BENEDICARIA "LA VIA BELLA BENEDIZIONE"
"le cose che facciamo e abbiamo sempre fatto"
La “magia” popolare siciliana che troverete in queste pagine non ha nulla a che vedere né con la Wicca né con la cosiddetta Stregheria. Le tradizioni e le pratiche illustrate sono pagane, certamente, nel senso che derivano da dinamiche di villaggio arcaico (pagus: villaggio) ma sono il frutto di una evoluzione differente. La Benedicaria (l'Arte di benedire) invece non può essere assimilata alla Stregheria in quanto pur essendo pagana attua in un contesto cattolico e non se ne stacca. Le antiche reminescenze pagane sono evidenti ma chi opera questa tradizione non si sente per nulla pagano, anzi, opera in un contesto cristiano a tutti gli effetti anche se molte pratiche sarebbero discutibili a livello squisitamente cattolico. La Stregheria rivolge le sue attenzioni alla Grande Dea ed al suo compagno mistico, mentre la Benedicaria è incentrata sul culto dei Santi, della Vergine, di Gesù e del Creatore, veri ed indiscussi protagonisti. La “magia” popolare, chiamata anche “magia” delle campagne, non ha testi scritti, non esistono manuali o codici, gli unici testi scritti esistenti sono vecchie orazioni e preghiere, ricavate talvolta da sgualcite immaginette e da antichi santini. Per secoli queste pratiche sono state tramandate a voce, in segreto a chi ne fosse veramente degno. Non esistono costosi rituali di iniziazione, chi sa fa, questa è la regola, anche se esistono pratiche di consacrazione a santi particolari, come San Michele, che permettono una connessione specifica con lo Spirito, una sorta di giuramento solenne. L’iniziazione alla “magia” popolare sono fondamentalmente i Sacramenti della Chiesa Cattolica. Gesù disse: “Tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato” (Marco 12,24). Questa è la prima regola che dovrete tenere a mente se desiderate cimentarvi in questo tipo di pratiche: la fede.
Messaggi di Gennaio 2014
San Sebastiano è particolarmente venerato in Sicilia fin dal 1575, anno in cui infuriò la peste e in molte città veniva invocato contro la terribile epidemia. "semu vinuti di tantu luntanu, Primu Diu e Sammastianu! E chiamamulu ca n'ajuta!" (Siamo venuti da tanto lontano, prima per Dio e poi per San Sebastiano! E lo invochiamolo perchè ci aiuta) Melilli si popola di tantissimi fedeli provenienti da tutta la Sicilia orientale e oltre. Anche all'estero gli emigrati hanno diffuso la devozione. Commovente l'arrivo dei nuri di Melilli e di Solarino. Questi pellegrini sono chiamati nuri perché in passato facevano il pellegrinaggio quasi nudi, con pantaloncini o mutande e a torso scoperto, con in mano fiori in omaggio al Santo. Oggi, invece, i nuri di San Sebastiano indossano vestiti bianchi e fascia rossa, camminando sempre scalzi. Affrontano chilometri di strada, offrendo torce e ceri votivi (ex voto) rappresentanti parti di corpo guarite miracolosamente o per le quali si chiede la grazia. Dopo il 4 maggio segue il solenne ottavario che si conclude il giorno 11 maggio quando tra grida di invocazione e richieste di intercessione il simulacro viene velato e conservato. Ritornerà ai fedeli il 20 gennaio giorno della sua festa liturgica. |
Post n°85 pubblicato il 15 Gennaio 2014 da benedicaria
A Palermo, in alcune pasticcerie vengono esposte delle teste di maiale di pasta reale (pasta di mandorle) di grandi e piccole dimensioni; la tradizione vuole che questo dolce veniva venduto giorni prima per la festa di Sant'Antonio Abate. Gli animali venivano addobbati a festa e condotti alla chiesa dedicata a questo Santo sita nel quartiere della Loggia, (per intenderci nell'attuale quartiere tra il porto e la Via Roma) per essere benedetti. Il popolino, per il quale il maiale era un animale di fondamentale importanza, lo ha messo sotto la particolare protezione del Santo insieme ai salumieri e a tutti coloro che nel loro lavoro hanno a che fare con il maiale. I palermitani per distinguere Sant'Antonio Abate dall'omonimo Santo da Padova comunemente lo chiamano "U Santu ri puorci". Benedizione degli animali Molti animali, per disposizione della stessa provvidenza del Creatore, partecipano in qualche modo alla vita degli uomini, perché prestano loro aiuto nel lavoro o somministrano il cibo o servono di sollievo. Nulla quindi impedisce che in determinate occasioni, per es. nella festa di un santo, come quella di Sant’Antonio Abate, si conservi la consuetudine di invocare su di essi la benedizione di Dio. Rito della benedizione degli animali Lodiamo il Signore Dio nostro, che ha fatto con sapienza tutte le cose. Amen. Monizione introduttiva Nel disegno di Dio Creatore, anche gli animali che popolano il cielo, la terra e il mare, partecipano alla vicenda umana. La provvidenza che abbraccia tutta la scala degli esseri viventi, si avvale di questi preziosi e fedeli amici dell'uomo e della loro immagine per significare i doni della salvezza. Salvati dalle acque del diluvio per mezzo dell'arca, partecipano in qualche modo al patto di alleanza con Noè (Gn 9, 9-10); l'agnello richiama l'immolazione pasquale e la liberazione dalla schiavitù dell'Egitto (Es 12,3-14); un grande pesce salva Giona dal naufragio (Gio 9,9-10); i corvi nutrono il profeta Elia (1 Re 17,6); gli animali, con gli uomini sono coinvolti nella penitenza di Ninive (Gio 3, 7) e con tutto il creato rientrano nel piano dell'universale redenzione. Invochiamo dunque la benedizione di Dio, per intercessione di sant’Antonio Abate, sopra queste creature e rendendo grazie al Creatore che le ha poste al nostro servizio, chiediamo di poter camminare sempre nella sua legge e di non venire mai meno alla nostra dignità umana e cristiana. Oppure: Gn 6, 17-23 Intercessione Dio ha creato l'uomo e lo ha posto sulla terra, perché esercitando il suo dominio su tutti gli animali celebri la gloria del suo Creatore. Uniamoci al cantico delle creature e diciamo insieme: Ravviva in noi, o Padre, Benedizione conclusiva Dio, che ha creato gli animali della terra |
Post n°84 pubblicato il 11 Gennaio 2014 da benedicaria
Per mezzo del Battesimo siamo divenuti partecipi del mistero pasquale del Cristo, siamo stati sepolti insieme con lui nella morte, per risorgere con lui a vita nuova. Rinnoviamo le promesse del nostro Battesimo, con le quali un giorno abbiamo rinunziato a Satana e alle sue opere e ci siamo impegnati a servire fedelmente Dio nella santa Chiesa cattolica. Responsorio Cfr. Mt 3, 16. 17; Lc 3, 22 |
Post n°83 pubblicato il 03 Gennaio 2014 da benedicaria
Vigilia dell’Epifania La Befana è una figura legata alla tradizione popolare del periodo natalizio tipicamente italiana e la sua origine si perde nella notte dei tempi. Il termine Befana deriva da una aferesi del latino Epifania (manifestazione), che dapprima diventa Pifania, poi Bifania, Befania e infine Befana: tentativo evidente di cristianizzare il personaggio femminile, trasformandolo nella personificazione femminile della festa. Ma chi è questa misteriosa Befana? Un tempo si credeva che creature femminili guidate da Diana volassero al di sopra dei campi appena seminati per propiziare i raccolti futuri. E' da queste creature che deriverebbe la figura dell'odierna vecchina dispensatrice di doni. La Befana è descritta come una signora vecchia e brutta con il viso fuligginoso, abitante secondo la leggenda nelle caverne delle montagne perchè incarna la Madre Natura spoglia, che non da più frutti, reduce dall'inverno e che si approssima però alla sua rigenerazione. Per questo in molte tradizioni popolari sopravvive l'usanza di bruciare il fantoccio della Befana allo scopo di propiziare la rinascita della natura e, quindi, dei raccolti. Nella dodicesima notte dopo il Natale, dopo il Solstizio Invernale, si celebrava quindi con la figura della Befana la morte e la rinascita della natura. La vecchia Madre Natura dell'anno trascorso doveva essere bruciata come un ramo secco per far si che dalle sue ceneri risorgesse, con la luna nuova, la giovane natura feconda. PICCOLO RITUALE PER IL GIORNO DELL’EPIFANIA La ricorrenza dell’epifania possiede delle forti simbologie propiziatorie, per cui è possibile mettere in atto dei riti e delle preghiere per l’accrescimento e per il superamento di situazioni ferme, oltre che per trovare nuove strade che possano migliorare gli affetti, la stabilità interiore e quella economica.
Benediciamo unanimi il Signore nostro Dio, per la rugiada del cielo e la fertilità della terra. Amen. Descrizione del Rito del Calderone Si mettano ad ardere paglia e foglie secche in un calderone di rame (simbolo del “ventre e delle viscere materne” di Dio) anche di piccole dimensioni. Il fuoco deve essere simbolico, piccolo, (si può mettere all’interno un piccolo lumino) acceso in sicurezza. INTERCESSIONE Dio Creatore e Padre abbraccia con la sua provvidenza materna tutti i suoi figli, li nutre e con la sua benedizione dà fecondità all’anziana Madre Terra, perché produca dopo la stagione invernale i suoi frutti affinché l'uomo ne tragga alimento. Rivolgiamoci a lui con filiale fiducia: PREGHIERA O Dio, Creatore del cielo e della terra, che ti manifesti in questo giorno come anziana Madre della Natura e che, con il fuoco del tuo Spirito, bruci e purifichi le foglie e i rami secchi, simbolo di tutte quelle situazioni rimaste ferme o irrisolte nella nostra vita, donaci i tuoi ultimi frutti invernali per ritrovare la forza di percorrere strade nuove e propizie che possano migliorare le situazioni legate agli affetti, alla stabilità economica e interiore. Per Cristo nostro Signore. Amen. BENEDIZIONE Il Signore Gesù Cristo, in virtù del potere che ha di sottomettere a se tutte le cose, trasfiguri il nostro corpo di miseria per conformarlo al suo corpo di gloria. Amen. (cfr. Filippesi 3,21). |
Post n°82 pubblicato il 03 Gennaio 2014 da benedicaria
Attorno alla solennità dell’Epifania, di antichissima origine e di ricchissimo contenuto, sono sorte e si sono sviluppate molte tradizioni e genuine espressioni di pietà popolare. Tra esse il Rituale Romanum propone la benedizione della "creta" (gesso) con cui scrivere sulla porta di casa propria i nomi dei tre Re Magi (C + M + B), spiegate anche come abbreviazione di “Christus mansionem benedicat” cioè "Cristo benedica questa casa, a custodia e protezione per tutto l'anno dei componenti della famiglia" (nella tradizione celtica precristiana la Grande Madre viene spesso rappresentata nel suo triplice aspetto: infatti le iniziali C + M + B starebbero per i nomi delle tre dee o sante (?) Caterina, Margherita e Barbara). Questa tradizione non è mai stata molto presente in Italia, mentre nei territori germanici e soprattutto in Polonia è quanto mai viva e diffusa. Se è cosuetudine, si portano al sacerdote i gessetti da far benedire, se no, si possono ugualmente utilizzare i gessetti non benedetti per scrive sulla porta di casa, o anche sulle porte interne, il nome (ma basta l'iniziale) dei tre santi magi, aggiungendo l'anno corrente spezzando in due la cifra. Di solito il risultato ha questa forma:
Benedizione della casa con i gessetti dei Re Magi Benedizione e offerta del gesso: (la porta e/o tutta la casa viene aspersa con acqua benedetta e incensata) Quindi si dice il: Padre nostro… testi liberamente tratti da: |
DEDICA...
a mia nonna Concetta e a mia mamma Domenica, memorie storiche e depositarie della Benedicaria siciliana.
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QUESTO BLOG è CONSACRATO A SAN MICHELE ARCANGELO
Sancte Michaël Archangele, defende nos in proelio; ut non pereamus in tremendo iudicio.
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LE FASI LUNARI
"Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo" (Qoèlet 3,1)
- LUNA NUOVA (Luna nera): in questo periodo si può pregare per la nascita di qualcosa di nuovo e che ancora non c'è.
- LUNA CRESCENTE: in questo periodo si può pregare per la crescita di qualcosa o per incrementare qualcosa che è al suo nascere.
- LUNA PIENA: in questo periodo si può pregare per ogni tipo di coronamento, compimento, fecondità, piena realizzazione.
- LUNA CALANTE: in questo periodo si può pregare per far decrescere qualcosa, eliminare degli ostacoli, pregare per la purificazione e la liberazione.
LA BIBLIOTECA DI BENEDICARIA
- Calendario. Le feste, i miti, le leggende e i riti dell'anno, di Alfredo Cattabiani. Ed. Mondadori.
- Lo Stivale Magico. Magia Popolare e Stregoneria del buon paese, di Andrea Bocchi Modrone. Ed. Il Crogiuolo.
- La Stregoneria in Italia. Scongiuri, amuleti e riti della Tradizione, di Andrea Romanazzi. Ed. Venexia.
- Guida alle Streghe in Italia, di Andrea Romanazzi. Ed. Venexia.
- I Guaritori di Campagna. Tra magia e medicina, di Paola Giovetti. Ed Mediterranee.
- I Benandanti, di Ginzburg Carlo. Ed. Einaudi.
- Patri, Figliu e Spiritu Santu. Viaggio alla scoperta delle preghiere dialettali recitate a Gangi, di Roberto Franco e Salvatore Germana. Ed. Arianna.
- Nnomini Patri, Figghiu e Spiritu Santu. Antiche preghiere in dialetto siciliano, di Antonina Valenti. ilmiolibro.it.
- A Cruna. Antologia di Rosari Siciliani, di Sara Favarò. Ed. Città Aperta.
- Pasqua. Dalla terra il cielo. Simboli, numeri, misteri, preghiere e riti popolari in Sicilia, di Sara Favarò. Ed. Le Nuove Muse.
- Chisti lodi e chisti canti. Antiche preghiere siciliane delle Madonie, Nebrodi e dintorni, di Giuseppe Calmieri. Ed. Kalós.
- Dalla terra al cielo. Raccolta di antiche preghiere gelesi, di don Lino di Dio.
- Il Libro della Magia Popolare Siciliana – Anonimo.
- Magia Cristiana, di Antonello Faro. Ed. Primordia.
- Ninne nanne, detti, cantilene, tiritere, preghiere siciliane e i miei ricordi, di La Quercia di Palatolo. Dante Edizioni.
- La Magia Astrale delle Candele, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.
- La Magia Astrale degli Incensi, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.
- La Magia delle Campagne e la Stregoneria dei Pastori, di Eliphas Levi. Centro Editoriale Rebis.
- Il ramo d'oro. Studio sulla magia e la religione, di James Frazer. Ed. Bollati Boringhieri.
- Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane, di Giuseppe Pitrè.
- Antico Trattato di Magia Bianca, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.
- Magia Purificatoria, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.
- Il Potere Segreto della Preghiera, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.
- Il Libro Magico di San Pantaleone. Centro Editoriale Rebis.
- L’Enchiridion di San Giacomo, Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.
- La Magia Astrale degli Angeli, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.
- Invocazioni e Preghiere agli Angeli, di di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.
- Il Grande Sacramentarlo Magico, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.
- Il Vero Libro dei Segreti Meravigliosi, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.
- Il Libro dei Salmi, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.
- Preghiera dei Giorni, a cura del Monastero di Bose. Ed. Qiqajon.
- Benedizionale, a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Ed. Vaticana.
I MEGALITI DI ARGIMUSCO
La Stonehenge siciliana
Alla "Vergine Orante" dei Megaliti di Argimusco
I Padri ti videro in spirito come una grande montagna, o Genitrice di Dio, dalla quale si staccò una pietra che rovesciò gli idoli dei demoni.
Una pietra angolare, non tagliata da mano d’uomo, si staccò da te, o Vergine, montagna non tagliata: Cristo che riunisce le nature separate.
Il profeta ti vide sotto l’aspetto di un monte, o Vergine senza macchia; da te si staccò una pietra gloriosa che salva veramente l’universo.
Inviato da: Anonymous
il 09/05/2024 alle 14:07
Inviato da: Anonymous
il 06/05/2024 alle 22:51
Inviato da: Julie Sweet
il 30/04/2022 alle 09:56
Inviato da: Riana
il 05/02/2022 alle 12:34
Inviato da: Tiffany Lacey
il 05/02/2022 alle 12:32