BENEDICARIA "LA VIA BELLA BENEDIZIONE"
"le cose che facciamo e abbiamo sempre fatto"
La “magia” popolare siciliana che troverete in queste pagine non ha nulla a che vedere né con la Wicca né con la cosiddetta Stregheria. Le tradizioni e le pratiche illustrate sono pagane, certamente, nel senso che derivano da dinamiche di villaggio arcaico (pagus: villaggio) ma sono il frutto di una evoluzione differente. La Benedicaria (l'Arte di benedire) invece non può essere assimilata alla Stregheria in quanto pur essendo pagana attua in un contesto cattolico e non se ne stacca. Le antiche reminescenze pagane sono evidenti ma chi opera questa tradizione non si sente per nulla pagano, anzi, opera in un contesto cristiano a tutti gli effetti anche se molte pratiche sarebbero discutibili a livello squisitamente cattolico. La Stregheria rivolge le sue attenzioni alla Grande Dea ed al suo compagno mistico, mentre la Benedicaria è incentrata sul culto dei Santi, della Vergine, di Gesù e del Creatore, veri ed indiscussi protagonisti. La “magia” popolare, chiamata anche “magia” delle campagne, non ha testi scritti, non esistono manuali o codici, gli unici testi scritti esistenti sono vecchie orazioni e preghiere, ricavate talvolta da sgualcite immaginette e da antichi santini. Per secoli queste pratiche sono state tramandate a voce, in segreto a chi ne fosse veramente degno. Non esistono costosi rituali di iniziazione, chi sa fa, questa è la regola, anche se esistono pratiche di consacrazione a santi particolari, come San Michele, che permettono una connessione specifica con lo Spirito, una sorta di giuramento solenne. L’iniziazione alla “magia” popolare sono fondamentalmente i Sacramenti della Chiesa Cattolica. Gesù disse: “Tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato” (Marco 12,24). Questa è la prima regola che dovrete tenere a mente se desiderate cimentarvi in questo tipo di pratiche: la fede.
Messaggi di Marzo 2014
Post n°115 pubblicato il 29 Marzo 2014 da benedicaria
Un’ora di buio per salvare il pianeta Il 29 marzo si celebra l’”Ora della Terra”, un evento internazionale che ha l'obiettivo di richiamare l'attenzione sulla necessità di intervenire contro il riscaldamento globale mediante un gesto semplice ma concreto: spegnere la luce per un'ora nel giorno stabilito. Il risparmio energetico ha come effetto minori emissioni di anidride carbonica, il principale dei "gas serra". L'evento è anche mirato a ridurre l'inquinamento luminoso. LUCERNARIO (Spegnere tutte le luci artificiali e accendere alcune lampade ad olio o candele) O luce radiosa INTERCESSIONE In quest’”Ora della Terra” in cui abbiamo spento tutte le nostre luci artificiali, Cristo, vera Luce del mondo, illumini le nostre coscienze, per essere custodi responsabili nella salvaguardia di nostra Madre Terra. Signore, Luce del mondo, ascoltaci! PREGHIERA DELLA LUCE NELL’ORA DELLA TERRA Padre della Luce, in quest’Ora della Terra, in cui siamo invitati a spegnere tutte le luci artificiali che ci impediscono di vedere il vero volto di nostra Madre Terra, sfigurato dall’inquinamento luminoso e deturpato dall’egoismo e dalla violenza dell’uomo, fa che, come “figli della luce”, possiamo essere noi la vera “luce del mondo”, per illuminare, custodire e preservare la tua creazione. Per Cristo, nostro Signore. Amen. |
Post n°114 pubblicato il 26 Marzo 2014 da benedicaria
I Romani veneravano la Luna anche con il nome di Anna Perenna, che festeggiavano alle Idi di marzo in un boschetto situato al primo miglio della via Flaminia, nei pressi del ponte Milvio. Ovidio narra nei Fasti che al mattino, dopo il sacrificio rituale, ci si avviava in quel luogo, dove ci si accampava sull’erba verde, già coperta di margheritine e si costruivano rustiche capanne con fronde e rami. “Li scalda il Sole e il vino - cantava - e ognuno si augura tanti anni quanti bicchieri trinca, e li conta bevendo ... Cantano anche canzoni imparate a teatro, gesticolano e recitano come attori. E deposto il bicchiere intrecciano rustiche danze, e l’azzimata amica balla con la chioma scomposta. Al ritorno barcollano, spettacolo per il volgo, e la gente che li incontra non può fare a meno di esclamare: come sono felici!” RITO DEL TAGLIO DELLA VECCHIA DI MEZZA QUARESIMA (Il giovedì della settimana tra la terza e la quarta Domenica di Quaresima) Con un ramo di albero secco, dei pezzi di stoffa colorati e del cotone idrofilo, si potrà realizzare manualmente, un piccolo fantoccio che simboleggerà la Vecchia di Mezza Quaresima. Si potrà realizzare un piccolo sacchetto di stoffa da riempire con della frutta secca, a simboleggiare i doni della Madre Terra dopo il suo sacrificio. PREGHIERA DI MEZZA QUARESIMA Giunti a metà del tempo dei digiuni, cammino che ci conduce alla tua croce preziosa, concedici di rallegrarci (laetare) e di esultare di gioia per gli ultimi frutti che scaturiscono dal “sacrificio” del taglio della "Vecchia di Mezza Quaresima", simbolo del passaggio alla stagione primaverile e segno anticipatore del giorno glorioso della tua risurrezione. Per Cristo nostro Signore. Amen. |
Post n°113 pubblicato il 25 Marzo 2014 da benedicaria
Dopo l'equinozio primaverile si svolgevano in aprile le Adonie, le feste della resurrezione di Adone, popolari anche in Grecia dove però la loro data variò durante i secoli dalla primavera all'estate. Il termine “Sepolcro” (“Sepulcri” o “Lavureddi” in Sicilia, “Nenniri” in Sardegna; “Sabburchi” nel Salento); viene utilizzato ancor oggi nel linguaggio popolare di alcune regioni del Sud Italia e nelle isole per indicare quello che più propriamente andrebbe definito come “altare” o “cappella” della reposizione. L’altare della reposizione, per intenderci, è quello “spazio” della chiesa allestito al termine della “Missa in Cena Domini” del Giovedì Santo e destinato ad accogliere le specie eucaristiche consacrate e a conservarle fino al pomeriggio del Venerdì Santo, quando, al termine della liturgia penitenziale, verranno distribuite ai fedeli per la comunione sacramentale. La pia pratica dei “sepolcri”, che in molte altre zone sta conoscendo una progressiva flessione, continua invece ad essere particolarmente sentita in Sicilia. I piatti offerti il Giovedì Santo sono augurio della sua Resurrezione, perché venga di nuovo a illuminare e a ridare gioia agli uomini. Come disse Gesù ai suoi discepoli alla vigilia della sua passione: “Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane da solo; se invece muore produce molto frutto” (Giovanni 12, 24). STORIA DI UN CHICCO DI GRANO Come il seminatore ebbe terminato la sua opera, il chicco di grano venne a trovarsi tra due zolle di terra nera e umidiccia, e divenne terribilmente triste. Era buio, era umido, e l'oscurità e l'umidore aumentavano sempre di più, poiché al calar sera s'era disciolta in pioggia fitta fitta. Bei tempi, quando il chicco stava al caldo e al riparo in una spiga diritta e cullata dal vento, in compagnia dei fratellini! Bei tempi sì, ma così presto passati! Poi era venuta la falce con il suo suono stridulo e devastatore, a sbattere tutte le spighe. Poi i mietitori con i loro rastrelli avevano caricato sui carri le spighe legate in covoni. Poi, più terribile ancora, i battitori si erano accaniti sulle spighe pestandole senza pietà. E le famigliole dei chicchi, vissute sempre insieme dalla più verde giovinezza, erano state sbalzate fuori dalle loro spighe, e i chicchi scaraventati in giro, ciascuno per conto suo, per non incontrarsi più. Ma nel sacco del grano almeno ci si trovava ancora in compagnia. Ora invece, era l'abbandono assoluto, la solitudine tetra, una disperazione! Ma l'indomani fu peggio, quando l'erpice passò sul campo e il chicco si trovò nella tenebra più densa, con terra dappertutto, sopra, sotto, in parte. L'acqua lo penetrava tutto, non sentiva più in sé il minimo cantuccio asciutto. "Ma perché fui creato, se dovevo finire in modo così miserando? Prendere un piatto o un contenitore (di alluminio o di plastica o di altro materiale), riempirlo di terra o stendere sul fondo del piattino o del contenitore, uno strato di cotone idrofilo, bagnarlo e seminarci i chicchi di grano (si possono seminare anche dei legumi, come le lenticchie, i fagioli e le fave). Altro strato di cotone idrofilo occorre metterlo, seppure temporaneamente, sopra il grano. Tenere il contenitore al buio e innaffiarlo periodicamente ogni qualvolta la terra o il cotone idrofilo inizia ad asciugarsi. Allorquando il grano inizierà a germogliare, qualora lo strato di cotone disposto sopra il grano stesso possa essere di ostacolo alla crescita delle piantine, tale strato potrà anche essere rimosso. PREGHIERA DEL GRANO “Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.” (Giovanni 12,24) |
Post n°112 pubblicato il 22 Marzo 2014 da benedicaria
Il 22 marzo ricorre la ”Giornata Mondiale dell’Acqua”, istituita dalle Nazioni Unite per celebrare l’importanza di tale risorsa in quanto fondamentale per la sopravvivenza del pianeta e dei suoi abitanti, nonché per invitarci a riflettere sul fatto che gran parte della popolazione mondiale non ha accesso all’acqua e ai servizi igienici. Una occasione, quindi, per sensibilizzare sull’importanza e sulla esauribilità della risorsa idrica e per promuovere, soprattutto nelle giovani generazioni, uno stile di vita più rispettoso dell’ambiente ed un uso più efficace e sostenibile delle risorse naturali. INTRODUZIONE L'acqua è sorgente di vita. Come l'aria e la luce, è uno degli elementi essenziali del cosmo. Senza di essa la terra non sarebbe che un deserto: l'uomo, le piante e gli animali non potrebbero vivere. Nell'esistenza quotidiana l'acqua ha un uso multiforme: è lavacro, bevanda, refrigerio; può essere torrente o rigagnolo, onda impetuosa e fontana limpida e tranquilla. L'acqua è giustamente motivo di supplica e di benedizione. |
Post n°111 pubblicato il 20 Marzo 2014 da benedicaria
L’Equinozio di Primavera è strettamente legato alla Pasqua cristiana, che celebra la morte e la resurrezione del Cristo e per mezzo di essa la salvezza dell’uomo, la rinascita dell’umanità. I temi della ricreazione del mondo e della salvezza collettiva si fondono e si confondono nel cristianesimo delle origini: «La patristica riteneva infatti che il Cristo fosse morto e risorto nella settimana coincidente con la prima settimana della creazione. In tal modo il Cristo risultava ricapitolazione del Tempo e del Cosmo; nello stesso giorno in cui l’uomo fu creato, nello stesso giorno – si dice in un omelia Pasquale del 387 – era necessario che l’uomo fosse ricreato. La stessa omelia spiega perché l’equinozio di primavera venisse considerato l’inizio del tempo e del mondo. Il passaggio dal Caos al Cosmo avvenne nel momento di massimo ordine ed equilibrio tra gli elementi naturali, ed è l’inizio di ogni moto da un punto perfetto di bilanciamento» (Bernardi 1991: 26). L’aspetto della Pasqua come rito indicante un momento di passaggio è ancora evidenziato da Bernardi: «La Pasqua più che un rito di passaggio è un insieme di riti di passaggio, è, come abbiamo visto, il passaggio divino dalla morte alla resurrezione; da quello stagionale, dell’inverno alla primavera» (Bernardi 1991: 51). Il fatto che il rigenerarsi della natura assuma nel rito cristiano l’aspetto della morte e della resurrezione del Cristo non deve meravigliarci. Presso diversi popoli infatti riscontriamo analoghe forme di «proiezioni antropomorfiche» del rigenerarsi annuale della natura (Buttitta 1990: 11). Frazer annotava che «le popolazioni dell’Egitto e dell’Asia occidentale rappresentano sotto i nomi di Osiride, Tammuz, Adone e Attis, la decadenza e la rinascita della vita, specialmente della vita vegetale, che essi personificano come un Dio che ogni anno moriva e poi di nuovo resuscitava. Per il nome e pei particolari i riti variavano da luogo a luogo ma in sostanza erano sempre gli stessi» (1973: 505). Attraverso la periodica morte e resurrezione del Dio della vegetazione sostanzialmente si rappresenterebbe e si ripeterebbe secondo il Buttitta «la rigenerazione periodica del Tempo» (Buttitta 1990: 10). II Cristianesimo ha saputo innestare la nuova fede sul vecchio tronco dei culti pagani, giovandosi delle analogie tra la vicenda del Cristo e delle altre divinità della vegetazione e del rinnovamento. Analoghe sono «le ragioni profonde che stanno alla base della natura umana e divina del dio salvatore: la identità della sua vicenda con la struttura ciclica del corso della natura, la dimostrazione attraverso la resurrezione di saper vincere la morte» (Buttitta 1990: 11). Non a caso la passione e morte di Cristo sono celebrate dalla Chiesa in date concomitanti alle festività pagane dell’equinozio di primavera (Frazer 1973: 565). Nei riti della Settimana Santa in Sicilia risulta evidente come la religiosità popolare presenti aspetti cultuali «talora di origine recente, talaltra di precedenza arcaica e in taluni casi precristiana» (Buttitta 1990: 18). RITUALE DELL'EQUINOZIO DI PRIMAVERA Su di una tovaglia di colore verde o marrone si potrà creare un Cerchio, formato da piccoli rametti con foglie verdi e da fiori primaverili colorati. Si potranno segnare i Quattro Punti Cardinali, con quattro candele che verranno accese durante la PREGHIERA PER INVOCARE L’ABBRACCIO MATERNO DI DIO, che simboleggeranno i Quattro Elementi del Cosmo: l’Aria, con la candela gialla e/o con un incensiere da tavolo per l’offerta dell’incenso; il Fuoco, con la candela rossa e/o con una lampada ad olio; l’Acqua, con la candela blu e/o una piccola ciotola di acqua (benedetta); la Terra, con la candela verde e/o con una ciotola di sale grosso o con una ciotola di grani di incenso.
ANTIFONA DI INIZIO "Inebriamoci di vino squisito e di profumi, non lasciamoci sfuggire il fiore della primavera" (Sapienza 2,7) Oppure: "Egli non ha cessato di dar prova di sè beneficando, concedendovi dal cielo piogge e stagioni ricche di frutti, fornendovi il cibo e riempiendo di letizia i vostri cuori" (Atti 14,17) Oppure: "Là pose una tenda per il sole che esce come sposo dalla stanza nuziale, esultando come prode che percorre la via. Egli sorge da un estremo del cielo e la sua corsa raggiunge l'altro estremo: nulla si sottrae al suo calore" (Salmo 18,6-7) (Preghiera per tracciare il Cerchio e invocare i Quattro Elementi) (fare 1 o 3 giri in senso orario intorno al Cerchio già creato con le foglie e i fiori partedo da Est, Aria: candela gialla e/o incensiere) Sii benedetto per l’Aria che ci fa vivere, Accendere la candela rossa: sii benedetto per il Fuoco che ci riscalda, Accendere la candela blu: sii benedetto per l'Acqua che ci disseta, Accendere la candela verde: sii benedetto per la Terra che ci nutre. (Con un pennarello scrivere sulle uova le qualità che si vorranno acquisire in questo tempo di primavera, di rinascita a vita nuova. Saranno come dei “semi spirituali” che ci aiuteranno a crescere.) Benedetto sei tu, Signore del cielo e della terra, Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison! Perché il sereno, il nuvolo, la pioggia e il vento siano favorevoli alle nostre coltivazioni e possiamo nutrirci con i frutti della terra. BENEDIZIONE Il Signore Gesù Cristo, in virtù del potere che ha di sottomettere a sè tutte le cose, trasfiguri il nostro corpo di miseria per conformarlo al suo corpo di gloria. Amen. Le uova scritte si potranno mangiare, saranno come dei “semi spirituali” che ci aiuteranno a crescere. Il guscio rotto delle uova non sarà buttato, ma utilizzato come concime per il terriccio. |
DEDICA...
a mia nonna Concetta e a mia mamma Domenica, memorie storiche e depositarie della Benedicaria siciliana.
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QUESTO BLOG è CONSACRATO A SAN MICHELE ARCANGELO
Sancte Michaël Archangele, defende nos in proelio; ut non pereamus in tremendo iudicio.
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LE FASI LUNARI
"Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo" (Qoèlet 3,1)
- LUNA NUOVA (Luna nera): in questo periodo si può pregare per la nascita di qualcosa di nuovo e che ancora non c'è.
- LUNA CRESCENTE: in questo periodo si può pregare per la crescita di qualcosa o per incrementare qualcosa che è al suo nascere.
- LUNA PIENA: in questo periodo si può pregare per ogni tipo di coronamento, compimento, fecondità, piena realizzazione.
- LUNA CALANTE: in questo periodo si può pregare per far decrescere qualcosa, eliminare degli ostacoli, pregare per la purificazione e la liberazione.
LA BIBLIOTECA DI BENEDICARIA
- Calendario. Le feste, i miti, le leggende e i riti dell'anno, di Alfredo Cattabiani. Ed. Mondadori.
- Lo Stivale Magico. Magia Popolare e Stregoneria del buon paese, di Andrea Bocchi Modrone. Ed. Il Crogiuolo.
- La Stregoneria in Italia. Scongiuri, amuleti e riti della Tradizione, di Andrea Romanazzi. Ed. Venexia.
- Guida alle Streghe in Italia, di Andrea Romanazzi. Ed. Venexia.
- I Guaritori di Campagna. Tra magia e medicina, di Paola Giovetti. Ed Mediterranee.
- I Benandanti, di Ginzburg Carlo. Ed. Einaudi.
- Patri, Figliu e Spiritu Santu. Viaggio alla scoperta delle preghiere dialettali recitate a Gangi, di Roberto Franco e Salvatore Germana. Ed. Arianna.
- Nnomini Patri, Figghiu e Spiritu Santu. Antiche preghiere in dialetto siciliano, di Antonina Valenti. ilmiolibro.it.
- A Cruna. Antologia di Rosari Siciliani, di Sara Favarò. Ed. Città Aperta.
- Pasqua. Dalla terra il cielo. Simboli, numeri, misteri, preghiere e riti popolari in Sicilia, di Sara Favarò. Ed. Le Nuove Muse.
- Chisti lodi e chisti canti. Antiche preghiere siciliane delle Madonie, Nebrodi e dintorni, di Giuseppe Calmieri. Ed. Kalós.
- Dalla terra al cielo. Raccolta di antiche preghiere gelesi, di don Lino di Dio.
- Il Libro della Magia Popolare Siciliana – Anonimo.
- Magia Cristiana, di Antonello Faro. Ed. Primordia.
- Ninne nanne, detti, cantilene, tiritere, preghiere siciliane e i miei ricordi, di La Quercia di Palatolo. Dante Edizioni.
- La Magia Astrale delle Candele, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.
- La Magia Astrale degli Incensi, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.
- La Magia delle Campagne e la Stregoneria dei Pastori, di Eliphas Levi. Centro Editoriale Rebis.
- Il ramo d'oro. Studio sulla magia e la religione, di James Frazer. Ed. Bollati Boringhieri.
- Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane, di Giuseppe Pitrè.
- Antico Trattato di Magia Bianca, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.
- Magia Purificatoria, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.
- Il Potere Segreto della Preghiera, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.
- Il Libro Magico di San Pantaleone. Centro Editoriale Rebis.
- L’Enchiridion di San Giacomo, Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.
- La Magia Astrale degli Angeli, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.
- Invocazioni e Preghiere agli Angeli, di di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.
- Il Grande Sacramentarlo Magico, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.
- Il Vero Libro dei Segreti Meravigliosi, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.
- Il Libro dei Salmi, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.
- Preghiera dei Giorni, a cura del Monastero di Bose. Ed. Qiqajon.
- Benedizionale, a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Ed. Vaticana.
I MEGALITI DI ARGIMUSCO
La Stonehenge siciliana
Alla "Vergine Orante" dei Megaliti di Argimusco
I Padri ti videro in spirito come una grande montagna, o Genitrice di Dio, dalla quale si staccò una pietra che rovesciò gli idoli dei demoni.
Una pietra angolare, non tagliata da mano d’uomo, si staccò da te, o Vergine, montagna non tagliata: Cristo che riunisce le nature separate.
Il profeta ti vide sotto l’aspetto di un monte, o Vergine senza macchia; da te si staccò una pietra gloriosa che salva veramente l’universo.
Inviato da: Anonymous
il 09/05/2024 alle 14:07
Inviato da: Anonymous
il 06/05/2024 alle 22:51
Inviato da: Julie Sweet
il 30/04/2022 alle 09:56
Inviato da: Riana
il 05/02/2022 alle 12:34
Inviato da: Tiffany Lacey
il 05/02/2022 alle 12:32