

Signore, Dio onnipotente, benedici questa casa, e sotto il suo riparo ci sia la salute, la purezza, l'umiltà, la bontà, la dolcezza, l'obbedienza ai tuoi comandamenti, e un rendimento di grazie a Dio Padre, Figlio, e Spirito Santo. Possa la tua benedizione rimanere sempre in questa casa e su coloro che vi abitano, per Cristo nostro Signore. Amen.

Ascoltami, o Signore santo, Padre onnipotente, Dio eterno, invia il tuo santo angelo dal cielo a vegliare, amare, proteggere, e difendere tutti coloro che vivono in casa mia. Invito i tuoi santi, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, per proteggere la mia famiglia e la mia casa da ogni danno e pericolo. Ho posto i segni dei loro nomi sacri sopra le porte della mia casa come un richiamo costante per noi e per tutti coloro che entrano qui affinchè la mia casa sia davvero una casa del Signore. Amen.

O Dio, fa che la porta della mia casa sia sufficientemente ampia per ricevere tutti coloro che hanno bisogno di amore umano e di compagnia; abbastanza stretta da chiudere fuori tutta l’invidia, l’orgoglio e l’odio. Fai la soglia abbastanza liscia perchè essa non sia d'inciampo per i bambini, e robusta e forte abbastanza per potere rientrare a casa. Amen.

O Dio, che in questo giorno, con la guida della stella, hai rivelato alle genti il tuo unico Figlio, conduci benigno anche noi, che già ti abbiamo conosciuto per la fede, a contemplare la grandezza della tua gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

O Dio, fa che il tuo Regno eterno sia alle porte della mia casa. Chiedo tutto questo nel nome di Gesù Cristo tuo Figlio. Amen.

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Le reliquie dei Santi Magi, trafugate dalla Chiesa di sant'Eustorgio a Milano, furono trasportate a Colonia dall'Imperatore Federico Barbarossa dopo la distruzione della basilica milanese nel 1162. Sono tuttora esposte in splendido reliquiario presso l'altare maggiore della Cattedrale di Colonia. Il Venerabile Beda racconta che san Gaspare, il più giovane dei Magi, quello con la faccia da europeo, portò a Gesù l'incenso. San Melchiorre, più maturo e con la barba, di origine semita, rappresenta l'Asia e porta a Gesù l'oro. San Badassarre, il re magio africano, porta a Gesù la Mirra. La leggenda dice inoltre che in tarda età furono battezzati da San Tommaso apostolo sulla via delle Indie, e morirono in fama di santità (qualcuno dice martiri). Comunque le loro feste negli antichi martirologi sono: 1 gennaio san Gaspare, 6 gennaio san Melchiorre, 11 gennaio san Baldassarre.

testi liberamente tratti da:

- Rituale Romanum del 1964
-  www.cantualeantonianum.com

 
 
 

DEDICA...

a mia nonna Concetta e a mia mamma Domenica, memorie storiche e depositarie della Benedicaria siciliana.

 

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QUESTO BLOG č CONSACRATO A SAN MICHELE ARCANGELO

San Michele Arcangelo

Sancte Michaël Archangele, defende nos in proelio; ut non pereamus in tremendo iudicio.

 

LE FASI LUNARI

"Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo" (Qoèlet 3,1)

- LUNA NUOVA (Luna nera): in questo periodo si può pregare per la nascita di qualcosa di nuovo e che ancora non c'è.

- LUNA CRESCENTE: in questo periodo si può pregare per la crescita di qualcosa o per incrementare qualcosa che è al suo nascere.

- LUNA PIENA: in questo periodo si può pregare per ogni tipo di coronamento, compimento, fecondità, piena realizzazione.

- LUNA CALANTE: in questo periodo si può pregare per far decrescere qualcosa, eliminare degli ostacoli, pregare per la purificazione e la liberazione.

 

LA BIBLIOTECA DI BENEDICARIA

Biblioteca della Benedicaria

- Calendario. Le feste, i miti, le leggende e i riti dell'anno, di Alfredo Cattabiani. Ed. Mondadori.

- Lo Stivale Magico. Magia Popolare e Stregoneria del buon paese, di Andrea Bocchi Modrone. Ed. Il Crogiuolo.

- La Stregoneria in Italia. Scongiuri, amuleti e riti della Tradizione, di Andrea Romanazzi. Ed. Venexia.

- Guida alle Streghe in Italia, di Andrea Romanazzi. Ed. Venexia.

- I Guaritori di Campagna. Tra magia e medicina, di Paola Giovetti. Ed Mediterranee.

- I Benandanti, di Ginzburg Carlo. Ed. Einaudi.

- Patri, Figliu e Spiritu Santu. Viaggio alla scoperta delle preghiere dialettali recitate a Gangi, di Roberto Franco e Salvatore Germana. Ed. Arianna.

- Nnomini Patri, Figghiu e Spiritu Santu. Antiche preghiere in dialetto siciliano, di Antonina Valenti. ilmiolibro.it.

- A Cruna. Antologia di Rosari Siciliani, di Sara Favarò. Ed. Città Aperta.

- Pasqua. Dalla terra il cielo. Simboli, numeri, misteri, preghiere e riti popolari in Sicilia, di Sara Favarò. Ed. Le Nuove Muse.

- Chisti lodi e chisti canti. Antiche preghiere siciliane delle Madonie, Nebrodi e dintorni, di Giuseppe Calmieri. Ed. Kalós.

- Dalla terra al cielo. Raccolta di antiche preghiere gelesi, di don Lino di Dio.

- Il Libro della Magia Popolare Siciliana – Anonimo.

- Magia Cristiana, di Antonello Faro. Ed. Primordia.

- Ninne nanne, detti, cantilene, tiritere, preghiere siciliane e i miei ricordi, di La Quercia di Palatolo. Dante Edizioni.

- La Magia Astrale delle Candele, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- La Magia Astrale degli Incensi, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- La Magia delle Campagne e la Stregoneria dei Pastori, di Eliphas Levi. Centro Editoriale Rebis.

- Il ramo d'oro. Studio sulla magia e la religione, di James Frazer. Ed. Bollati Boringhieri.

- Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane, di Giuseppe Pitrè.

- Antico Trattato di Magia Bianca, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Magia Purificatoria, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Il Potere Segreto della Preghiera, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Il Libro Magico di San Pantaleone. Centro Editoriale Rebis.

- L’Enchiridion di San Giacomo, Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- La Magia Astrale degli Angeli, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Invocazioni e Preghiere agli Angeli, di di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Il Grande Sacramentarlo Magico, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Il Vero Libro dei Segreti Meravigliosi, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Il Libro dei Salmi, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Preghiera dei Giorni, a cura del Monastero di Bose. Ed. Qiqajon.

- Benedizionale, a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Ed. Vaticana.

 

I MEGALITI DI ARGIMUSCO

La Stonehenge siciliana

Alla "Vergine Orante" dei Megaliti di Argimusco

I Padri ti videro in spirito come una grande montagna, o Genitrice di Dio, dalla quale si staccò una pietra che rovesciò gli idoli dei demoni.
Una pietra angolare, non tagliata da mano d’uomo, si staccò da te, o Vergine, montagna non tagliata: Cristo che riunisce le nature separate.
Il profeta ti vide sotto l’aspetto di un monte, o Vergine senza macchia; da te si staccò una pietra gloriosa che salva veramente l’universo.

 

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