Creato da benedicaria il 16/09/2012

Benedicaria

La "Magia" Popolare Siciliana e non solo...

 

Messaggi di Gennaio 2014

Sammastianu: San Sebastiano in Sicilia

Post n°86 pubblicato il 20 Gennaio 2014 da benedicaria
 

Sammastianu: San Sebastiano in Sicilia

San Sebastiano è particolarmente venerato in Sicilia fin dal 1575, anno in cui infuriò la peste e in molte città veniva invocato contro la terribile epidemia.

Ma il culto si diffonde sin dal 1414 anno in cui, secondo un antichissimo documento custodito negli archivi della Basilica in Melilli, una statua del Santo martire sarebbe stata ritrovata presso il luogo denominato Stentinello a circa tre km a sud di Thapsos, l'attuale isola Magnisi in provincia di Siracusa. Sempre secondo questo documento alcuni marinai sostennero di essersi salvati da un naufragio grazie alla protezione di quella statua. Subito accorsero in quel luogo centinaia di persone incuriosite da tutta la provincia. Nessuno riuscì a sollevare la cassa contenente il simulacro del santo, nemmeno il vescovo di Siracusa accompagnato dal clero e dai fedeli della città. Ma i cittadini di Melilli il 1º maggio 1414 giunti sul posto riuscirono a risollevare la cassa che entrata in paese tra invocazioni e preghiere divenne di nuovo pesante: segno che San Sebastiano voleva fermarsi lì. All'ingresso del paese si sarebbe verificato il primo miracolo: un lebbroso venne guarito. Da allora ogni anno (la festa è stata spostata al 4 maggio per motivi di ordine pubblico da quando fu istituita la festa del lavoro) San Sebastiano viene festeggiato solennemente. Il 4 maggio alle ore 04.00 del mattino viene aperto il santuario per accogliere i pellegrini provenienti da ogni parte invocando il santo:

"semu vinuti di tantu luntanu, Primu Diu e Sammastianu! E chiamamulu ca n'ajuta!"

(Siamo venuti da tanto lontano, prima per Dio e poi per San Sebastiano! E lo invochiamolo perchè ci aiuta)

Melilli si popola di tantissimi fedeli provenienti da tutta la Sicilia orientale e oltre. Anche all'estero gli emigrati hanno diffuso la devozione. Commovente l'arrivo dei nuri di Melilli e di Solarino. Questi pellegrini sono chiamati nuri perché in passato facevano il pellegrinaggio quasi nudi, con pantaloncini o mutande e a torso scoperto, con in mano fiori in omaggio al Santo. Oggi, invece, i nuri di San Sebastiano indossano vestiti bianchi e fascia rossa, camminando sempre scalzi. Affrontano chilometri di strada, offrendo torce e ceri votivi (ex voto) rappresentanti parti di corpo guarite miracolosamente o per le quali si chiede la grazia. Dopo il 4 maggio segue il solenne ottavario che si conclude il giorno 11 maggio quando tra grida di invocazione e richieste di intercessione il simulacro viene velato e conservato. Ritornerà ai fedeli il 20 gennaio giorno della sua festa liturgica.

(Fonte: wikipedia)

 
 
 

Sant’Antonio Abate, il protettore degli animali

Post n°85 pubblicato il 15 Gennaio 2014 da benedicaria
 

Sant'Antonio Abate, il protettore degli animali

A Palermo, in alcune pasticcerie vengono esposte delle teste di maiale di pasta reale (pasta di mandorle) di grandi e piccole dimensioni; la tradizione vuole che questo dolce veniva venduto giorni prima per la festa di Sant'Antonio Abate. Gli animali venivano addobbati a festa e condotti alla chiesa dedicata a questo Santo sita nel quartiere della Loggia, (per intenderci nell'attuale quartiere tra il porto e la Via Roma) per essere benedetti. Il popolino, per il quale il maiale era un animale di fondamentale importanza, lo ha messo sotto la particolare protezione del Santo insieme ai salumieri e a tutti coloro che nel loro lavoro hanno a che fare con il maiale. I palermitani per distinguere Sant'Antonio Abate dall'omonimo Santo da Padova comunemente lo chiamano "U Santu ri puorci".

Benedizione degli animali

Molti animali, per disposizione della stessa provvidenza del Creatore, partecipano in qualche modo alla vita degli uomini, perché prestano loro aiuto nel lavoro o somministrano il cibo o servono di sollievo. Nulla quindi impedisce che in determinate occasioni, per es. nella festa di un santo, come quella di Sant’Antonio Abate, si conservi la consuetudine di invocare su di essi la benedizione di Dio.
Il rito qui proposto, tratto dal Benedizionale della Chiesa Cattolica, può essere usato anche da un laico con i gesti e le formule per esso predisposti.
Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno adattare le singole parti alle circostanze di persone e di luoghi.


Rito della benedizione degli animali

Lodiamo il Signore Dio nostro, che ha fatto con sapienza tutte le cose. Amen.

Monizione introduttiva

Nel disegno di Dio Creatore, anche gli animali che popolano il cielo, la terra e il mare, partecipano alla vicenda umana. La provvidenza che abbraccia tutta la scala degli esseri viventi, si avvale di questi preziosi e fedeli amici dell'uomo e della loro immagine per significare i doni della salvezza. Salvati dalle acque del diluvio per mezzo dell'arca, partecipano in qualche modo al patto di alleanza con Noè (Gn 9, 9-10); l'agnello richiama l'immolazione pasquale e la liberazione dalla schiavitù dell'Egitto (Es 12,3-14); un grande pesce salva Giona dal naufragio (Gio 9,9-10); i corvi nutrono il profeta Elia (1 Re 17,6); gli animali, con gli uomini sono coinvolti nella penitenza di Ninive (Gio 3, 7) e con tutto il creato rientrano nel piano dell'universale redenzione. Invochiamo dunque la benedizione di Dio, per intercessione di sant’Antonio Abate, sopra queste creature e rendendo grazie al Creatore che le ha poste al nostro servizio, chiediamo di poter camminare sempre nella sua legge e di non venire mai meno alla nostra dignità umana e cristiana.

Dal libro della Genesi (1,1.20-28)
In principio Dio creò il cielo e la terra. E Dio disse: «Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati, secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra». E Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie». E così avvenne: Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate* sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».

* Quanto al verbo tradotto usualmente con “dominare”, radah, indica reggere, guidare, pascolare, con un’azione che è quella del pastore, che ama il suo gregge. In questi testi la visione è teocentrica perché tutte le creature riflettono la bellezza e la bontà di Dio e il rapporto uomo/animali si può ricondurre al modello della fraternità.

Oppure:

Dal libro della Genesi (2,19-20a)
Il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo, e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l'uomo impose nomi* a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche.

* Nel linguaggio biblico, imporre il nome significa riconoscere la propria paternità su chi riceve il nome.

Oppure:

Gn 6, 17-23
Introdurrai nell'arca due di ogni specie, per conservarli in vita.

Is 11,6-10
Gli animali non nuoceranno né uccideranno sul monte del Signore.

Salmo 103 (104), 1-2a 10-12 25 27-28
Benedici il Signore, anima mia,
Signore, mio Dio, quanto sei grande!
Rivestito di maestà e di splendore,
avvolto di luce come di un manto
Fai scaturire le sorgenti nelle valli
e scorrono tra i monti;
ne bevono tutte le bestie selvatiche
e gli ònagri estinguono la loro sete.
Al di sopra dimorano gli uccelli del cielo,
cantano tra le fronde.
Ecco il mare spazioso e vasto:
lì guizzano senza numero
animali piccoli e grandi.
Tutti da te aspettano
che tu dia loro il cibo in tempo opportuno.
Tu lo provvedi, essi lo raccolgono,
tu apri la mano, si saziano di beni.

Intercessione

Dio ha creato l'uomo e lo ha posto sulla terra, perché esercitando il suo dominio su tutti gli animali celebri la gloria del suo Creatore. Uniamoci al cantico delle creature e diciamo insieme:

Quanto sono grandi le tue opere, Signore!

Sii benedetto, Signore,
che provvedi il cibo a ogni essere vivente.

Quanto sono grandi le tue opere, Signore!

Sii benedetto, Signore,
che hai messo gli animali a servizio dell'uomo
come aiuto nella fatica quotidiana.

Quanto sono grandi le tue opere, Signore!

Sii benedetto, Signore,
che nei gigli dei campi e negli uccelli dell'aria
ci hai dato un segno
della tua bellezza e della tua provvidenza.

Quanto sono grandi le tue opere, Signore!

Sii benedetto, Signore,
che nell'Agnello pasquale,
ci hai dato l'immagine del tuo Figlio
nel quale possiamo chiamarci ed essere tuoi figli.

Quanto sono grandi le tue opere, Signore!

Sii benedetto, Signore,
che per mezzo degli animali domestici ci doni sollievo e compagnia.

Quanto sono grandi le tue opere, Signore!

Sii benedetto, Signore,
per tutte le tue creature
che ci invitano a cantare la tua lode.

Quanto sono grandi le tue opere, Signore!

Padre nostro…

Preghiera di Benedizione

O Dio, fonte di ogni bene,
che negli animali ci hai dato un segno della tua provvidenza
e un aiuto nella fatica quotidiana,
per intercessione di sant’Antonio Abate,
fa' che sappiamo servirci saggiamente di essi,
riconoscendo la dignità e il limite
della nostra condizione umana.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

Oppure:

O Dio, che tutto hai disposto con meravigliosa sapienza
e all'uomo fatto a tua immagine
hai conferito il dominio su tutte le creature,
stendi la tua mano
perché questi animali ci siano di aiuto
e sollievo nelle nostre necessità,
e fa' che in un armonioso rapporto con la creazione,
impariamo a servire e amare te sopra ogni cosa.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

Quindi, se lo si ritiene opportuno, si asperge persone e animali con l'acqua benedetta dicendo queste parole o altre simili:

Ravviva in noi, o Padre,
nel segno di quest'acqua benedetta
l'adesione a Cristo,
primizia della creazione nuova
e fonte di ogni benedizione.

Benedizione conclusiva

Dio, che ha creato gli animali della terra
come aiuto e sostegno nella nostra vita terrena,
ci protegga e ci custodisca sempre. Amen.

Fonte:
-    Le fiamme dei Santi: usi rituali del fuoco nelle feste siciliane di Ignazio E. Buttitta.
-    - Benedizionale, a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Ed. Vaticana.

 
 
 

BATTESIMO DEL SIGNORE: Rinnovazione delle Promesse Battesimali

BATTESIMO DEL SIGNORE: Rinnovazione delle Promesse Battesimali

Per mezzo del Battesimo siamo divenuti partecipi del mistero pasquale del Cristo, siamo stati sepolti insieme con lui nella morte, per risorgere con lui a vita nuova. Rinnoviamo le promesse del nostro Battesimo, con le quali un giorno abbiamo rinunziato a Satana e alle sue opere e ci siamo impegnati a servire fedelmente Dio nella santa Chiesa cattolica.

Su di un telo liturgico bianco si posiziona:
-    un Calice, pieno di acqua già benedetta, immagine del Fonte Battesimale che è simbolo dell’Utero materno di Dio e della Chiesa” (Ecclesiae uterus);
-    la Candela benedetta, che ci è stata consegnata nel giorno del nostro Battesimo (oppure una candela bianca) simbolo del Cristo risorto luce vera del modo che illumina ogni uomo: è il segno che ci permette di vivere come figli della luce (Ef 5,8), di rigettare le opere delle tenebre (Rm 13,12); è anche segno di fedeltà a Dio e vigilanza nella preghiera e nell'attesa;
-    un Incensiere da tavolo (o una ciotola) per offrire l’incenso, come sacrificio di lode e di preghiera (Salmo 140) e come profumo di Cristo;
-    del Sale benedetto che, nella celebrazione del Sacramento del Battesimo secondo l’antico Rituale Romano, veniva messo un pò in bocca al bambino, dicendo: “Ricevi il sale della sapienza; ti giovi per la vita eterna. Amen.”. Prima della Messa così detta Tridentina, il sale veniva mescolato con l’acqua e insieme benedetti per l’aspersione dei fedeli come segno penitenziale in ricordo del Battesimo e per gli Esorcismi.
Questi quattro Sacramentali (l’acqua benedetta, la candela accesa, l’incenso e il sale benedetto) simboleggiano anche i “quattro elementi” che costituiscono la creazione dell’universo come “macrocosmo” e la creazione dell’uomo come “microcosmo”; nei Sacramenti e nei Sacramentali vengono santificati da Cristo.


Antifona di inizio:

Dopo il battesimo di Gesù si aprirono i cieli, e come colomba lo Spirito di Dio si fermò su di lui , e la voce del Padre disse: «Questo è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto».

SALMO 22  Il buon Pastore

Il salmo 22 è considerato il salmo per eccellenza della iniziazione cristiana. Nelle «acque tranquille» nell' «unzione del capo» e nella «mensa preparata» la tradizione patristica amava scorgere un'allusione misteriosa ai tre sacramenti che formano il cristiano: il Battesimo, la Confermazione, l'Eucaristia. Così Cristo, il buon Pastore, guida e conduce le sue pecorelle verso la lieta abbondanza dei pascoli eterni.
 
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla;
su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille (Battesimo) mi conduce.

Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome.

Se dovessi camminare in una valle oscura,
non temerei alcun male,
perché tu sei con me, Signore.

Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa (Eucaristia) sotto gli occhi dei miei nemici;
cospargi di olio il mio capo. (Confermazione)
Il mio calice trabocca.

Felicità e grazia mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
e abiterò nella casa del Signore
per lunghissimi anni.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.

Dal vangelo secondo Matteo (3,13-17)
In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

(momento di silenzio e di riflessione)

Responsorio   Cfr. Mt 3, 16. 17; Lc 3, 22
R. Oggi il Signore è battezzato nel Giordano: si aprono i cieli, scende su di lui lo Spirito Santo, e la voce del Padre risuona: Questi è il mio Figlio prediletto, in lui mi sono compiaciuto.
V. Scese su di lui lo Spirito in forma visibile, come colomba, e si udì una voce dal cielo:
R. Questi è il mio Figlio prediletto, in lui mi sono compiaciuto.

Oppure:

Responsorio
R. Ci hai salvati, Signore, nell'acqua del battesimo.
Ci hai salvati, Signore, nell'acqua del battesimo.
V. Hai effuso su di noi lo Spirito Santo
nell'acqua del battesimo.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Ci hai salvati, Signore, nell'acqua del battesimo.

Preghiere di benedizione per i Sacramentali già benedetti dal Presbitero:

Sulla candela (battesimale):

Benedetto sei tu Signore, che hai detto: “Voi siete la luce del mondo; (…) non si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli.” (Matteo 5,14-16). Nel segno di questa candela donatami nel giorno del mio Battesimo, sono stato illuminato da Cristo, per vivere sempre come figlio della luce; e perseverando nella fede, vada incontro al Signore che viene, con tutti i santi, nel regno dei cieli.

Sull’incenso:

Siano rese grazie a Dio, il quale ci fa partecipare al suo trionfo in Cristo e diffonde per mezzo nostro il profumo della sua conoscenza nel mondo intero! Noi siamo infatti dinanzi a Dio il profumo di Cristo fra quelli che si salvano e fra quelli che si perdono; per gli uni odore di morte per la morte e per gli altri odore di vita per la vita. (2Corinzi 2,14-16)

Sul sale:

Benedetto sei tu Signore, che hai detto: “Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.” (Matteo 5,13). Fa che alla scuola del tuo Vangelo diventiamo anche noi sale della terra per rendere ragione della speranza infusa in noi dal tuo Spirito.

Sull’acqua:

Benedetto sei tu Signore, che hai detto: “In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito.” (Giovanni 3,5-6). Noi ti glorifichiamo, perché dall’Utero (Fonte Battesimale) della Chiesa ci hai fatto rinascere come nuove creature.

Mescolanza del sale e dell’acqua

(mettere tre pizzichi di sale nell’acqua  a mò di croce, dicendo la seguente formula liturgica)

La mescolanza del sale, segno della tua sapienza e della tua purificazione e dell’acqua, segno di rigenerazione e di rinnovamento, si compia insieme, nel nome del + Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo. Amen.

Rito di rinunzia a Satana, di adesione a Cristo e di professione di fede

Voltandosi verso Occidente (in cui tramonta il sole, simbolo delle tenebre e “dimora” di Satana), tenendo le braccia alzate [simbolo della Croce di Cristo: “gli uomini preghino, dovunque si trovino, alzando al cielo le mani” (1Timoteo 2,8); un Padre della Chiesa dice:  «Noi non alziamo soltanto le braccia ma le allarghiamo e, imitando così la Passione del Signore, pregando noi professiamo la nostra fede in Cristo» (Tertulliano II sec. - Orationes 14,1)] si pronuncia ad alta voce la rinunzia a Satana:

Rinunzio al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio!

Rinunzio alle seduzione del male, per non lasciarmi dominare dal peccato!

Rinunzio a Satana, origine e causa di ogni peccato!


Ho rinunziato a Satana! (per tre volte)

Si soffia e si sputa simbolicamente a Satana.

Voltandosi verso Oriente [in cui sorge il sole, simbolo della Luce e luogo in cui Gesù Cristo, “verrà a visitarci dall'alto (come) un sole che sorge per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra della morte” (Luca 1,78-79)], tenendo le braccia abbassate, si pronuncia ad alta voce la nostra professione di fede in Cristo Gesù:

Credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra!

Credo in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre!

Credo nello Spirito Santo, la Santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna!


(A questo punto si può recitare facoltativamente il Credo o Simbolo niceno-costantinopolitano per intero)

Mi sono unito a Cristo e credo in Lui come re e Dio! (per tre volte)
Adoro il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, Trinità consustanziale e indivisibile!

A questo punto, tenendo le tre dita della mano destra unite (pollice, indice e medio), che simboleggiano l’unità e la trinità di Dio; e le altre due all’interno del palmo della mano (anulare e mignolo), che simboleggiano le due nature: umana e divina di Gesù Cristo; immergetele all’interno del calice pieno di acqua benedetta. Fatevi, poi, il Segno della Croce e dite ad alta voce:

Ravviva in me, Signore, nel segno di quest’acqua benedetta, il ricordo del mio Battesimo e la mia adesione a Cristo Signore, crocifisso e risorto per la mia salvezza! Amen.

Questa è la mia fede. Questa è la fede della Chiesa. E io mi glorio di professare, in Cristo Gesù mio Signore. Amen.


Contemplazione

E’ grande il tuo Nome su tutta la terra, Signore
-    più dei cieli essa canta il tuo splendore.

Tu sei il Salvatore del mondo!

O Cristo, ti sei sottomesso al battesimo hai rialzato l’umanità caduta nella morte, hai riaperto i cieli che Adamo aveva chiuso.

Tu sei il Salvatore del mondo!

O Cristo, al tuo apparire il Giordano tornò indietro, le nubi fecero risuonare la loro voce, i cieli si aprirono su di te, Figlio dell’uomo.

Tu sei il Salvatore del mondo!

O Cristo, lo Spirito ti rende testimonianza, appare su di te sotto forma di colomba, la voce del Padre ti confessa Figlio di Dio.

Tu sei il Salvatore del mondo!

O Cristo, con il battesimo nelle acque del Giordano hai preso su di te e cancellato il peccato del mondo, ti sei fatto solidale con noi, Servo del Signore.

Tu sei il Salvatore del mondo!

O Cristo, tu ci hai liberati dalla schiavitù del peccato, hai sconfitto il nostro tentatore, lo hai precipitato dal cielo come folgore.

Tu sei il Salvatore del mondo!

Oggi noi contempliamo il mistero della Trinità: il Padre rivela il Figlio amato, lo Spirito santo lo conferma e gli dà forza.

Tu sei il Salvatore del mondo!

Preghiera del Padre nostro

“Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto»." (Matteo 3,16-17). Con il Battesimo anche noi siamo diventati Figli di Dio e Gesù è diventato il nostro fratello maggiore, il “primogenito”. Da quel momento anche noi possiamo chiamare Dio: Abba, Padre:

Padre nostro…

Preghiera conclusiva

Dio onnipotente, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci hai liberati dal peccato e ci ha fatto rinascere dall'acqua e dallo Spirito Santo, ci custodisca con la sua grazia in Cristo Gesù nostro Signore, per la vita eterna. Amen.

Benedizione

Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Amen. (Romani 6,4)

Bibliografia:

- Messale Romano del 1983 Seconda Edizione Italiana.
- Missale Romanum del 1962 Ex Decreto SS. Concilii Tridentini.
- Preghiera dei Giorni, a cura del Monastero di Bose. Ed. Qiqajon.
- Benedizionale, a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Ed. Vaticana.
- Riti dei Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana nella Tradizione Liturgica Bizantina, Ed. La Casa di Matriona.

 
 
 

LA BEFANA: LA MANIFESTAZIONE DELLA VECCHIA MADRE TERRA

Post n°83 pubblicato il 03 Gennaio 2014 da benedicaria
 

La Befana: La manifestazione della Vecchia Madre Terra

Vigilia dell’Epifania

Introduzione

La Befana è una figura legata alla tradizione popolare del periodo natalizio tipicamente italiana e la sua origine si perde nella notte dei tempi. Il termine Befana deriva da una aferesi del latino Epifania (manifestazione), che dapprima diventa Pifania, poi Bifania, Befania e infine Befana: tentativo evidente di cristianizzare il personaggio femminile, trasformandolo nella personificazione femminile della festa. Ma chi è questa misteriosa Befana? Un tempo si credeva che creature femminili guidate da Diana volassero al di sopra dei campi appena seminati per propiziare i raccolti futuri. E' da queste creature che deriverebbe la figura dell'odierna vecchina dispensatrice di doni. La Befana è descritta come una signora vecchia e brutta con il viso fuligginoso, abitante secondo la leggenda nelle caverne delle montagne perchè incarna la Madre Natura spoglia, che non da più frutti, reduce dall'inverno e che si approssima però alla sua rigenerazione. Per questo in molte tradizioni popolari sopravvive l'usanza di bruciare il fantoccio della Befana allo scopo di propiziare la rinascita della natura e, quindi, dei raccolti. Nella dodicesima notte dopo il Natale, dopo il Solstizio Invernale, si celebrava quindi con la figura della Befana la morte e la rinascita della natura. La vecchia Madre Natura dell'anno trascorso doveva essere bruciata come un ramo secco per far si che dalle sue ceneri risorgesse, con la luna nuova, la giovane natura feconda.

Prima di essere sacrificata però la vecchia signora passa di casa in casa nella notte fra il 5 e il 6 gennaio, a cavallo di una magica scopa, che tiene al contrario per sottolineare che non è una strega; scende per la cappa del camino nel focolare portando piccoli doni ai bambini buoni, nonché la frutta secca dell’inverno e le nuove sementi che germoglieranno durante l'anno appena iniziato. E pedagogicamente, anche carbone per i più capricciosi. (Si consideri, però, che secondo un antico simbolismo il carbone esprime la valenza di energia latente, viene considerato un amuleto, un vero e proprio dono che aiutava a cacciare malanni e disgrazie).

Quello del falò della Befana è un rito purificatorio, che trova il suo culmine a Febbraio nel periodo della Candelora e del Carnevale, quando si fa un gran chiasso e si accendono fuochi proprio per purificare la Madre Terra e noi stessi, per scacciare i "demoni" dell'oscuro inverno.

Secondo altri la Befana sarebbe, invece, la manifestazione degli antenati di ogni famiglia, sicchè l’arrivo della Befana sarebbe un ritorno temporaneo dei parenti che portano doni importanti per la famiglia; in tal modo si costituisce un rapporto tra il mondo dei bambini e quello degli antenati, depositari della tradizione


PICCOLO RITUALE PER IL GIORNO DELL’EPIFANIA

Spiegazione del Rito

La ricorrenza dell’epifania possiede delle forti simbologie propiziatorie, per cui è possibile mettere in atto dei riti e delle preghiere per l’accrescimento e per il superamento di situazioni ferme, oltre che per trovare nuove strade che possano migliorare gli affetti, la stabilità interiore e quella economica.

Si può creare un Cerchio (che simboleggia l’abbraccio materno di Dio) fatto di paglia, foglie secche e frutta secca (fichi, datteri, noci, mandorle, prugne, etc.), carbone dolce da mangiare oppure quello vero; ai Quattro Punti Cardinali si possono posizionare quattro candele a simboleggiare i Quattro Elementi: l’Aria, dalla candela gialla; il Fuoco, dalla candela rossa; l’Acqua, dalla candela blu; la Terra, dalla candela verde. Al centro del Cerchio si posiziona un piccolo calderone possibilmente di rame (anche di terracotta e/o smaltato andrà bene) e facoltativamente un piccolo fantoccio raffigurante la Befana (immagine della vecchia Madre Natura) con del carbone vero o carbone dolce da mangiare come si è fatto per creare il Cerchio.


INVITATORIO

Benediciamo unanimi il Signore nostro Dio, per la rugiada del cielo e la fertilità della terra. Amen.

Preghiera per invocare il Cerchio e i Quattro Elementi divini:

Noi ti benediciamo e ti rendiamo grazie, Dio di bontà infinita, per i grandi segni del tuo amore e per la tua  compassione verso ogni creatura.
Tu hai creato tutte le cose, le hai giudicate tutte belle e buone, poiché il tuo Spirito è in tutte le cose e tutte sono tue, o amante della vita.

Noi riconosciamo la tua gloria negli immensi spazi stellari del cosmo e nel più piccolo seme di vita che spunterà dopo la stagione invernale, dal Grembo dell’anziana Madre Terra.

Accendere la candela gialla: Sii benedetto per l’Aria che ci fa vivere,
Accendere la candela rossa: sii benedetto per il Fuoco che ci riscalda,
Accendere la candela blu: sii benedetto per l'Acqua che ci disseta,
Accendere la candela verde: sii benedetto per la Terra che ci nutre.

Tu hai voluto l’uomo quale custode del creato, vuoi che egli regni con rispetto e amore su tutte le creature, a lui doni gli animali come aiuto e compagnia, fai vivere piante e fiori per il suo sostentamento e la sua gioia.
Fatti voce di ogni gemito e di ogni grido, fatti voce di ogni creatura animata e inanimata, a te, Signore e Creatore, Padre e Madre, rendiamo gloria e da te attendiamo la trasfigurazione di tutto ciò che hai creato. Amen. 

Dal Vangelo secondo Matteo (6,25-34)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un' ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito?
Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.
Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno.
Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.

(momento di silenzio interiore)

Descrizione del Rito del Calderone

Si mettano ad ardere paglia e foglie secche in un calderone di rame (simbolo del “ventre e delle viscere materne” di Dio) anche di piccole dimensioni. Il fuoco deve essere simbolico, piccolo, (si può mettere all’interno un piccolo lumino) acceso in sicurezza.

In questo fuoco bruciate un carboncino dove verserete polvere di “oro” (che si trova in commercio nei negozi specializzati) della mirra e dell’incenso puro (detto: “reale” o liturgico)


BENEDIZIONE DEL FUOCO

Sii benedetto, Dio Padre onnipotente:
tu in principio hai creato la luce
e hai acceso nell'uomo,
fatto a tua immagine,
la scintilla del tuo amore;
con una colonna luminosa
hai guidato il tuo popolo errante nel deserto
verso la terra promessa;
nella pienezza dei tempi
hai mandato il tuo Figlio
a portare nelle nostre tenebre
l'ardente luce della verità e della grazia,
e dopo la sua gloriosa ascensione
hai effuso la fiamma del tuo Spirito
sulla Chiesa nascente.
Benedici questo fuoco nella festa dell’Epifania,
in cui l’anziana Madre Terra reduce dell’inverno
lascia che le sue foglie e i suoi rami secchi brucino
allo scopo di propiziare la rinascita della natura e dei raccolti
;
e fa' divampare nei nostri cuori
l'incendio della tua carità.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

In un pezzo di carta bianca scriverete ciò che desiderate cancellare dalla vostra vita e che non volete portare appresso nel nuovo anno come retaggio pesante del vecchio.

Scrivete anche il desiderio, la preghiera, la grazia che volete si realizzi entro i 12 mesi del nuovo anno. (Se siete da soli, prima di bruciare la carta leggete ad alta voce per tre volte quanto avete scritto), battete il piede destro a terra per 3 volte e poi lasciate che tutto si consumi dal fuoco all'interno del calderone di rame.


INTERCESSIONE

Dio Creatore e Padre abbraccia con la sua provvidenza materna tutti i suoi figli, li nutre e con la sua benedizione dà fecondità all’anziana Madre Terra, perché produca dopo la stagione invernale i suoi frutti affinché l'uomo ne tragga alimento. Rivolgiamoci a lui con filiale fiducia:

Dio nostro, ascoltaci!

- Dio, creatore dell’universo e di tutto ciò che vive e respira, provvedi il cibo a ogni essere vivente, affinché ogni creatura ti renda grazie.

Dio nostro, ascoltaci!

- Dio, Signore del mondo e della storia, ispiraci un rapporto armonioso e pacifico con le creature, perché tu ci hai affidato le opere delle tue mani.

Dio nostro, ascoltaci!

- Dio, Padre e Madre, che regni su tutto l’universo, liberaci dalla tentazione dello sfruttamento della terra, affinché riconosciamo la dignità e il limite della nostra condizione.

Dio nostro, ascoltaci!

- Dio, salvatore di tutto e di tutti, invia il tuo Spirito di timore e di sapienza, perché ci insegni a preservare la creazione da ogni inquinamento.

Dio nostro, ascoltaci!

- Dio che in questa stagione invernale, continui a vivificare l’anziana Madre Terra, benedici il lavoro dell’uomo e i frutti della terra che cresceranno, affinché possiamo condividere l’abbondanza dei tuoi beni.

Dio nostro, ascoltaci!

- Dio che in Cristo ricapitoli e trasfiguri ogni cosa, benedici e sostieni tutti i cultori della bellezza, quanti lavorano per la riconciliazione tra l’uomo e la Madre Terra.

Dio nostro, ascoltaci!

Signore, tu trasfigurerai il cielo e la terra, unisci la nostra preghiera al gemito della creazione:

Padre nostro…

PREGHIERA

O Dio, Creatore del cielo e della terra, che ti manifesti in questo giorno come anziana Madre della Natura e che, con il fuoco del tuo Spirito, bruci e purifichi le foglie e i rami secchi, simbolo di tutte quelle situazioni rimaste ferme o irrisolte nella nostra vita, donaci i tuoi ultimi frutti invernali per ritrovare la forza di percorrere strade nuove e propizie che possano migliorare le situazioni legate agli affetti, alla stabilità economica e interiore. Per Cristo nostro Signore. Amen.

BENEDIZIONE

Il Signore Gesù Cristo, in virtù del potere che ha di sottomettere a se tutte le cose, trasfiguri il nostro corpo di miseria per conformarlo al suo corpo di gloria. Amen. (cfr. Filippesi 3,21).

(si può gustare la frutta secca che è stata utilizzata per formare il Cerchio dell’abbraccio materno di Dio)

Suggerimento

Al pari delle antiche vecchie signore seguaci di Diana disperdete poi le ceneri del rito, una volta spente e fredde, attorno a casa vostra, in giardino, sul balcone e pochi pizzichi anche in casa vostra dentro dei vasi di fiori a contatto con la terra.

Nel piccolo recipiente di rame che avete usato per il rito mettete invece del sale grosso marino, chiodi di garofano e cumino (che potete facilmente reperire al supermercato) e mettetelo in casa su uno scaffale o una mensola lontano da occhi e mani indiscrete.


Bibliografia:

- Calendario. Le feste, i miti, le leggende e i riti dell'anno, di Alfredo Cattabiani. Ed. Mondadori.
- Preghiera dei Giorni, a cura del Monastero di Bose. Ed. Qiqajon.
- Benedizionale, a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Ed. Vaticana.

 
 
 

BENEDIZIONE DEI RE MAGI

Benedizione dei Re Magi

Attorno alla solennità dell’Epifania, di antichissima origine e di ricchissimo contenuto, sono sorte e si sono sviluppate molte tradizioni e genuine espressioni di pietà popolare. Tra esse il Rituale Romanum propone la benedizione della "creta" (gesso) con cui scrivere sulla porta di casa propria i nomi dei tre Re Magi (C + M + B), spiegate anche come abbreviazione di “Christus mansionem benedicat” cioè "Cristo benedica questa casa, a custodia e protezione per tutto l'anno dei componenti della famiglia" (nella tradizione celtica precristiana la Grande Madre viene spesso rappresentata nel suo triplice aspetto: infatti le iniziali C + M + B starebbero per i nomi delle tre dee o sante (?) Caterina, Margherita e Barbara). Questa tradizione non è mai stata molto presente in Italia, mentre nei territori germanici e soprattutto in Polonia è quanto mai viva e diffusa. Se è cosuetudine, si portano al sacerdote i gessetti da far benedire, se no, si possono ugualmente utilizzare i gessetti non benedetti per scrive sulla porta di casa, o anche sulle porte interne, il nome (ma basta l'iniziale) dei tre santi magi, aggiungendo l'anno corrente spezzando in due la cifra. Di solito il risultato ha questa forma:



20 + C + M + B + 14

 

Benedizione della casa con i gessetti dei Re Magi

Benedizione e offerta del gesso:
Il nostro aiuto è nel nome del Signore.
Egli ha fatto il cielo e la terra.

Benedici (Ti presentiamo), Signore Dio, questo gesso tua creatura: perchè abbia un salutare effetto per il genere umano; e concedi, per invocazione del tuo santissimo nome, che chiunque avrà con esso scritto sulle porte di casa sua i nomi dei tuoi santi Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, per la loro intercessione e i loro meriti, riceva la salute del corpo e la protezione dell'anima. Per Cristo nostro Signore. Amen.

oppure:

Benedici, (Ti presentiamo) o Signore, questo gesso come segno efficace della tua benedizione sulle case del nostro popolo. Veglia sul nostro uscire e il nostro entrare e fa che l'amore di Cristo e la manifestazione della sua grazia possa essere concessa a tutti gli abitanti e ad ogni ospite. Preghiamo perché, come i Saggi (Magi) di un tempo, Lo possiamo servire come unico nostro Re, adorarlo come l'unico vero Dio, e onorarlo con la vita in un sacrificio di lode, Egli che vivi e regni con te e lo Spirito Santo, uno Dio, nei secoli dei secoli. Amen.

mentre si legge il Vangelo, si tracciano le iscrizioni sull’architrave della porta di casa in questo modo:

Dal Vangelo secondo Giovanni (1,1-3;14)

In principio era il Verbo, (scrivere: 2)
e il Verbo era presso Dio (scrivere: 0)
e il Verbo era Dio. (scrivere +)
Egli era in principio presso Dio. (scrivere: C)
Tutto è stato fatto per mezzo di lui, (scrivere: +)
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. (scrivere: M)
E il Verbo si fece carne (scrivere: +)
e venne ad abitare in mezzo a noi; (scrivere: B)
e noi vedemmo la sua gloria, (scrivere: +)
gloria come di unigenito dal Padre, (scrivere: 1)
pieno di grazia e di verità. (scrivere: 4)

(la porta e/o tutta la casa viene aspersa con acqua benedetta e incensata)

Quindi si dice il: Padre nostro…

Preghiere
O Dio, che in questo giorno hai rivelato il tuo unigenito Figlio a tutte le nazioni per la guida di una stella, ora fa che anche noi per fede possiamo finalmente vedere la tua maestà celeste, per mezzo di Cristo nostro Signore. Amen.

Signore, Dio onnipotente, benedici questa casa, e sotto il suo riparo ci sia la salute, la purezza, l'umiltà, la bontà, la dolcezza, l'obbedienza ai tuoi comandamenti, e un rendimento di grazie a Dio Padre, Figlio, e Spirito Santo. Possa la tua benedizione rimanere sempre in questa casa e su coloro che vi abitano, per Cristo nostro Signore. Amen.

Ascoltami, o Signore santo, Padre onnipotente, Dio eterno, invia il tuo santo angelo dal cielo a vegliare, amare, proteggere, e difendere tutti coloro che vivono in casa mia. Invito i tuoi santi, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, per proteggere la mia famiglia e la mia casa da ogni danno e pericolo. Ho posto i segni dei loro nomi sacri sopra le porte della mia casa come un richiamo costante per noi e per tutti coloro che entrano qui affinchè la mia casa sia davvero una casa del Signore. Amen.

O Dio, fa che la porta della mia casa sia sufficientemente ampia per ricevere tutti coloro che hanno bisogno di amore umano e di compagnia; abbastanza stretta da chiudere fuori tutta l’invidia, l’orgoglio e l’odio. Fai la soglia abbastanza liscia perchè essa non sia d'inciampo per i bambini, e robusta e forte abbastanza per potere rientrare a casa. Amen.

O Dio, che in questo giorno, con la guida della stella, hai rivelato alle genti il tuo unico Figlio, conduci benigno anche noi, che già ti abbiamo conosciuto per la fede, a contemplare la grandezza della tua gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

O Dio, fa che il tuo Regno eterno sia alle porte della mia casa. Chiedo tutto questo nel nome di Gesù Cristo tuo Figlio. Amen.

testi liberamente tratti da:

- Rituale Romanum del 1964
-  www.cantualeantonianum.com

 
 
 

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a mia nonna Concetta e a mia mamma Domenica, memorie storiche e depositarie della Benedicaria siciliana.

 

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LE FASI LUNARI

"Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo" (Qoèlet 3,1)

- LUNA NUOVA (Luna nera): in questo periodo si può pregare per la nascita di qualcosa di nuovo e che ancora non c'è.

- LUNA CRESCENTE: in questo periodo si può pregare per la crescita di qualcosa o per incrementare qualcosa che è al suo nascere.

- LUNA PIENA: in questo periodo si può pregare per ogni tipo di coronamento, compimento, fecondità, piena realizzazione.

- LUNA CALANTE: in questo periodo si può pregare per far decrescere qualcosa, eliminare degli ostacoli, pregare per la purificazione e la liberazione.

 

LA BIBLIOTECA DI BENEDICARIA

Biblioteca della Benedicaria

- Calendario. Le feste, i miti, le leggende e i riti dell'anno, di Alfredo Cattabiani. Ed. Mondadori.

- Lo Stivale Magico. Magia Popolare e Stregoneria del buon paese, di Andrea Bocchi Modrone. Ed. Il Crogiuolo.

- La Stregoneria in Italia. Scongiuri, amuleti e riti della Tradizione, di Andrea Romanazzi. Ed. Venexia.

- Guida alle Streghe in Italia, di Andrea Romanazzi. Ed. Venexia.

- I Guaritori di Campagna. Tra magia e medicina, di Paola Giovetti. Ed Mediterranee.

- I Benandanti, di Ginzburg Carlo. Ed. Einaudi.

- Patri, Figliu e Spiritu Santu. Viaggio alla scoperta delle preghiere dialettali recitate a Gangi, di Roberto Franco e Salvatore Germana. Ed. Arianna.

- Nnomini Patri, Figghiu e Spiritu Santu. Antiche preghiere in dialetto siciliano, di Antonina Valenti. ilmiolibro.it.

- A Cruna. Antologia di Rosari Siciliani, di Sara Favarò. Ed. Città Aperta.

- Pasqua. Dalla terra il cielo. Simboli, numeri, misteri, preghiere e riti popolari in Sicilia, di Sara Favarò. Ed. Le Nuove Muse.

- Chisti lodi e chisti canti. Antiche preghiere siciliane delle Madonie, Nebrodi e dintorni, di Giuseppe Calmieri. Ed. Kalós.

- Dalla terra al cielo. Raccolta di antiche preghiere gelesi, di don Lino di Dio.

- Il Libro della Magia Popolare Siciliana – Anonimo.

- Magia Cristiana, di Antonello Faro. Ed. Primordia.

- Ninne nanne, detti, cantilene, tiritere, preghiere siciliane e i miei ricordi, di La Quercia di Palatolo. Dante Edizioni.

- La Magia Astrale delle Candele, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- La Magia Astrale degli Incensi, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- La Magia delle Campagne e la Stregoneria dei Pastori, di Eliphas Levi. Centro Editoriale Rebis.

- Il ramo d'oro. Studio sulla magia e la religione, di James Frazer. Ed. Bollati Boringhieri.

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- Antico Trattato di Magia Bianca, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Magia Purificatoria, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Il Potere Segreto della Preghiera, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Il Libro Magico di San Pantaleone. Centro Editoriale Rebis.

- L’Enchiridion di San Giacomo, Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- La Magia Astrale degli Angeli, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Invocazioni e Preghiere agli Angeli, di di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Il Grande Sacramentarlo Magico, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Il Vero Libro dei Segreti Meravigliosi, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Il Libro dei Salmi, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Preghiera dei Giorni, a cura del Monastero di Bose. Ed. Qiqajon.

- Benedizionale, a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Ed. Vaticana.

 

I MEGALITI DI ARGIMUSCO

La Stonehenge siciliana

Alla "Vergine Orante" dei Megaliti di Argimusco

I Padri ti videro in spirito come una grande montagna, o Genitrice di Dio, dalla quale si staccò una pietra che rovesciò gli idoli dei demoni.
Una pietra angolare, non tagliata da mano d’uomo, si staccò da te, o Vergine, montagna non tagliata: Cristo che riunisce le nature separate.
Il profeta ti vide sotto l’aspetto di un monte, o Vergine senza macchia; da te si staccò una pietra gloriosa che salva veramente l’universo.

 

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