Creato da benedicaria il 16/09/2012

Benedicaria

La "Magia" Popolare Siciliana e non solo...

 

Messaggi di Dicembre 2013

OROSCOPO CRISTIANO

Post n°81 pubblicato il 29 Dicembre 2013 da benedicaria
 

Oroscopo Cristiano

Con straordinario esempio di retorica cristiana, rivolgendosi a coloro che stanno per ricevere il battesimo il Vescovo Zenone pronuncia una breve catechesi che prende spunto dai dodici segni dello Zodiaco. Le varie costellazioni offrono spunti per sviluppare paralleli con le opere di Cristo e con la storia della salvezza, sullo sfondo della rinuncia al male e alle sue seduzioni. In analogia con quanto si era soliti fare in occasione di una nuova nascita, Zenone propone adesso ai suoi catecumeni, rinati nel battesimo, un esempio di “oroscopo cristiano”, l’unico che i neofiti saranno tenuti a seguire, una volta abbracciata la fede in Gesù Cristo.

Zenone di Verona (ca. 300 - 380), Il discorso sulle Dodici Costellazioni ai neofiti

Cittadini del Cielo, novelli pegni in Cristo esultate, custodite con diligenza costante il candore della fiorentissima odierna vostra nascita spirituale per non contaminarla in nessun modo, perché la Chiesa non può rinnovare ciò che vi dà. Ecco, voi, bambini, adolescenti, giovani, vecchi di entrambi i sessi, che eravate colpevoli, eravate anche immondi per la vostra nascita mondana; la contrario, liberi ormai da ogni colpa, siete bimbi innocenti e, cosa meravigliosa e gradevole, ad un tratto in un istante, pur di età diverse, siete divenuti coetanei. Ma conosco bene la vostra curiosità. Per la consuetudine della vostra vita precedente, cosa che non vi sarà più oltre consentita, forse potreste chiedere anche a noi qualche oroscopo, sotto quale costellazione la vostra unica madre con un unico parto vi abbia dato alla luce così diversi, così differenti. Come si fa con i bambini, vi accontenterò e brevissimamente vi spiegherò i segreti del sacro oroscopo.

Dunque, fratelli, tale è il vostro oroscopo. Per primo vi accolse non l’Ariete, ma l’Agnello che non respinge nessun che creda in Lui. Esso rivestì la vostra nudità col niveo candore del suo vello, con grande bontà versò il suo latte benedetto nelle vostre labbra che si aprivano al vagito. Similmente Egli non quale Toro dal collo superbo, dalla fronte torva, dalle corna minacciose, ma quale Vitello ottimo, dolce, carezzevole e mite, vi ammonisce a non cercare mai gli auspici in nessuna attività, ma a raccogliere — sottoponendovi senza malizia al suo giogo e fecondando, col sottometterla a voi, la terra della vostra carne — nei celesti granai la ricca messe dei semi divini. E mediante i Gemelli che seguono, cioè mediante i due Testamenti che vi annunciano la salvezza, vi ammonisce ad evitare innanzitutto l’idolatria, l’impudicizia e l’avarizia, che è l’incurabile Cancro. Ma il nostro Leone, come insegna la Genesi, è il leoncello di cui celebriamo questi santi sacramenti, che adagiandosi si addormentò per vincere la morte e risorse per conferirsi l’immortalità quale dono della sua beata Risurrezione. Lo segue nell’ordine la Vergine preannunciando la Bilancia, per farci conoscere per mezzo del Figlio di Dio, incarnatosi e nato dalla Vergine, che l’equità e la giustizia sono state recate alla terra. Chi la osserverà costantemente e l’amministrerà fedelmente calpesterà con piede incolume, non dirò lo Scorpione, ma, come afferma il Signore nel Vangelo, assolutamente tutti i serpenti. Ma non dovrà nemmeno temere lo stesso diavolo, che è il ferocissimo Sagittario, armato di saette infuocate, in ogni istante causa di terrore per i cuori di tutto il genere umano. Perciò così dice l’apostolo Paolo: Rivestitevi dell’armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo imbracciando lo scudo della fede, per mezzo del quale potete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno. Egli infatti talvolta lancia contro gli infelici il Capricorno, deforme d’aspetto, il quale avventandosi col suo corno, ribollente sulle livide labbra della spuma delle sue vene, con paurosa rovina infuria con pietosi effetti per tutte le membra di chi gli è prigioniero. Alcuni rende pazzi, altri furiosi, altri omicidi, altri adulteri, altri sacrileghi, altri ciechi per l’avarizia. Sarebbe lungo scendere ai singoli particolari: possiede differenti e innumerevoli arti per nuocere, ma tutte queste, scorrendo con le sue acque salutari, senza grande difficoltà il nostro Acquario fu solito rendere vane. Lo seguono necessariamente in un’unica costellazione i due Pesci, cioè i due popoli dei Giudei e dei Gentili, che ricevono la vita dall’acqua del battesimo, segnati da un unico segno per essere unico popolo di Cristo.

da Zenone di Verona, Trattati, a cura di G. Banterle e R. Ravazzolo, Città Nuova - Società per la conservazione della Basilica di Aquileia, Roma 2008, pp. 151-153.

 
 
 

ASTROLOGIA CRISTIANA

Astrologia Cristiana

Nel 1627 venne pubblicato ad Augusta il Coelum Stellatum Christianum dell’astronomo gesuita Julius Schiller.
Quest'opera rappresentò un vera rivoluzione rispetto alla tradizione precedente sia nell'aspetto scientifico (posizione delle stelle calcolata sulle osservazioni di Brahe e di Keplero), che in quello che riguarda i nomi delle costellazioni.

Il "Cielo stellato cristiano" si proponeva di sostituire il mondo mitologico greco con quello ispirato al Vecchio e al Nuovo Testamento.
Le costellazioni zodiacali venivano denominate con i nomi dei dodici apostoli, quelle boreali e australi con i nomi dei personaggi del Nuovo e Antico Testamento.

In particolare questo è l'elenco delle costellazioni dello Zodiaco con il corrispondente sostituto cristiano, compresi i simboli che ancora oggi sono usati universalmente per indicare i pianeti, che sarebbero diventati: la chiave, la croce di S. Andrea, il calice, l'asta, il bastone, la croce, il coltello, la bipenne, la sega, la clava, la scure.

Ariete - Pietro
Toro - Andrea
Gemelli - Giacomo Maggiore
Cancro - Giovanni Evangelista
Leone - Tommaso
Vergine - Giacomo Minore
Bilancia - Filippo
Scorpione - Bartolomeo
Sagittario - Matteo Evangelista
Capricorno - Simone
Acquario - Giuda Taddeo
Pesci - Mattia


Anche tutte le altre costellazioni sia australi che boreali furono ribattezzate. Ecco alcuni esempi:

Nave Argo - Arca di Noè
Hidra - Fiume Giordano
Corvo, Cratere - Arca dell'Alleanza
Centauro - Abramo e Isacco
Lupo - Giacobbe
Ara - Turibolo
Corona australe - Corona del Re Salomone
Fenice, Gru - Aronne
Pesce australe - Il vaso della vedova di Sarepta
Pavone e Indiano - Giobbe
Ape, Mosca, Camaleonte - Eva
Triangolo australe - Ezechiele
Piccola nube di Magellano, Dorado, Pesce volante - Abele
Tucano, Idra e grande Nube di Magellano - Serpente sconfitto dall'Arcangelo Gabriele
Balena - Gioacchino e Anna
Eridano - Passaggio del mar Rosso
Balena - Gioacchino e Anna
Colomba - Colomba di Noè
Cane Maggiore - Re Davide
Cane Minore - Agnello pasquale
Andromeda - Sepolcro di Cristo
Dragone - Fanciulli innocenti
Ercole - I tre re santi
Cefeo - Santo Stefano
Bootes - San Silvestro
Chioma di Berenice - Flagello di Cristo
Corona boreale - Corona di spine
Lira - Presepe
Freccia - Chiodo, lancia di Cristo
Cigno - Santa Croce
Cassiopea - Maria Maddalena
Perseo - San Paolo
Auriga - Geronimo
Serpentario (Ofiuco) - San Benedetto
Serpente (di Ofiuco) - Cespuglio di spine
Corona boreale - Corona di spine
Aquila, con Ganimede - Santa Caterina
Delfino - Vaso di Cana
Cavallino - Rosa mistica
Pegaso - Arcangelo Gabriele
Triangolo - Mitra di S. Pietro
Lepre - Gedeone
Orsa Minore - San Michele
Orsa Maggiore - La barca di Pietro


Julius Schiller intendeva sostituire anche i nomi dei corpi del sistema solare:

- Il Sole, che è vita e luce, sarebbe diventato Cristo, re del cielo cristiano.

- Mercurio sarebbe stato rinominato come Elia di Tisbi, annunciatore della nascita di Cristo e profeta del secondo Avvento, salito al cielo con un carro di fuoco.

- Venere avrebbe dovuto prendere il nome da Giovanni Battista, colui che annunciò la prossima venuta di Gesù, così come il pianeta annuncia il sorgere del Sole.

- Marte sarebbe stato sostituito da Giosuè, forte in battaglia: colui che portò il popolo di Israele verso la Terra Promessa.

- Giove sarebbe stato chiamato Mosè, prediletto da Dio e dagli uomini: il principe dei popoli che ha ricevuto i precetti direttamente da Dio

- Saturno, padre degli dei pagani che tra le stelle erranti (i pianeti) occupa il posto più alto, (a quei tempi era l'ultimo pianeta conosciuto), avrebbe preso il nome di Adamo, il capostite del genere umano.

- Rimane il satellite naturale della Terra, il secondo luminare del cielo, la Luna, che sarebbe stata la Beata Maria, la Vergine.

La rivoluzione non ebbe successo. I miti tradizionali erano troppo radicati e continuarono ad essere privilegiati anche in ambienti ecclesiastici. Rimangono le splendide e preziose tavole di Schiller del 1627 e del Cellario in Atlas coelestis seu armonia macrocosmica del 1661.

Molto interessante è anche l’Ars Magna Lucis et Umbrae di Athanasius Kircher gesuita, filosofo e storico tedesco del XVII secolo. L’Ars Magna termina con il capitolo sulla “Sfera Mistica”, in cui elementi ermetici sono avvicinati ad elementi cristiani. La Luce infinita ed eterna è il Padre, lo splendore del Verbo divino il Figlio, dai quali procede lo Spirito dell’Amore (Spirito Santo), Trinità che sussiste ‘ab aeterno’. Kircher avvicina la Divina Trinità alla sfera di Ermete Trismegisto, “da nessun limite circoscritta, da nessuna misura definita, il cui centro è ovunque e la circonferenza in nessun luogo”. In questa sfera lo Zodiaco è ornato di dodici segni che corrispondono alle dodici emanazioni delle Virtù divine (attributi di Dio), e dei sette pianeti che corrispondono ai sette carismi spirituali della Chiesa (Sacramenti). I modelli e le idee della mente divina sono il Firmamento di tutte le cose. Secondo tale modello la Sfera Mistica, costituita dai sette pianeti che ruotano sotto il cerchio perpetuo dei dodici segni, “con il suo influsso fecondo porta al mondo mistico delle anime il frutto della vita eterna”. Kircher divide la sfera mistica in tre zone: Il mondo sublunare, regno delle ombre e dei mutamenti, è analogo alla Chiesa militante con le sue vicissitudini di ombre, nubi ed eclissi; Il mondo sidereo, dove si celano la Luce, la Chiarezza e la Bellezza, con l’influsso dei sette carismi spirituali, è sempre analogo alla Chiesa militante e indica il mondo mistico in quanto regione delle cose “che rendono stabili”; il Firmamento o Empireo, è analogo alla Chiesa Trionfante, al regno dei Santi, “regno della Grazia e della Luce”, dove non c’è più giorno ne notte. E’ l’astrologia intesa come Scienza divina, l’astrologia della concezione dantesca e cabalista. Nella dottrina del Kircher, come già detto, i pianeti corrispondono ai sette Sacramenti:

la Luna, regina delle cose umide, indica il “lavacro vivificante del Santo Battesimo;

Mercurio indica il mistero del sacro Crisma col quale “l’anima rigenerata dall’acqua di vita e unta con l’olio della Salvezza, viene protetta dalle forze avverse”;

il Sole simboleggia il Sacramento dell’Eucaristia, “fonte di Salvezza e nutrimento delle anime”;

Marte il Sacramento della Penitenza;

Giove il Sacramento dell’Ordine sacerdotale;

Saturno i misteri dell’Estrema Unzione;

Venere il Sacramento del Matrimonio.

Sotto questo Zodiaco, il Sole di Giustizia (Cristo), lucerna del Paradiso, illumina, percorrendoli perpetuamente, le diverse condizioni dei Beati, che occupano i dodici segni zodiacali.

Nell’Ariete sono i Martiri, nel Toro i Patriarchi, nei Gemelli i Dottori, nel Cancro i Confessori, nel Leone gli Apostoli, nella Vergine i Puri che hanno vinto le insidie della carne, nella Bilancia i Re e i Principi giusti, nello Scorpione i Penitenti, nel Sagittario i Predicatori, nel Capricorno gli Spiriti Contemplanti, nell’Acquario gli Anacoreti e infine nei Pesci gli Spiriti Trionfanti.

Kircher dice anche che le stelle sono i Santi “che si rincorrono qua e là come scintille nel canneto”, ricordandoci quanto è scritto nel libro della Sapienza (3,7, Felicità dei Giusti) e cioè che le anime dei giusti nel giorno del giudizio “risplenderanno e come scintille nella stoppia (canne) correranno qua e là”. Dopo aver spiegato insomma le corrispondenza dei vari segni, Kircher conclude: “Tale è lo Zodiaco mistico articolato secondo le dodici tribù dei figli d’Israele nell’Apocalisse”.

Bibliografia:
- Astrologia Cristiana, di Ottaviano Frè – Mamma Editori

 
 
 

BENEDIZIONE DEL NUOVO ANNO

Benedizione del Nuovo Anno

In ogni regione e paese d'Italia si trovano usanze e rituali propiziatori da svolgersi nella notte di San Silvestro. In Sicilia, la sera del 31 dicembre nessun lavoro manuale iniziato dovrebbe essere portato a termine  perché altrimenti si rischia di non riuscire poi a concluderlo o di finirlo malamente; se proprio dovesse succedere, però si può rimediare con uno scongiuro da recitare durante i rintocchi della mezzanotte:

In siciliano:
“U Patri, ‘u Figghiu, ‘u Spiritu Santi eterna Trinitati di cumannu chistu travagghiu l’hè stintatu tantu! ora ‘na sula grazia v’addimannu  Vui lu tuccati e lu faciti santu!”

In italiano:
Il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo, eterna Trinità ti raccomando questo lavoro che ho stentato tanto a terminarlo! Ora una sola grazia vi domando, Voi lo toccate e lo fate santo!

Sempre la sera del 31 dicembre, in quasi tutte le Chiese Cattoliche si recita l’inno del “Te Deum”. Il “Te Deum” è un inno molto antico la cui composizione si fa risalire al VI secolo. E’ un inno di lode, di ringraziamento trinitario e cristologico, unito ad invocazioni di preghiera. Il “Te Deum” viene solitamente cantato in occasioni di festa e, soprattutto, di ringraziamento a Dio. In passato, veniva recitato solennemente al termine di guerre, di carestie, pestilenze o per la nascita di figli del re. Il “Te Deum” viene oggi cantato per esempio la sera dell’ultimo giorno dell’anno, in conclusione di Concili e del Conclave, ma anche nella Liturgia delle Ore nelle Solennità e nelle Feste.

Antifona di Inizio:
“Ai tuoi occhi, mille anni sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte.” (Salmo 89,4)

oppure:

“Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore.” (Salmo 89,12)

Comporre la “Corona dell'Anno” ponendo dodici ceri bianchi (o del colore propizio) in circolo a simboleggiare ciascun mese, mentre al centro si colloca l’immagine di Gesù Bambino e un piccolo calendario del nuovo anno (o dei simboli: come la carta della Ruota dei Tarocchi) a simboleggiare la signoria di Cristo sul tempo e sulla storia. Volendo, su ogni candela si potrà incidere il nome (anche in latino) del mese e anche il segno zodiacale (anche in latino) corrisponde e si accenderanno in senso orario partendo da quella sotto l’immagine di Gesù Bambino.

Tu che dai stagioni fruttifere e piogge dal cielo agli abitanti della terra, accogliendo anche ora le preghiere dei tuoi servi, libera da ogni angustia la tua città: poiché le tue compassioni sono per tutte le tue opere. Benedicendo dunque l’entrare e l’uscire (cfr. Salmo 120,8), dirigi per noi le opere delle nostre mani, e donaci, o Dio, la remissione delle colpe: tu infatti, nella tua potenza, hai tratto dal nulla all’essere tutte le cose. (Kàthisma Bizantino dell’Indizione)

Cristo Dio nostro, che hai creato l’universo con sapienza, e dal nulla lo hai tratto all’essere, benedici la corona dell’anno, e custodisci libera da assedio la nostra città; rallegra con la tua potenza i nostri fedeli governanti, concedendo loro vittoria contro gli avversari, donando al mondo la grande misericordia, per la mediazione della Madre di Dio. (Stichirà Bizantino dell’Indizione)

Salmo 64
 
A te si deve lode, o Dio, in Sion;
a te si sciolga il voto in Gerusalemme.
A te, che ascolti la preghiera,
viene ogni mortale.
Pesano su di noi le nostre colpe,
ma tu perdoni i nostri peccati.
Beato chi hai scelto e chiamato vicino,
abiterà nei tuoi atrii.
Ci sazieremo dei beni della tua casa,
della santità del tuo tempio.
Con i prodigi della tua giustizia,
tu ci rispondi, o Dio, nostra salvezza,
speranza dei confini della terra
e dei mari lontani.
Tu rendi saldi i monti con la tua forza,
cinto di potenza.
Tu fai tacere il fragore del mare,
il fragore dei suoi flutti,
tu plachi il tumulto dei popoli.
Gli abitanti degli estremi confini
stupiscono davanti ai tuoi prodigi:
di gioia fai gridare la terra,
le soglie dell'oriente e dell'occidente.
Tu visiti la terra e la disseti:
la ricolmi delle sue ricchezze.
Il fiume di Dio è gonfio di acque;
tu fai crescere il frumento per gli uomini.
Così prepari la terra:
Ne irrighi i solchi, ne spiani le zolle,
la bagni con le piogge
e benedici i suoi germogli.
Coroni l'anno con i tuoi benefici,
al tuo passaggio stilla l'abbondanza.
Stillano i pascoli del deserto
e le colline si cingono di esultanza.
I prati si coprono di greggi,
le valli si ammantano di grano;
tutto canta e grida di gioia.

Gloria

Tu hai creato l’universo con sapienza, Verbo del Padre che sei prima dei secoli, e formato tutta la creazione con la tua parola onnipotente, benedici la corona dell’anno della tua benignità, e con la mediazione della Madre di Dio, distruggi le eresie, nella tua bontà e nel tuo amore per gli uomini. (Stichirà Bizantino dell’Indizione)

Dal Vangelo secondo Luca (4,16-21)
Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto:
Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione,
e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio,
per proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
per rimettere in libertà gli oppressi,
e predicare un anno di grazia del Signore.
Poi arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi».

Benedizioni

O Signore Onnipotente, creatore e padre di ogni uomo, noi siamo incapaci di ringraziarti adeguatamente per le innumerevoli misericordie e benefici, che nel corso di quest’anno ci hai donato, ma ora vogliamo unirci alla Santa Chiesa e lasciar salire la nostra preghiera e la nostra gratitudine per tutti i doni con i quali hai illuminato i nostri giorni durante questo anno:

Benediciamo il Signore, a lui onore e gloria nei secoli.

Signore di ogni bontà, in questa notte che chiude l’anno … e apre il … , in comunione tra di noi e quali membra vive del Corpo del Figlio tuo Gesù, ti ringraziamo per tutti i mali da cui ci hai preservato e per averci fatto camminare sulle tue vie.

Benediciamo il Signore, a lui onore e gloria nei secoli.

Padre di misericordia, ripercorrendo l'anno che ormai muore, scopriamo le molte infedeltà e il debole entusiasmo messo nel seguire la tua Parola che ci chiama alla santità nella nostra vocazione, invochiamo il tuo perdono e la tua misericordia.

Benediciamo il Signore, a lui onore e gloria nei secoli.

(spontaneamente, esprimiamo al Signore la nostra preghiera o il nostro ringraziamento.)

In questa notte che segna la fine dell'anno trascorso e l'inizio del nuovo anno rivestiamoci della luce di Cristo che disperde le tenebre della mente e del cuore, e con la lampada accesa, piena dell'olio della gratitudine, come le vergini prudenti, andiamo incontro al Signore che viene, vegliando e pregando, in sintonia con tutto il creato:

Te Deum laudámus
 
Noi ti lodiamo, Dio
ti proclamiamo  Signore.
O eterno Padre,
tutta la terra ti adora.
 
A te cantano gli angeli
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo
il Signore Dio dell'universo.
 
I cieli e la terra
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli
e la candida schiera dei martiri;
 
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode;
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico figlio,
e lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria,
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre
per la salvezza dell'uomo.
 
Vincitore della morte,
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre.
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
 
Soccorri i tuoi figli, Signore,
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria
nell'assemblea dei santi.
 
Salva il tuo popolo, Signore,
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo,
lodiamo il tuo nome per sempre.
 
Degnati oggi, Signore,
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia:
in te abbiamo sperato.
 
Pietà di noi, Signore,
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza,
non saremo confusi in eterno.

Gloria…

Creatore e Sovrano dei secoli, Dio dell’universo, veramente sovrasostanziale, benedici questo ciclo annuale, salvando con la tua infinita misericordia, o compassionevole, tutti coloro che rendono culto a te, unico Sovrano, e che con timore gridano a te, o Redentore: Concedi che per tutti quest’anno sia propizio. (Kondàkion Bizantino dell’Indizione)

Ora e sempre…

Tu che sei artefice e ordinatore di tutto il creato, e hai posto in tuo potere tempi e momenti, corona, o compassionevole, il ciclo dell’anno con le benedizioni della tua benignità, custodendo il tuo popolo nella pace, incolume, illeso; ti supplichiamo per l’intercessione di colei che ti ha partorito e degli angeli divini. (Theotokìon Bizantino dell’Indizione)

Preghiera conclusiva
O Padre, davanti a te un giorno è come mille anni, e mille anni come il giorno di ieri che è passato; ti preghiamo: aiutaci a riconoscere la tua presenza nelle vicende liete e tristi della vita perché non si spenga mai la speranza che tu hai acceso nel cuore dei tuoi figli. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Ci benedica il Signore e ci custodisca. Il Signore faccia risplendere per noi il suo volto e ci faccia grazia. Il Signore rivolga a noi il suo volto e ci conceda pace.

 
 
 

Rosario in siciliano a Gesù Bambino

Post n°78 pubblicato il 23 Dicembre 2013 da benedicaria
 

Rosario in siciliano a Gesù Bambino

Questo Rosario veniva cantato dal 16 al 24 dicembre, tutti iu giorni. Il Rosario è conosciuto anche come Novena d’u Bammineddu (Novena del Bambinello). Si incomincia cantando (o recitando) per dieci volte i “Grani”, alla fine dei quali si recita la “posta”.

Grani

In siciliano:
Ludamulu tutti di cintinuu
veneramu a Diu bambinu.
Ludamulu tutti l’uri
lu nostru caru Redentori.


In italiano:
Lodiamolo tutti di continuo
veneriamolo Dio bambino.
Lodiamolo tutte le ore
il nostro caro Redentore.


Posta

In siciliano
Gloria eterna benedetta
o divino pargoletto
che nasce in povertà
la divina maternità.


In italiano:
Gloria eterna benedetta
o divino pargoletto
che nasce in povertà
la divina maestà.


(Tratto da: “A Cruna. Antologia di Rosari Siciliani”, di Sara Favarò. Ed. Città Aperta)

 
 
 

Rito del Ceppo di Natale

Rito del Ceppo di Natale

Il Ceppo di Natale affonda le sue radici nelle tradizioni precristiane: esso era il simbolo del dio che governava il destino nel cosmo e veniva collegato, per la sua forma, all’immagine dei falli e, quindi, alla fertilità, alla fortuna. Per questo motivo la “Festa del Ceppo” è considerata una delle celebrazioni più antiche del Solstizio d’Inverno. Essa aveva luogo la Vigilia di Natale, quando il capofamiglia con un rituale bruciava nel camino di casa un grosso tronco di legno che, nelle diverse tradizioni, poteva essere un albero da frutta, di frassino, di pino, di betulla o di quercia. Poi si bendavano i bambini che dovevano avvicinarsi al camino e, battendo con le molle il ceppo, recitavano una canzoncina detta Ave Maria del Ceppo (:“Ave Maria del Ceppo, Angelo benedetto! L’Angelo mi rispose: Ceppo mio bello, portami tante cose!”), che aveva la virtù di far piovere su di loro dolci e regali. Il Ceppo si faceva consumare ogni sera durante i dodici giorni natalizi fino all’Epifania.

Questa antichissima usanza venne interpretata nel primo Medioevo in senso cristiano: il Ceppo era il simbolo del Cristo, che si era sacrificato per salvare l’umanità, per sostenere l’uomo nel suo viaggio terreno. Il Ceppo doveva bruciare un poco ogni sera per dodici giorni, simbolo dei dodici mesi dell’anno. V’era dunque una analogia col sole che, nato al Solstizio d’Inverno, avrebbe nutrito la terra per un anno intero. Il riferimento al nutrimento determinava l’affermarsi di un’altra usanza: ad Arezzo si diceva: “Domani è il giorno del pane” e si mangiavano nel periodo natalizio, come anche oggi, dolci a base di farina, fra i quali il più celebre in Italia è il panettone milanese.

Quel “pane” si incarna nella notte della Natività a Betlemme, che in ebraico significa profeticamente “casa del pane”. Ma vi è un’altra coincidenza strabiliante: in arabo Betlemme significa “casa della carne”. Sicchè, in un divenire simbolico, il Cristo alluso dal Ceppo si trasforma nel pane di Natale e, infine, come nell’Ultima Cena, il pane diventa il suo corpo, e non più simbolicamente, ma realmente.

Ancora oggi la tradizione del Ceppo di Natale è viva ed è possibile utilizzare ugualmente un piccolo tronco di quercia o di pino, decorandolo con rametti di vischio, agrifoglio o pungitopo, con piccole stelle di natale, con spighe e chicchi di grano, con farina e una spruzzatina di vino. Non disponendo tutti di un camino a casa, è possibile bruciare simbolicamente il Ceppo di Natale, inserendo sulla sua sommità tre candele che, nella tradizione del Solstizio d’Inverno, sono di colore: rosso, simbolo del sangue del parto; verde, simbolo della crescita; bianco, simbolo dell'innocenza della nuova vita.

Oppure sormontato da tre candele bianche o di pura cera d’api; secondo sant’Ivo di Chartres, la cera delle candele, formata dal nettare dei fiori dalle api simboleggia la verginale carne del divino Bambino, il quale non ha alterato, né col concepimento né con la nascita, l'integrità di Maria. Nella fiamma del cero il santo Vescovo ci insegna a vedere il simbolo di Cristo, che è venuto a illuminare le nostre tenebre. Per Sant'Anselmo la cera, opera dell'ape vergine, è la carne di Cristo; lo stoppino, che è posto all'interno, è la sua anima; la fiamma, che brilla nella parte superiore, è la sua divinità.

Si accendono le tre candele poste sul Ceppo di Natale.

“Proteggi il ceppo che la tua destra ha piantato, il germoglio che ti sei coltivato.” (Salmo 79,16)

Dal Libro del Profeta Isaia (11,1-5)

Un germoglio spunterà dal ceppo di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese. La sua parola sarà una verga che percuoterà il violento; con il soffio delle sue labbra ucciderà l'empio. Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia, cintura dei suoi fianchi la fedeltà.

Ciascuno scriva in un piccolo foglietto di carta una preghiera, un’intenzione, una grazia, un proposito per questo Solstizio d’Inverno, prefigurazione del nuovo anno. E piegatolo lo bruci sulla fiamma di una candela del Ceppo. Al termine, tutti dicano:

“Si rallegri il ceppo, domani è il giorno del pane; ogni grazia di Dio entri nelle nostre case; le donne facciano figlioli, le capre capretti, le pecore agnellini, abbondino il grano e la farina e si riempia la conca di vino”.

BIBLIOGRAFIA:

Calendario. Le feste, i miti, le leggende e i riti dell'anno, di Alfredo Cattabiani. Ed. Mondadori.

 
 
 

DEDICA...

a mia nonna Concetta e a mia mamma Domenica, memorie storiche e depositarie della Benedicaria siciliana.

 

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QUESTO BLOG è CONSACRATO A SAN MICHELE ARCANGELO

San Michele Arcangelo

Sancte Michaël Archangele, defende nos in proelio; ut non pereamus in tremendo iudicio.

 

LE FASI LUNARI

"Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo" (Qoèlet 3,1)

- LUNA NUOVA (Luna nera): in questo periodo si può pregare per la nascita di qualcosa di nuovo e che ancora non c'è.

- LUNA CRESCENTE: in questo periodo si può pregare per la crescita di qualcosa o per incrementare qualcosa che è al suo nascere.

- LUNA PIENA: in questo periodo si può pregare per ogni tipo di coronamento, compimento, fecondità, piena realizzazione.

- LUNA CALANTE: in questo periodo si può pregare per far decrescere qualcosa, eliminare degli ostacoli, pregare per la purificazione e la liberazione.

 

LA BIBLIOTECA DI BENEDICARIA

Biblioteca della Benedicaria

- Calendario. Le feste, i miti, le leggende e i riti dell'anno, di Alfredo Cattabiani. Ed. Mondadori.

- Lo Stivale Magico. Magia Popolare e Stregoneria del buon paese, di Andrea Bocchi Modrone. Ed. Il Crogiuolo.

- La Stregoneria in Italia. Scongiuri, amuleti e riti della Tradizione, di Andrea Romanazzi. Ed. Venexia.

- Guida alle Streghe in Italia, di Andrea Romanazzi. Ed. Venexia.

- I Guaritori di Campagna. Tra magia e medicina, di Paola Giovetti. Ed Mediterranee.

- I Benandanti, di Ginzburg Carlo. Ed. Einaudi.

- Patri, Figliu e Spiritu Santu. Viaggio alla scoperta delle preghiere dialettali recitate a Gangi, di Roberto Franco e Salvatore Germana. Ed. Arianna.

- Nnomini Patri, Figghiu e Spiritu Santu. Antiche preghiere in dialetto siciliano, di Antonina Valenti. ilmiolibro.it.

- A Cruna. Antologia di Rosari Siciliani, di Sara Favarò. Ed. Città Aperta.

- Pasqua. Dalla terra il cielo. Simboli, numeri, misteri, preghiere e riti popolari in Sicilia, di Sara Favarò. Ed. Le Nuove Muse.

- Chisti lodi e chisti canti. Antiche preghiere siciliane delle Madonie, Nebrodi e dintorni, di Giuseppe Calmieri. Ed. Kalós.

- Dalla terra al cielo. Raccolta di antiche preghiere gelesi, di don Lino di Dio.

- Il Libro della Magia Popolare Siciliana – Anonimo.

- Magia Cristiana, di Antonello Faro. Ed. Primordia.

- Ninne nanne, detti, cantilene, tiritere, preghiere siciliane e i miei ricordi, di La Quercia di Palatolo. Dante Edizioni.

- La Magia Astrale delle Candele, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- La Magia Astrale degli Incensi, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- La Magia delle Campagne e la Stregoneria dei Pastori, di Eliphas Levi. Centro Editoriale Rebis.

- Il ramo d'oro. Studio sulla magia e la religione, di James Frazer. Ed. Bollati Boringhieri.

- Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane, di Giuseppe Pitrè.

- Antico Trattato di Magia Bianca, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Magia Purificatoria, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Il Potere Segreto della Preghiera, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Il Libro Magico di San Pantaleone. Centro Editoriale Rebis.

- L’Enchiridion di San Giacomo, Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- La Magia Astrale degli Angeli, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Invocazioni e Preghiere agli Angeli, di di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Il Grande Sacramentarlo Magico, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Il Vero Libro dei Segreti Meravigliosi, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Il Libro dei Salmi, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Preghiera dei Giorni, a cura del Monastero di Bose. Ed. Qiqajon.

- Benedizionale, a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Ed. Vaticana.

 

I MEGALITI DI ARGIMUSCO

La Stonehenge siciliana

Alla "Vergine Orante" dei Megaliti di Argimusco

I Padri ti videro in spirito come una grande montagna, o Genitrice di Dio, dalla quale si staccò una pietra che rovesciò gli idoli dei demoni.
Una pietra angolare, non tagliata da mano d’uomo, si staccò da te, o Vergine, montagna non tagliata: Cristo che riunisce le nature separate.
Il profeta ti vide sotto l’aspetto di un monte, o Vergine senza macchia; da te si staccò una pietra gloriosa che salva veramente l’universo.

 

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