BENEDICARIA "LA VIA BELLA BENEDIZIONE"
"le cose che facciamo e abbiamo sempre fatto"
La “magia” popolare siciliana che troverete in queste pagine non ha nulla a che vedere né con la Wicca né con la cosiddetta Stregheria. Le tradizioni e le pratiche illustrate sono pagane, certamente, nel senso che derivano da dinamiche di villaggio arcaico (pagus: villaggio) ma sono il frutto di una evoluzione differente. La Benedicaria (l'Arte di benedire) invece non può essere assimilata alla Stregheria in quanto pur essendo pagana attua in un contesto cattolico e non se ne stacca. Le antiche reminescenze pagane sono evidenti ma chi opera questa tradizione non si sente per nulla pagano, anzi, opera in un contesto cristiano a tutti gli effetti anche se molte pratiche sarebbero discutibili a livello squisitamente cattolico. La Stregheria rivolge le sue attenzioni alla Grande Dea ed al suo compagno mistico, mentre la Benedicaria è incentrata sul culto dei Santi, della Vergine, di Gesù e del Creatore, veri ed indiscussi protagonisti. La “magia” popolare, chiamata anche “magia” delle campagne, non ha testi scritti, non esistono manuali o codici, gli unici testi scritti esistenti sono vecchie orazioni e preghiere, ricavate talvolta da sgualcite immaginette e da antichi santini. Per secoli queste pratiche sono state tramandate a voce, in segreto a chi ne fosse veramente degno. Non esistono costosi rituali di iniziazione, chi sa fa, questa è la regola, anche se esistono pratiche di consacrazione a santi particolari, come San Michele, che permettono una connessione specifica con lo Spirito, una sorta di giuramento solenne. L’iniziazione alla “magia” popolare sono fondamentalmente i Sacramenti della Chiesa Cattolica. Gesù disse: “Tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato” (Marco 12,24). Questa è la prima regola che dovrete tenere a mente se desiderate cimentarvi in questo tipo di pratiche: la fede.
Messaggi di Novembre 2013
Post n°65 pubblicato il 28 Novembre 2013 da benedicaria
Con il rito della benedizione della Corona di Avvento, noi prendiamo coscienza del dono che Dio ci fa di vivere l’Avvento, lo benediciamo per aver suscitato in noi il desiderio di prepararci alla venuta del suo Figlio, mettendoci alla scuola dei profeti, dei pastori, degli angeli, di Maria, di tutti coloro che, allora e oggi, sono in attesa della vera luce che illumina ogni uomo. PRIMA DOMENICA DI AVVENTO Oggi è la prima domenica di Avvento; questa prima candela che accendiamo è quella del profeta che invita alla speranza. SECONDA DOMENICA DI AVVENTO Oggi è la seconda domenica dell’Avvento, domenica della chiamata di tutti a Betlemme. Accendiamo la candela di Betlemme, la città verso la quale tutti siamo invitati ad andare perché lì troviamo Gesù, il nostro Salvatore. Preghiera TERZA DOMENICA DI AVVENTO Oggi è la terza domenica dell’Avvento, la domenica della gioia. Accendiamo la candela dei pastori che per primi hanno ricevuto la notizia del Natale, una notizia che li ha fatti molto felici. Preghiera QUARTA DOMENICA DI AVVENTO Oggi è la quarta domenica dell’Avvento, la domenica dell’amore di Dio. Accendiamo la candela degli angeli: hanno portato la notizia che Dio voleva bene a tutti gli uomini e per questo aveva deciso di nascere tra di noi. Preghiera (Bibliografia: La Corona di Avvento. Attualità di una Tradizione natalizia, di Gianfranco Venturi. Ed. Messaggero Padova) |
Post n°64 pubblicato il 27 Novembre 2013 da benedicaria
La Corona d'Avvento (da “Adventus”, che significava venuta della divinità) affonda le sue radici nelle tradizioni e nei riti pagani germanici e celtiche che si celebravano nel mese di dicembre per festeggiare Yule, che significa “ruota”: Una data che segna il punto definitivo nella Ruota dell’Anno nel Solstizio d’Inverno, simboleggiata dalla ghirlanda fatta con vischio e rami di abete, addobbata con nastri colorati e luci. Rappresenta quindi, la ruota che sempre gira, il cerchio senza fine che ogni volta si compie. la Grande Madre da vita al Sole Bambino “Sol Indiges” (Sole nativo o Sole invocato), o meglio ancora, al “Sol Invictus” (Sole invitto o Sole vittorioso) che squarcia le tenebre dell’inverno e porta con se speranza e la promessa dell'estate. La Grande Madre lo porta nel suo giovane grembo, grembo che ha dato la vita a tutte le cose come Madre della Natura che gira la ruota ancora una volta. Esiste l'usanza di mettere al centro della Corona d'Avvento anche una quinta candela di colore bianca o dorata, che si accenderà la Notte di Natale a simboleggiare la natività di Gesù Cristo!
LA STORIA DELLE QUATTRO CANDELE D'AVVENTO... In una stanza silenziosa c'erano quattro candele accese. La prima si lamentava: «Io sono la pace. Ma gli uomini preferiscono la guerra: non mi resta che lasciarmi spegnere». E così accadde. La seconda disse: «Io sono la fede. Ma gli uomini preferiscono le favole: non mi resta che lasciarmi spegnere». E così accadde. La terza candela confessò: «Io sono l'amore. Ma gli uomini sono cattivi e incapaci di amare: non mi resta che lasciarmi spegnere». All'improvviso nella stanza comparve un bambino che, piangendo, disse: «Ho paura del buio». Allora la quarta candela disse: «Non piangere. Io resterò accesa e ti permetterò di riaccendere con la mia luce le altre candele: io sono la speranza». In questo racconto al centro c'è un bambino, come il neonato Gesù del testo evangelico (Luca 2, 22-40): è lui a far sfavillare nuovamente le candele spente. Sì, perché sulla storia le tenebre si allargano spegnendo le luci della pace, dono sempre sospirato, della fede che allarga gli orizzonti e dell'amore che riscalda la vita. Rimane l'ultimo filo di luce, quello della candela della speranza. Ad essa si rivolge il bambino per riportare in vita la pace, la fede e l'amore. (Bibliografia: La Corona di Avvento. Attualità di una Tradizione Natalizia, di Gianfranco Venturi. Ed. Messaggero Padova) |
Post n°63 pubblicato il 26 Novembre 2013 da benedicaria
Ogni foresta che si rispetti deve avere le sue leggende. Deve parlarci di gnomi ed elfi o almeno di briganti. Anche il bosco della Ficuzza (un'area naturale protetta della Sicilia) non si sottrae a questa regola e da decenni si tramanda la leggenda di una grotta, ai piedi di Rocca Busambra, che custodisce un immenso tesoro. A corredo della leggenda, una nenia antica recita: "Ficu Ficuzza ricca ti lassu setti varrili d' oru e un crucifissu". "Ciò che io so della Scienza divina e delle Sacre Scritture l'ho imparato nei boschi e nei campi. I miei maestri sono stati i faggi e le querce, non ne ho avuti altri. Tu imparerai più nei boschi che nei libri. Alberi e pietre ti insegneranno più di quanto tu possa acquisire dalla bocca di un maestro." (San Bernardo di Chiaravalle) IL CERCHIO "MAGICO", l'Abbraccio materno di Dio Noi ti benediciamo e ti rendiamo grazie, Dio di bontà infinita, per i grandi segni del tuo amore e per la tua compassione verso ogni creatura. RIFLESSIONE Gli alberi racconta Iotam vogliono crearsi un re. Per farlo re cercano un albero di grandi qualità, di grandi capacità, perché occorre che il re sia il migliore di tutti. Si rivolgono quindi all'ulivo, che produce l'olio, derrata tanto preziosa, l'olio che nutre, l'olio che serve per preparare rimedi, per preparare profumi, l'olio che può anche dare una fiamma che illumina. Ma l'ulivo rifiuta di diventare re. Si rivolgono al fico, il cui frutto è così squisito; il fico rifiuta. Si rivolgono alla vite: "Vieni, regna su di noi!", ma anche la vite rifiuta. Perché? Perché tutti questi alberi hanno un concetto bassissimo del compito di un re: dicono che il re "si agita al di sopra degli alberi". L'ulivo risponde: "Rinunzierò forse al mio olio, grazie al quale si onorano dei e uomini e andrò ad agitarmi sugli alberi?". Così viene descritta la funzione del re, la posizione del re: agitarsi al di sopra degli altri. E il fico: "Rinunzierò alla mia dolcezza e al mio frutto squisito e andrò ad agitarmi sugli alberi?". E una grande lezione di umiltà per gli ambiziosi che aspirano al potere per essere al di sopra degli altri. La vera grandezza consiste nel servire umilmente, per amore. È la grandezza di Cristo, che non ritenne come un privilegio da conservare la sua uguaglianza con Dio, ma umiliò se stesso, facendosi obbediente fino alla morte di croce (cfr. Fil 2, 8ss.). Come Alberto che da la Vita in riscatto di tutti! La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; essa infatti è stata sottomessa alla caducità - non per suo volere, ma per volere di colui che l'ha sottomessa - e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio. Sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto; essa non è la sola, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l'adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. (Romani 8,19-23) Nostro Dio e Signore, che avvolgi la terra con la tua protezione, salva tutte le creature da ciò che minaccia la loro vita e la loro bellezza, affinché possano partecipare alla redenzione di tutto l’universo, quando avverrà la manifestazione dei figli di Dio e tuo Figlio verrà nella gloria. Egli vive e regna ora e nei secoli dei secoli. Amen. |
Post n°62 pubblicato il 26 Novembre 2013 da benedicaria
Pochi sono i luoghi sul nostro pianeta dove le potenti forze della Natura si concentrano per creare un’atmosfera così magica ed ancestrale da far quasi dimenticare di stare sulla mortale Terra e di assaporare invece la sublimità dei campi elisi. L’area megalitica dell’Argimusco sembra esser uno di questi. Dal libro della Genesi (28, 10-22a) SALMO 90 - Beato chi si pone sotto la protezione dell'Altissimo INTERCESSIONE Signore, tu trasfigurerai il cielo e la terra Nostro Dio e Signore, che avvolgi la terra con la tua protezione, salva tutte le creature da ciò che minaccia la loro vita e la loro bellezza, affinché possano partecipare alla redenzione di tutto l’universo, quando avverrà la manifestazione dei figli di Dio e tuo Figlio verrà nella gloria. Egli vive e regna ora e nei secoli dei secoli. Amen. |
Post n°61 pubblicato il 26 Novembre 2013 da benedicaria
Secondo un antico testo, persino Dio avrebbe la forma di un Cerchio, il cui centro è dappertutto ma la circonferenza in nessun luogo. Il Cerchio è il simbolo di pienezza ma anche di continuità e ciclicità. La forma del Cerchio è simbolo di armonia, di completezza e di perfezione. In questa prospettiva, il simbolo del Cerchio è stato anche identificato con Madre Terra, che come principio creatore che permette alla terra, al cielo e a tutto ciò che convive in essi, di manifestarsi e continuare ad esistere in modo armonico. Questo processo avviene all'interno di un Cerchio Sacro che ne delimita l'azione, una sorta di “ventre materno” dove avviene la trasformazione che anima il processo evolutivo universale. Alcuni autori hanno, in un certo senso, esagerato l’importanza del rituale necessario per tracciare il Cerchio seguendo dettami complicati. Il Cerchio è semplicemente l’Abbraccio Materno di Dio: INVOCAZIONE PER IL CERCHIO Noi ti benediciamo e ti rendiamo grazie, Dio di bontà infinita, per i grandi segni del tuo amore e per la tua compassione verso ogni creatura. |
DEDICA...
a mia nonna Concetta e a mia mamma Domenica, memorie storiche e depositarie della Benedicaria siciliana.
AREA PERSONALE
MENU
SCRIVI A BENEDICARIA:
mail: benedicaria@libero.it
QUESTO BLOG È CONSACRATO A SAN MICHELE ARCANGELO
Sancte Michaël Archangele, defende nos in proelio; ut non pereamus in tremendo iudicio.
TAG
LE FASI LUNARI
"Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo" (Qoèlet 3,1)
- LUNA NUOVA (Luna nera): in questo periodo si può pregare per la nascita di qualcosa di nuovo e che ancora non c'è.
- LUNA CRESCENTE: in questo periodo si può pregare per la crescita di qualcosa o per incrementare qualcosa che è al suo nascere.
- LUNA PIENA: in questo periodo si può pregare per ogni tipo di coronamento, compimento, fecondità, piena realizzazione.
- LUNA CALANTE: in questo periodo si può pregare per far decrescere qualcosa, eliminare degli ostacoli, pregare per la purificazione e la liberazione.
LA BIBLIOTECA DI BENEDICARIA
- Calendario. Le feste, i miti, le leggende e i riti dell'anno, di Alfredo Cattabiani. Ed. Mondadori.
- Lo Stivale Magico. Magia Popolare e Stregoneria del buon paese, di Andrea Bocchi Modrone. Ed. Il Crogiuolo.
- La Stregoneria in Italia. Scongiuri, amuleti e riti della Tradizione, di Andrea Romanazzi. Ed. Venexia.
- Guida alle Streghe in Italia, di Andrea Romanazzi. Ed. Venexia.
- I Guaritori di Campagna. Tra magia e medicina, di Paola Giovetti. Ed Mediterranee.
- I Benandanti, di Ginzburg Carlo. Ed. Einaudi.
- Patri, Figliu e Spiritu Santu. Viaggio alla scoperta delle preghiere dialettali recitate a Gangi, di Roberto Franco e Salvatore Germana. Ed. Arianna.
- Nnomini Patri, Figghiu e Spiritu Santu. Antiche preghiere in dialetto siciliano, di Antonina Valenti. ilmiolibro.it.
- A Cruna. Antologia di Rosari Siciliani, di Sara Favarò. Ed. Città Aperta.
- Pasqua. Dalla terra il cielo. Simboli, numeri, misteri, preghiere e riti popolari in Sicilia, di Sara Favarò. Ed. Le Nuove Muse.
- Chisti lodi e chisti canti. Antiche preghiere siciliane delle Madonie, Nebrodi e dintorni, di Giuseppe Calmieri. Ed. Kalós.
- Dalla terra al cielo. Raccolta di antiche preghiere gelesi, di don Lino di Dio.
- Il Libro della Magia Popolare Siciliana – Anonimo.
- Magia Cristiana, di Antonello Faro. Ed. Primordia.
- Ninne nanne, detti, cantilene, tiritere, preghiere siciliane e i miei ricordi, di La Quercia di Palatolo. Dante Edizioni.
- La Magia Astrale delle Candele, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.
- La Magia Astrale degli Incensi, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.
- La Magia delle Campagne e la Stregoneria dei Pastori, di Eliphas Levi. Centro Editoriale Rebis.
- Il ramo d'oro. Studio sulla magia e la religione, di James Frazer. Ed. Bollati Boringhieri.
- Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane, di Giuseppe Pitrè.
- Antico Trattato di Magia Bianca, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.
- Magia Purificatoria, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.
- Il Potere Segreto della Preghiera, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.
- Il Libro Magico di San Pantaleone. Centro Editoriale Rebis.
- L’Enchiridion di San Giacomo, Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.
- La Magia Astrale degli Angeli, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.
- Invocazioni e Preghiere agli Angeli, di di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.
- Il Grande Sacramentarlo Magico, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.
- Il Vero Libro dei Segreti Meravigliosi, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.
- Il Libro dei Salmi, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.
- Preghiera dei Giorni, a cura del Monastero di Bose. Ed. Qiqajon.
- Benedizionale, a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Ed. Vaticana.
I MEGALITI DI ARGIMUSCO
La Stonehenge siciliana
Alla "Vergine Orante" dei Megaliti di Argimusco
I Padri ti videro in spirito come una grande montagna, o Genitrice di Dio, dalla quale si staccò una pietra che rovesciò gli idoli dei demoni.
Una pietra angolare, non tagliata da mano d’uomo, si staccò da te, o Vergine, montagna non tagliata: Cristo che riunisce le nature separate.
Il profeta ti vide sotto l’aspetto di un monte, o Vergine senza macchia; da te si staccò una pietra gloriosa che salva veramente l’universo.
Inviato da: Matthias Seidl
il 30/07/2024 alle 01:18
Inviato da: Anonymous
il 09/05/2024 alle 14:07
Inviato da: Anonymous
il 06/05/2024 alle 22:51
Inviato da: Julie Sweet
il 30/04/2022 alle 09:56
Inviato da: Riana
il 05/02/2022 alle 12:34