Creato da benedicaria il 16/09/2012

Benedicaria

La "Magia" Popolare Siciliana e non solo...

 

Messaggi di Agosto 2013

Il Rosario in siciliano per la Quindicina alla Madonna Assunta

Il Rosario in siciliano per la Quindicina alla Madonna Assunta

La festa dell’Assunta è stata sempre molto sentita in tutta la Sicilia. I rosari alla Madonna Assunta si cantavano quotidianamente per quindici giorni, per strada, davanti agli altarini a Lei dedicati. I fedeli onoravano la Madonna Assunta cantando il rosario, in chiesa e in casa, dal primo al 15 agosto.

Posta (sul grano del Padre nostro)

O Matri Assunta in celu
e di l’ancili sia ludata
e di l’ancili sia ludata
cu Gesuzzu accumpagnata.

Comu stidda luminusa
di lu Spiritu Santu spusa
e Marè la so biddizza
pi la nostra cuntintizza.

Curunata fu Reggina
di l’eternità divina
pi gudiri lu so visu
nui pi sempri ‘n Paradisu.

in italiano:

O Madre Assunta in cielo
e dagli angeli sia lodata
e dagli angeli sia lodata
con Gesù accompagnata.

Come stella luminosa
dello Spirito Santo sposa
e Maria la sua bellezza
per la nostra contentezza.

Incoronata fu Regina
dell’eternità divina
per godere il suo viso
noi per sempre in Paradiso.


Grani (sui grani delle Ave Maria)

E dici mila voti
e ludamu Maria di l’Assunta.

Ludamula sempri ogn’ura
Maria di l’Assunta
la gran Signura.

in italiano:

E dieci mila volte
e lodiamo Maria l’Assunta
Lodiamola sempre ogni ora
Maria l’Assunta
La gran Signora.


Salve Regina di l’Assunta ‘ncurunata

Salve Regina dell'Assunta incoronata

Diu vi salvi o Rigina
O Maria Assunta ‘n celu
Chi sutta lu vostru velu
Di tutti li piccati
Si vui n’aiutati nni salveremo.
Li nostri vuci alzami
E cu spiritu cuntenti
Li vostri vestimenti
Su’ comu un suli.

Elevamu li nostri cori
E a vui, bedda Maria pi vostra compagnia
Ni porti a lu celu.
Lu celu è tuttu ‘nteru
Chi festeggia lu vostru arrivu
C’è un cantu assai giulivu
Pi vui Maria.

Siamu tutti d’accordu
Cu na vuci ardenti e pia
Viva, viva Maria
L’Assunta ‘n celu.
Sutta lu vostru velu
Chi ‘n celu a nui nni porta
Pi grapini la porta
Di lu paradisu.

in italiano:

Dio vi salvi o Regina
O Madre Assunta in cielo
 Che sotto il vostro velo
Da tutti i peccati
Se voi ci aiutate ci salveremo.
Le nostre voci innalziamo (vi invochiamo)
E con spirito contento
I vostri abiti
Sono come un sole.

Eleviamo i nostri cuori
E a voi, bella Maria
Per vostra compagnia
Ci porti al cielo
Il cielo per intero
Festeggia il vostro arrivo
C’è un canto assai giulivo
Per voi Maria.

Siamo tutti d’accordo
Con una voce ardente e pia
Viva, viva Maria
L’Assunta in cielo.
Sotto il vostro velo
Che in cielo ci conduce
Per aprirci la porta
Del Paradiso.

(tratto da: “A Cruna. Antologia di Rosari Siciliani” di Sara Favarò – edizioni Città Aperta)

 
 
 

Medicina delle pietre preziose di Santa Ildegarda

Medicina delle pietre preziose di Santa Ildegarda

Ogni gemma racchiude in sé acqua e fuoco. Tuttavia il demonio rifugge, abomina e disdegna le pietre preziose, che ridestano nella sua mente il ricordo del loro originario splendore, quando ancora egli rifulgeva della gloria concessagli da Dio, e nel contempo scaturiscono dal fuoco che danna la sua stessa esistenza. Per volontà di Dio egli fu infatti soggiogato con l’ausilio del fuoco dello Spirito Santo quando gli uomini, animati per la prima volta dallo Spirito Santo, si sottraggono alle sue fauci. Dunque le pietre preziose nascono dall’acqua e dal fuoco; perciò racchiudono in sé entrambi gli elementi, oltre ad annoverare notevoli proprietà curative. Le loro virtù devono tuttavia essere sfruttate, nonostante il loro impiego si addica a numerosissime situazioni, soltanto con intendimenti positivi ed onesti per un fine utile all’uomo, e dunque non possono trovare applicazione in opere di seduzione, pratiche fornicatorie, adulteri, omicidi, azioni dettate da inimicizia e circostanze affini, che ricalcano i vizi e sono contrarie all’indole umana; la natura stessa delle pietre preziose reclama infatti un comportamento onesto e opportuno, e rifugge la condotta malvagia e perversa degli uomini, come le virtù ripudiano i vizi e non possono favorirne la soddisfazione.
Esistono poi pietre costituite da ogni sorta di materiale inutile, che si sono originate in regioni differenti e sono dunque prive delle proprietà in precedenza illustrate; esse possono produrre, a seconda della propria natura, effetti positivi o negativi secondo il volere di Dio. Egli aveva infatti insignito il primo angelo dei gioielli più sfolgoranti; quando Lucifero li vide brillare riflessi nell’immagine divina, da essi acquisì la conoscenza, e fu in grado di ammirare le molte mirabili imprese che Dio era in procinto di realizzare. Allora la sua mente insuperbì, poiché lo splendore delle pietre che indossava si rifletteva in Dio; egli si convinse di poter realizzare imprese pari se non superiori ai propositi di Dio, e per questo il suo fulgore si spense. Ma Dio, così come aveva ricondotto Adamo a più miti consigli, non lasciò che lo splendore e le proprietà di queste pietre preziose andassero perduti, ma volle che fossero onorate e sacre sulla terra, nonché usate a scopo medicinale.

N.B. Tutti i riferimenti di Santa Ildegarda alle cure mediche con le pietre preziose sulle malattie prettamente fisiche sono state volutamente omesse, perché la cura di una malattia fisica va sottoposta alle cure della medicina ufficiale. Se si incontrano alcuni rimedi medici per delle malattie è solo per pura curiosità e credenza folkloristica.

AGATA
Se una persona desidera portare l’agata deve portarla sulla pelle nuda, affinché essa possa riscaldarsi con il calore umano. La natura dell’agata rende una persona abile e delicata. Dal momento che essa è nata dal fuoco, dall’acqua e dall’aria, rende più intelligenti. Le piante nocive, al contatto con la pelle di un essere umano, provocano degli ascessi e delle vesciche. Alcune pietre preziose provocano delle reazioni opposte, a contatto con il calore umano; rendono l’uomo più abile e lo guariscono grazie ai poteri inerenti alla loro natura.

Se una persona, prima di coricarsi, mette un’agata nel cavo della mano aperta e va in lungo e in largo per tutta la casa (nel senso della sua lunghezza e larghezza), gli eventuali ladri non potranno avere successo.

AMETISTA
All’ametista si attribuiscono le qualità seguenti: padronanza di se stesso, saggezza ed astinenza. Noi capiamo perfettamente la sua valutazione mistica e religiosa. Per millenni, il mondo spirituale ed i saggi illuminati hanno concluso le stesse cose.

Una frase di San Girolamo dice che l'aquila mette un'ametista nel suo nido per proteggere i suoi aquilotti dai serpenti. Noi concludiamo che, per proteggersi da persone ostili ed antipatiche, basta semplicemente portare un'ametista con sé, affinchè essa colpisca l'occhio dell'avversario.

BERILLO
Chi porta sempre su di sé un berillo e lo tiene in mano non è un attaccabrighe e resta sempre pacifico.

CORNIOLA
Quando una persona ha un'emorragia nasale deve far riscaldare del vino, poi mettere una corniola in questo vino. Essa deve bere questo liquido, così l'emorragia nasale si fermerà subito.

Portata al dito o tenuta sulla pelle a guisa di ciondolo, essa raffrena gli accessi d'ira durante le discussioni. (Marbodo di Rennes)

CRISOLITO
Se la si custodisce sempre con sé, questa gemma ha inoltre la facoltà di rinsaldare la conoscenza. Chi dispone di un'apprezzabile conoscenza e di valide capacità, conservi il crisolito in corrispondenza del cuore; finchè la pietra permarrà nella sua posizione, egli non sarà depauperato delle proprie qualità. In esse si concentrano infatti le stesse diverse proprietà attinte dal crisolito nelle ore precedenti alla sua formazione.
Infine questa pietra esalta la propria efficacia disperdendo gli spiriti presenti nell'aria.

DIASPRO
Se i nostri sogni sono turbati da tuoni e lampi, o da sogni agitati deve avere vicino a sé un diaspro. Così tutti i fantasmi, le allucinazioni, gli incubi e gli inganni del diavolo fuggiranno.

GIACINTO
In caso di individui posseduti da spiriti o vittime di sortilegi che li rendono folli, occorrerà procurarsi una forma calda di pane di puro frumento; si dovrà quindi procedere a tagliare la crosta superiore del pane così da tracciare una croce, tuttavia senza spezzarlo completamente. Su questa apertura si farà scorrere il giacinto verso il basso recitando questa formula:

“Dio, che privò il demonio delle sue pietre preziose poiché egli aveva trasgredito alle sue disposizioni, allontani da te, (nome), ogni demone e incantesimo e ti liberi dalla pena di questa follia.”

Percorrendo poi il pane caldo in senso trasversale con la pietra, si ripeterà:

“Come al demonio è stato sottratto ogni splendore in virtù della sua trasgressione, così la stessa follia di cui (nome) è preda ad opera dei diversi spiriti e incantamenti si ritragga da lui e scompaia.”

Quindi si porgerà all'ammalato il pane circostante la fessura lungo la quale si è mosso il giacinto affinchè se ne cibi. Se le sue precarie condizioni fisiche non gli dovessero permettere di mangiare il pane di frumento, sarà necessario benedire con il giacinto del pane azzimo caldo e pronunciare le formule prescritte, seguendo le disposizioni impartite in precedenza; poi lo si offrirà all'ammalato.
Si rivelerà poi opportuno eseguire una procedura analoga per tutti i cibi caldi, le carni, le zuppe e le altre pietanze che egli vorrà consumare, praticandovi una croce e pronunciando le benedizioni raccomandate; una frequente applicazione porterà alla guarigione del malato.

ONICE
Se una persona si sente triste, deve guardare un'onice con grande attenzione, poi deve metterla in bocca. Così la tristezza passerà.

RUBINO
Se si mette un rubino sui vestiti o su altre cose (es. utensili, etc.) essi diventeranno più resistenti.
Gli spiriti maligni non possono agire là dove c'è un rubino, e scappano solo ala sua vista.

SMERALDO
Lo smeraldo ha molti poteri: la guarigione, la fecondità e il potere della vita.
Per questa ragione lo smeraldo è capace di scacciare ogni debilità e altre debolezze dell'essere umano.

TOPAZIO
Ogni mattina premi il topazio sul tuo cuore, pronunciando queste parole:

“Dio, che è magnifico in tutto, non mi allontani da sé, ma mi conservi con la sua benedizione, mi fortifichi e mi renda stabile”.

Ogni volta che dirai questa preghiera non ti potrà capitare nulla di male. Il topazio ha da Dio questa forza reale che lava ogni disonore alle persone, perchè esso cresce nel sole di mezzogiorno.

ZAFFIRO
Se una persona è eccitata dalla collera, deve mettere uno zaffiro in bocca e la collera sparirà.
Se una persona desidera migliorare il proprio intelletto, essa deve mettere in bocca ogni mattina uno zaffiro a digiuno. Quando la pietra è coperta di saliva va levata. In seguito si deve far riscaldare un po' di vino (circa un bicchiere) e mettere lo zaffiro nel vino caldo. Bevendolo, essa acquisterà il buon senso, diventerà più intelligente e tutto sarà a grande benefico del suo stomaco.

Una persona non molto dotata che vorrebbe però diventare intelligente, deve toccare ogni mattina uno zaffiro con la lingua, e deve farlo spesso. Il calore della pietra ed il suo potere le comunicheranno del buon senso per la vita, ed essa diventerà intelligente.

Se una persona è posseduta dal demonio, un'altra persona deve mettere lo zaffiro nella cera, poi cucire la cera in un pezzo di cuoio e mettere il sacchetto di cuoio attorno al collo dicendo:

“O spirito maligno, allontanati subito da questa persona, poiché tutta la tua bellezza è sparita alla tua prima caduta.”

Lo spirito maligno soffrirà enormemente ed abbandonerà questa persona, così essa si sentirà liberata.

Se un uomo è molto innamorato di una donna, ed essa si sente molestata, oppure se un uomo perde la testa per una donna ed essa non corrisponde al suo amore, la donna (o l'uomo) deve versare un po' di vino per tre volte su uno zaffiro dicendo:

“Io verso su di te del vino che ha dei poteri ardenti, perchè come Dio ha levato il suo splendore all'angelo prevaricatore, così si spenga anche la passione ardente di questo uomo (o donna) per me”

(liberamente tratto da: Medicina delle pietre preziose di Santa Ildegarda - Edizioni Segno e Il libro delle gemme. I lapidari di Ildegarda di Bingen e Marbodo di Rennes - Edizione Il leone verde)

 
 
 

CRISTO NELLE PIETRE PREZIONE

CRISTO NELLE PIETRE PREZIOSE

Oggi le gemme, della terra e del mare, non dicono più nulla a noi uomini distratti. E se noi ancora affannosamente le cerchiamo, non lo facciamo per la loro bellezza, ma per il loro valore, per il denaro che esse rappresentano. Le profaniamo con la nostra cupidigia. Non sappiamo cogliere il meraviglioso incanto che da esse promana e soprattutto non sappiamo percepire il loro linguaggio e restiamo freddi al loro richiamo verso le realtà ultraterrene. Non fa meraviglia che i Padri abbiano cercato nelle pietre della Sacra Scrittura sensi reconditi, figure, simboli, insegnamenti incisivi con particolare riferimento a due realtà chiarissime che si desumono dalle sacre pagine: Cristo, pietra fondamentale eletta da Dio nell'economia della salvezza; la Chiesa, edificio spirituale delle anime redente in Cristo nella realizzazione del piano di salvezza. Nell'interpretazione dei Padri e in genere dei commentatori e esegeti dei secoli scorsi, le dodici pietre dell'Esodo e le dodici pietre dell'Apocalisse rappresentano i dodici Patriarchi, come pure i dodici Apostoli. Le nove pietre di Ezechiele sono per San Girolamo e per San Gregorio i nove cori angelici. Per San Girolamo i quattro filari di gemme (4x3) sono le quattro virtù cardinali che, intrecciate tra di loro, danno luogo a dodici combinazioni. Per San Beda le tre pietre in ogni fila sono le tre virtù teologali. Ecco in breve il significato delle singole gemme, in ebraico zilluim, o plenitudines, perfectiones, come sono chiamate in Esodo 25,7.

Pietra: Corniola (Sardius)
Patriarca: Ruben
Apostolo: Bartolomeo
Virtù: amore – passione

Pietra: Topazio (Topatius)
Patriarca: Simeone
Apostolo: Giacomo
Virtù: audacia – animo imperterrito

Pietra: Smeraldo (Smaragdus)
Patriarca: Giuda
Apostolo: Giovanni Evangelista
Virtù: giocondità - verginità

Pietra: Rubino (Carbunculus)
Patriarca: Dan
Apostolo: Giacomo
Virtù: Ardente carità

Pietra: Zaffiro (Sapphirus)
Patriarca: Nephtali
Apostolo: Andrea
Virtù: quelli col corpo sulla terra e la mente e il cuore in cielo

Pietra: Diaspro (Jaspis)
Patriarca: Gad
Apostolo: Pietro (e Paolo)
Virtù: fortezza nella fede

Pietra: Giacinto (Hiacinthus)
Patriarca: Aser
Apostolo: Simone
Virtù: disprezzo delle cose terrene

Pietra: Agata (Achates)
Patriarca: Issachar
Apostolo: Giuda Taddeo
Virtù: socievolezza

Pietra: Ametista (Amethistus)
Patriarca: Zabulon
Apostolo: Mattia
Virtù: umiltà - continenza

Pietra: Crisolito (Chysolithus)
Patriarca: Efraim
Apostolo: Matteo
Virtù: penitenza

Pietra: Onice (Onix)
Patriarca: Manasse
Apostolo: Filippo
Virtù: candore di mani e innocenza di vita

Pietra: Berillo (Beryllus)
Patriarca: Beniamino
Apostolo: Tommaso
Virtù: prontezza - eroismo

PREGHIERA A CRISTO PIETRA

Cristo è Sardius (Corniola) perché ha fugato i timori e ha chiamato gli Apostoli. Cristo è Topatius (Topazio) perché ha irradiato il mondo con la sua ardente carità. Cristo è Smaragdus (Smeraldo) perché diletta la vista degli angeli e dei santi. Cristo è Carbunculus (Rubino), perché è la luce che illumina e riscalda il mondo. Cristo è Sapphirus (Zaffiro) perché è celeste la sua dottrina e la sua vita. Cristo è Jaspis (Diaspro) perché è la pietra solidissima della Chiesa. Cristo è Hiacinthus (Giacinto) perché mite e umile di cuore. Cristo è Achates (Agata) perché è acre contro gli infedeli e gli empi. Cristo è Amethistus (Ametista) perché ci fa resistere al sonno e all’ebrietà e fuga ogni accidia. Cristo è Chysolithus (Crisolito) perché venne a chiamare i giusti e i peccatori. Cristo è Onix (Onice), perché bianche ha le mani e muove guerra ai vizi. Cristo è Beryllus (Berillo) perché in ogni prova, nella passione e sulla croce, rimane costante. (Cornelius a Lapide)

Gli esegeti, nell'attribuzione delle gemme, non accennano alla donna. Essa tuttavia può essere accostata al Diamante che, secondo la tradizione ebraica raccolta da San Epifanio, risplendeva sul petto del sommo sacerdote, fra due smeraldi. Il diamante non è attaccabile e fusibile con altri mezzi se non col diamante stesso, e raccoglie in sé tutta la luce rifrangendola nei suoi colori: il diamante è la più preziosa delle gemme della terra. Tutte questa prerogative convergono mirabilmente a Maria, pura e non toccata dal peccato, piena di luce e di grazia, la più santa di tutte le creature. Il mistero nel petto di Dio. Un'ultima parola sulla Perla. Per gli antichi era un raggio di luce chiuso dalla conchiglia nel mare. Significa Cristo disceso dal cielo nel seno della Vergine.

Se palleggiando una gemma in mano e guardando le gemme chiuse in una vetrina illuminata ci ricordassimo che ogni gemma è figura di Cristo, che pietre preziose sono i Santi che fanno corona a lui, e che pietre siamo anche noi in via di pulitura e di sbozzamento oggi, ma un giorno splendide e trasparenti nella città celeste, oh! Come la nostra pietà si alimenterebbe ogni giorno e la nostra vita prenderebbe un sapore e una luce di cielo.

Lode a Cristo Pietra!

(liberamente tratto da: Cristo nelle pietre preziose. Per una rilettura biblica. Di padre Matteo La Grua. Ed. Rinnovamento nello Spirito)

 
 
 

Festa del raccolto… la Madonna delle Spighe

Post n°37 pubblicato il 01 Agosto 2013 da benedicaria
 

Festa del raccolto... la Madonna delle Spighe

31 luglio - 1 agosto - 2 agosto

La festa del ringraziamento per il raccolto è molto importante, perchè è legata al tema di morte e di rinascita della vita umana e tutte le cose create o generate, che crescono e poi declinano. E' una ruota che deve continuamente restare in equilibrio se si vuole che la vita continui a perpetuarsi.  L'anno si trova ora nel punto del suo culmine rigoglioso ma è anche l'inizio del suo lento processo di declino. Il sacrificio comunque è visto come trasformazione, non certo come una morte, ma bensì come una rinuncia necessaria per raggiungere un qualcosa di più importante e più profondo. Il grano (Cristo) mietuto nei campo (Maria) e sacrificato, tranciato di netto da un colpo di falce, diventa pane; così come i frutti e le verdure vengono raccolte di modo che ci si possa nutrire. La festa del raccolto è quindi la festa della trasformazione e della rinascita e questa è la legge della natura che si ripete.

Preghiera:
Donaci, o Signore, di poter festeggiare e celebrare con spirito illuminato, pensieri puri, corpo e anima santificati, questa festa del raccolto in cui si fa memoria di Maria Vergine, la tua Madre santa, la Madonna delle Spighe, affinché i nostri campi e la terra dei nostri cuori siano benedetti; e fa’ che possiamo accogliere il seme benedetto e santo dei tuoi comandamenti spirituali; e noi offriremo gloria e riconoscenza a te, al tuo Padre e al tuo Santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

Salmo 67 (66) Preghiera collettiva dopo il raccolto annuale
Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
fra tutte le genti la tua salvezza.
    
Ti lodino i popoli, Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Esultino le genti e si rallegrino,
perché giudichi i popoli con giustizia,
governi le nazioni sulla terra.
    
Ti lodino i popoli, Dio,
ti lodino i popoli tutti.
La terra ha dato il suo frutto.
Ci benedica Dio, il nostro Dio,
ci benedica Dio
e lo temano tutti i confini della terra.

Dal Vangelo secondo Marco (4,26-29)
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme ger¬moglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».

Oppure:

Dal Vangelo secondo Matteo (13,24-30)
In quel tempo, Gesù espose alla folla un' altra parabola: «Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzània in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi la mèsse fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzània. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzània? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzània, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzània e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio».

Preghiera:
Lode, riconoscenza, gloria, onore ed esaltazione, incessantemente, senza pausa, in ogni luogo e in ogni tempo, siamo degni di offrire a Cristo nostro Dio, il saggio coltivatore che seminò se stesso nel campo verginale, spuntò come spiga prospera, divenne cibo del mondo, saziandone spiritualmente la fame, crebbe in mezzo alla soffocante zizzania senza subire danno, dette ordine di sradicarla, di raccoglierla e di bruciarla nel fuoco; fece poi raccogliere il grano buono nei granai della vita. È lui che noi lodiamo e ringraziamo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

RITO DEL RINGRAZIAMENTO

Si accenda una candela di colore arancio o giallo colori solari, e si accenda un incenso che contenga elementi di purificazione (es. lavanda – prezzemolo – salvia – semi di finocchio – rosmarino –basilico - alloro). Si prepari un pezzetto di carta bianca o carta pergamena su cui scrivere, brevemente, i motivi per cui profondamente ringraziamo Dio Creatore e la Madonna delle Spighe, per il fatto di essere vivi, per la crescita interiore. Chiedete di crescere spiritualmente, chiedete per voi e per le persone che vi sono care. Costruite quindi un cerchio di pietre attorno a questa candela che arde e fatelo con molta lentezza, ad ogni pietra aggiunta aggiungete anche un ringraziamento e un pensiero per i vostri più intimi desideri. Potete anche usare ciottoli di fiume o pietre di forma particolare trovate sul vostro cammino durante una passeggiata nella natura. Mettetene di numero dispari. Chiuso il cerchio di pietre bruciate alla fiamma della candela il vostro pezzetto di carta e fatelo consumare nel bracere con l'incenso. La candela dovrà estinguersi tutta.

Preghiera:
O Madre di Dio Maria, campo benedetto nel quale è cresciuta la spiga che nutre i mondi e le creature e dona il pane della vita a tutti i suoi abitanti, supplica per noi il Figlio di Dio in te incarnato, perché sazi la nostra fame con il suo pane divino e curi i nostri mali con l’unguento del suo soccorso, e noi gli indirizzeremo gloria e riconoscenza, nei secoli dei secoli. Amen.

(dalla Liturgia di Rito Siro-Occidentale)

 
 
 

DEDICA...

a mia nonna Concetta e a mia mamma Domenica, memorie storiche e depositarie della Benedicaria siciliana.

 

AREA PERSONALE

 

SCRIVI A BENEDICARIA:

mail: benedicaria@libero.it

 

QUESTO BLOG è CONSACRATO A SAN MICHELE ARCANGELO

San Michele Arcangelo

Sancte Michaël Archangele, defende nos in proelio; ut non pereamus in tremendo iudicio.

 

LE FASI LUNARI

"Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo" (Qoèlet 3,1)

- LUNA NUOVA (Luna nera): in questo periodo si può pregare per la nascita di qualcosa di nuovo e che ancora non c'è.

- LUNA CRESCENTE: in questo periodo si può pregare per la crescita di qualcosa o per incrementare qualcosa che è al suo nascere.

- LUNA PIENA: in questo periodo si può pregare per ogni tipo di coronamento, compimento, fecondità, piena realizzazione.

- LUNA CALANTE: in questo periodo si può pregare per far decrescere qualcosa, eliminare degli ostacoli, pregare per la purificazione e la liberazione.

 

LA BIBLIOTECA DI BENEDICARIA

Biblioteca della Benedicaria

- Calendario. Le feste, i miti, le leggende e i riti dell'anno, di Alfredo Cattabiani. Ed. Mondadori.

- Lo Stivale Magico. Magia Popolare e Stregoneria del buon paese, di Andrea Bocchi Modrone. Ed. Il Crogiuolo.

- La Stregoneria in Italia. Scongiuri, amuleti e riti della Tradizione, di Andrea Romanazzi. Ed. Venexia.

- Guida alle Streghe in Italia, di Andrea Romanazzi. Ed. Venexia.

- I Guaritori di Campagna. Tra magia e medicina, di Paola Giovetti. Ed Mediterranee.

- I Benandanti, di Ginzburg Carlo. Ed. Einaudi.

- Patri, Figliu e Spiritu Santu. Viaggio alla scoperta delle preghiere dialettali recitate a Gangi, di Roberto Franco e Salvatore Germana. Ed. Arianna.

- Nnomini Patri, Figghiu e Spiritu Santu. Antiche preghiere in dialetto siciliano, di Antonina Valenti. ilmiolibro.it.

- A Cruna. Antologia di Rosari Siciliani, di Sara Favarò. Ed. Città Aperta.

- Pasqua. Dalla terra il cielo. Simboli, numeri, misteri, preghiere e riti popolari in Sicilia, di Sara Favarò. Ed. Le Nuove Muse.

- Chisti lodi e chisti canti. Antiche preghiere siciliane delle Madonie, Nebrodi e dintorni, di Giuseppe Calmieri. Ed. Kalós.

- Dalla terra al cielo. Raccolta di antiche preghiere gelesi, di don Lino di Dio.

- Il Libro della Magia Popolare Siciliana – Anonimo.

- Magia Cristiana, di Antonello Faro. Ed. Primordia.

- Ninne nanne, detti, cantilene, tiritere, preghiere siciliane e i miei ricordi, di La Quercia di Palatolo. Dante Edizioni.

- La Magia Astrale delle Candele, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- La Magia Astrale degli Incensi, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- La Magia delle Campagne e la Stregoneria dei Pastori, di Eliphas Levi. Centro Editoriale Rebis.

- Il ramo d'oro. Studio sulla magia e la religione, di James Frazer. Ed. Bollati Boringhieri.

- Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane, di Giuseppe Pitrè.

- Antico Trattato di Magia Bianca, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Magia Purificatoria, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Il Potere Segreto della Preghiera, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Il Libro Magico di San Pantaleone. Centro Editoriale Rebis.

- L’Enchiridion di San Giacomo, Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- La Magia Astrale degli Angeli, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Invocazioni e Preghiere agli Angeli, di di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Il Grande Sacramentarlo Magico, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Il Vero Libro dei Segreti Meravigliosi, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Il Libro dei Salmi, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Preghiera dei Giorni, a cura del Monastero di Bose. Ed. Qiqajon.

- Benedizionale, a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Ed. Vaticana.

 

I MEGALITI DI ARGIMUSCO

La Stonehenge siciliana

Alla "Vergine Orante" dei Megaliti di Argimusco

I Padri ti videro in spirito come una grande montagna, o Genitrice di Dio, dalla quale si staccò una pietra che rovesciò gli idoli dei demoni.
Una pietra angolare, non tagliata da mano d’uomo, si staccò da te, o Vergine, montagna non tagliata: Cristo che riunisce le nature separate.
Il profeta ti vide sotto l’aspetto di un monte, o Vergine senza macchia; da te si staccò una pietra gloriosa che salva veramente l’universo.

 

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