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La "Magia" Popolare Siciliana e non solo...

 

Messaggi del 02/02/2014

La Candelora: la Festa della Luce, della purificazione e rigenerazione della Madre Terra

La Candelora: la Festa della Luce, della purificazione e rigenerazione della Madre Terra

Nella ruota dell’anno la Candelora è una sorta di porta tra l’inverno, oramai al suo declino, e l’imminente primavera, di transito dal “periodo oscuro” del calendario indoeuropeo caratterizzato dal freddo, dal buio e dalla morte dell’inverno verso il rinnovamento del cosmo che magnificamente si esprime con la primavera.
E’ il periodo adatto ai riti propiziatori per attirare fecondità e fertilità, riti che saranno determinanti per l’annata agricola che sta per cominciare.
Le origini della Candelora vanno ricercate nelle antiche celebrazioni italiche legate soprattutto alle divinità romane.
Nella Roma antica il mese di febbraio era un momento contrassegnato dal caos, dal rimescolamento tra vecchio e nuovo; non a caso è ancora oggi legato al Carnevale, la festa celebrativa della confusione e dell’assenza di regole.
Macrobio sosteneva che la parola latina februarius fosse connessa ai riti purificatori. Februare, infatti, significa purificare, espiare.
Numa aveva dedicato questo periodo al dio Februus: in questi giorni andava purificata la città e onorati i defunti e gli appartenenti al mondo “infero”. Le donne, quindi, giravano per le strade con ceri e fiaccole accese, simbolo di luce.
Ma al legame con il mondo infero prevalsero i significati legati maggiormente all’aspetto luminoso della primavera imminente, in corrispondenza con riti agresti di propiziazione per l’anno agricolo che andava ad aprirsi.
I Lupercali o Lupercalia si festeggiavano alle Idi (15) di febbraio (per i romani l’ultimo mese dell’anno) e servivano a purificarsi prima dell'avvento dell'anno nuovo e a propiziarne la fertilità.     
La cerimonia, legata alla Lupa che allattò Romolo e Remo, vede due giovani patrizi (chiamati luperci) correre forsennatamente, dopo un rito purificatorio, nudi e colpire nella corsa con delle corregge di pelle di capra le donne astanti. Questo rito assicurava a quest’ultime la fertilità.
In realtà tale rito di purificazione e fecondazione simbolica era pre-romano, quando regnava il dio Fauno simboleggiato dall’hircus, il caprone: “…la cerimonia dei due giovinetti nobili era un tipico rito di passaggio dall’infanzia alla giovinezza, mentre la corsa sfrenata dei giovani nudi e cinti di pelle di capra simboleggiava, nel finire dell’anno e nella sua rifondazione, il periodo in cui tutto si rinnovava”     
Con l’avvento dei Sabini, che avevano come animale simbolico il lupo (hirpus), quest’ultimo prese il posto del caprone
Ancora nel 1805 nel Lunario Toscano si legge, in relazione al 2 di febbraio: "la mattina si fa la benedizione delle candele, che si distribuiscono ai fedeli, la qual funzione fu istituita dalla Chiesa per togliere un antico costume ai gentili, che in questo giorno in onore della falsa dea Februa con fiaccole accese andavano scorrendo per le città, mutando quella superstizione in religione e pietà cristiana".
La festa della Candelora celebrata dalla Chiesa romana il 2 febbraio fu introdotta solo nel VII secolo, attingendo dalla Chiesa orientale che festeggiava, fin dal IV sec., la Presentazione al Tempio del Signore e la relativa purificazione rituale della madre.

Secondo la legge ebraica, infatti, la donna dopo il parto di un figlio maschio doveva rispettare un periodo di quarantena al quale seguiva una cerimonia di purificazione che le consentiva di rientrare nella comunità (Levitico 12,2-4).
Allo stesso modo Maria Vergine, 40 giorni dopo il parto del 25 dicembre, veniva purificata nello stesso momento in cui il fanciullo veniva “presentato al tempio”.
Il rito è stato ripreso nella tradizione cattolica contadina e fino al secolo scorso qualsiasi partoriente subiva la quarantena dopo il parto e la seguente purificazione che coincideva col battesimo del bambino.
Nella quarantena post partum contadina la donna doveva rispettare tutta una serie di restrizioni: non mangiare carne soprattutto di maiale, non fare lavori pesanti, non avere rapporti sessuali e non uscire.
Per la purificazione la donna si presentava davanti alla chiesa, ma non entrava: il prete usciva dalla chiesa, le dava la candela in mano, la benediceva e solo allora ella poteva entrare in chiesa per il battesimo del bambino.
Il nome Candelora deriva infatti dall’usanza di benedire e distribuire ai fedeli le candele, così come viene fatto in altri momenti cruciali della vita cattolica: battesimo e cresima. Nella tradizione popolare le candele benedette acquistano significati terapeutici e protettivi: venivano, infatti, conservate e accese solo in caso di calamità (temporali molto forti e tempeste), per una persona che non tornava o che si pensava fosse in grave pericolo, nelle agonie di un malato, durante le epidemie o i parti difficili.
La benedizione candele è un’usanza documentata a Roma tra la fine del IX sec. e l’inizio del X sec. e pare sia di origine francese. Il suo significato simbolico è collegabile al nuovo fuoco vitale che riappare alla natura per grazia divina preparando la primavera: è il fuoco purificatore e fecondatore. In questo senso assume lo stesso significato delle corregge dei lucerci sopra indicate.
La Candelora come momento di passaggio rituale nel cerchio dell’anno è diffuso in tutte le culture di origine indoeuropea.
Per le tradizioni celtiche questa ricorrenza viene chiamata Imbolc (pronuncia: Immol’c) ed è legata alla triplice Dea Brigit (o Brigid), divinità del fuoco, della tradizione e della guarigione diventata nella tradizione cristiana santa Brigida.
In questa occasione, tra i vari rituali vi era l'usanza di fabbricare delle croci di paglia, chiamate appunto Croce di Santa Brigida.

(Liberamente tratto dal sito: www.strie.it)

 
 
 

Il miracolo della birra di Santa Brigida d’Irlanda

Post n°90 pubblicato il 02 Febbraio 2014 da benedicaria
 

Il miracolo della birra di Santa Brigida d’Irlanda

A Santa Brigida d'Irlanda, le furono attribuiti dei miracoli che, proprio come nel caso di Gesù, costituivano in larga misura delle risposte ai bisogni dell’uomo. Come avvenne nelle nozze, nel Meath (una delle 32 Contee d'Irlanda tradizionali) “spillò birra da un solo barile per diciotto chiese, in quantità tale che bastò dal Giovedì Santo alla fine del tempo pasquale”, come ricorda il Breviario di Aberdeen.

Al miracolo della birra, sopra descritto, è collegata questa preghiera che la santa avrebbe pronunciato nell’occasione:

Vorrei un lago di birra per il Re dei Re. Vorrei che la famiglia celeste fosse qui a berne per l’eternità. Vorrei che ci fosse allegria nel berne. Vorrei che ci fosse qui anche Gesù.

Nel 1524 Lorenzo Lotto, uno dei più grandi e famosi pittori del Rinascimento lombardo, realizza l'affresco di Santa Brigida mentre benedice l'acqua che si trasforma in birra, che si trova a Trescore Balneario.
Il miracolo ripete quello di Gesù alle nozze di Cana. Ma Santa Brigida è irlandese e in Irlanda, come peraltro in tutto il Regno Unito, la produzione e il consumo di birra sono considerevoli (Tra il XIV e il XV secolo era addirittura consigliato bere birra, perché prodotta attraverso un procedimento che eliminava i germi patologici, al posto dell'acqua che era spesso un vettore di contagio delle epidemie come il colera e la peste).

Benedizione della birra di Santa Brigida

Il nostro aiuto è nel nome del Signore.
Egli ha fatto il cielo e la terra.

Preghiera di benedizione della birra

Signore, benedici  questa creatura, la birra, per l’intercessione di santa Brigida d’Irlanda, che per la tua generosità e la tua potenza è stata ottenuta da chicchi di grano, e concedi che sia una bevanda salutare per l'umanità. Fa che chi la beve con rendimento di grazie per il tuo santo nome possa trovare un aiuto nel corpo e nell'anima, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore. Amen.

A questo punto si può bere la birra in onore di Santa Brigida d’Irlanda, brindando anche alla primavera che sta per venire.

 
 
 

La Croce di Santa Brigida d’Irlanda

La Croce di Santa Brigida d'Irlanda

Una delle più diffuse usanze irlandesi associate a Santa Brigida è la costruzione della “Croce di Santa Brigida” (è una croce che si ottiene legando insieme dei giunchi, paglia o vimini, per questo tutti e quattro i bracci sono su livelli diversi). Ai tempi di Santa Brigida era d’uso comune spargere giunchi sui pavimenti delle abitazioni. La leggenda narra che un capo pagano locale, o forse suo padre stesso, sul letto di morte era delirante e i suoi parenti cristiani chiamarono Brigida perché provasse a convertirlo. Brigida gli si sedette accanto, cominciò a consolarlo e ad intrecciare coi giunchi una croce, che attrasse prima la curiosità e poi l’interesse del moribondo. Quando poi Brigida ebbe finito di intrecciare la croce, l'uomo si convertì e le chiese di essere battezzato. La Croce di Santa Brigida viene tradizionalmente intrecciata la vigilia dell’1° febbraio, giorno della sua festa e posta in casa, solitamente sulla porta, per benedire tutti quelli che entrano o escono e per ottenere protezione per la casa contro il fuoco e le malattie. In alcune parti d’Irlanda dopo aver appeso la croce alla porta si dice così:

“Che la benedizione di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo sia su questa croce, su questa casa in cui è appesa e su chiunque la vede”

Spesso una croce veniva posta nella stalla per proteggere gli animali e per assicurare la produzione del latte. In alcuni luoghi è diventata un simbolo di pace e benevolenza e veniva offerta come segno di un desiderio di amicizia e riconciliazione dopo una lite. D’altronde, uno degli appellativi di Santa Brigida è proprio “la Portatrice di Pace”. Secondo un’usanza, una ragazza di nome Brigida accompagnata da un gruppo di altre ragazze porta delle croci nelle case del suo villaggio. In ogni casa alla quale fa visita viene salutata con una benedizione in irlandese. La croce ha resistito di generazione in generazione, sopravvivendo a periodi di grandi persecuzioni, oppressione e fame.

Benedizione della Croce di Santa Brigida d’Irlanda

Padre di tutta la creazione e Signore della Luce, ci hai dato la vita e ci hai affidato la tua creazione per servircene e prenderci cura di essa. Ti chiediamo di benedire questa croce fatta di giunchi (paglia o vimini) in memoria di santa Brigida d’Irlanda, che ha usato la croce per ricordare e insegnare la vita del tuo Figlio, morto e risorto.
Possa questa croce essere un segno della nostra partecipazione al mistero pasquale del tuo Figlio e un segno della tua protezione per le nostre vite, la nostra terra e le sue creature; per intercessione di Santa Brigida d’Irlanda durante questo nuovo anno e sempre. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.

La croce viene aspersa con acqua benedetta, dicendo:

Che la benedizione di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo sia su questa croce, su questa casa in cui è appesa e su chiunque la veda. Amen.

Preghiera
O Dio che, per la potente intercessione della Beata Brigida Vergine, ci dai la gioia di essere generosamente assistiti dai suoi meriti, fa che, con l'esempio della sua castità, possiamo essere da lei illuminati. Per Cristo nostro Signore. Amen.

La Croce di Santa Brigida d'Irlanda si può appendere sopra la porta d'ingresso della propria casa, come segno di benedizione e protezione.

 
 
 

Accensione della Fiamma di Santa Brigida d'Irlanda

Post n°88 pubblicato il 02 Febbraio 2014 da benedicaria
 

Accensione della Fiamma di Santa Brigida d'Irlanda

A Kildare, nel Leinster, che la gloriosa Santa Brigida ha reso famosa, vi sono molti prodigi che meritano di essere ricordati. E il primo fra tutti è il fuoco di Brigida che dicono sia inestinguibile, non perché non possa essere estinto, ma perché le suore lo hanno con così tanta cura alimentato che non si è mai estinto dai tempi della vergine fino ad oggi. E nonostante una così gran quantità di legna e per un così lungo periodo di tempo vi abbia bruciato, le ceneri non vi si sono mai accumulate. Benchè al tempo di Brigida vi fossero venti serve del Signore, di cui la ventesima era Brigida stessa, dopo la sua morte fino ad oggi ve ne sono rimaste solo diciannove e tale numero non è stato mai aumentato. Tutte in ordine custodiscono il fuoco a turno, ciascuna nella sua notte. Alla ventesima notte, l’ultima, la diciannovesima suora mette i ceppi nel fuoco dicendo: «Brigida, custodisci il tuo fuoco, questa è la tua notte.». E il fuoco viene lasciato e così ritrovato il mattino seguente....Il fuoco è circondato da un cerchio fatto di vimini che nessun uomo può attraversare. E se per caso uno osa entrare (e qualche avventato ci ha provato) non può sfuggire alla vendetta divina. Solo alle donne è permesso soffiare sul fuoco e non con la bocca ma con il mantice. (Giraldus Cambrensis, o Giraldus de Barri, conosciuto anche come Giraldo del Galles, 1146 – 1223, è stato uno storico, scrittore e chierico gallese)

Invocazione di benvenuto a Santa Brigida:

Santa Brigida, Santa Brigida, vieni nella mia casa
vieni nella mia casa stanotte;
Aprite la porta a Santa Brigida
e lasciatela entrare!


Antifona di inizio:
+ “Santa Brigida, custodisci il tuo fuoco, questa è la tua notte”.

Si accendere una candela bianca (colore di purificazione) dicendo: “Accendo la fiamma di Santa Brigida per illuminare il cammino della mia vita”.

Si mediti per un po’ di tempo sui significati della festa: sull’inverno che è a metà del suo corso e l’attesa della primavera, sul nostro bisogno di purificazione, sulla necessità di spogliarsi dell’uomo vecchio , sul nuovo che vogliamo portare alle nostre esistenze.

Tropario Bizantino in Tono 1:
O santa Brigida, tu sei diventata sublime attraverso la tua umiltà ed hai volato sulle ali del tuo desiderio di Dio. Quando sei arrivata nella Città Eterna e sei apparsa davanti al tuo Sposo divino, portando la corona della verginità, hai mantenuto la tua promessa per coloro che ti venerano. Tu fai piovere grazie sul mondo e fai moltiplicare i miracoli. Intercedi presso Cristo, nostro Dio, perchè Egli può salvare le nostre anime.

Gloria al Padre…

Tropario Bizantino in Tono 4:
Tutti: Istruita dagli insegnamenti di san Patrizio, sei giunta all’estremo occidente, annunciando l’Oriente che ci ha visitati dall’alto. Perciò, noi ti benediciamo, o venerabile madre Brigida, e ti gridiamo: intercedi in favore delle anime nostre!

Ora e sempre…

Preghiera
O Dio che, per la potente intercessione della Beata Brigida Vergine, ci dai la gioia di essere generosamente assistiti dai suoi meriti, fa che, con l'esempio della sua castità, possiamo essere da lei illuminati. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Si accendano tutte le luci della casa e si porti la candela accesa di Santa Brigida d’Irlanda nelle varie stanze dell’abitazione, facendo il giro degli ambienti in senso orario e dicendo la seguente preghiera:

Preghiera di santa Brigida d'Irlanda
(tratta dal sito dell’ordine della Sorellanza di Brigid e liberamente tradotta da Violet)

Possa la benedizione della santa luce
risplendere in te, luce fuori e luce dentro di te,
possa la benedetta luce del sole
brillare sopra di te e scaldare il tuo cuore con il suo bagliore
come un grande ardente fuoco, così che lo straniero possa
giungere e scaldarsi con esso, che gli è amico.
E possa la santa luce brillare nei tuoi occhi
Come la fiamma di una candela che luccica dalla finestra di una casa
Invitando il viandante ad entrare, riparandosi dalla tempesta.
E possa la benedizione della pioggia
scendere su di te - la soffice dolce pioggia,
possa essa cadere sul tuo spirito, così che tutti i piccoli fiori
possano sbocciare e fiorire
e diffondere la loro dolcezza nell’aria,
e possa la benedizione delle grandi piogge scendere su di te
possa essa battere sul tuo spirito e lavarlo, rendendolo candido e pulito
e lasciandolo come un lucente specchio d’acqua, dove il blu
dell’altro mondo brilla con le sue stelle.
E possa la benedizione della terra
avvolgerti - la grande e rotonda terra;
possa tu essere sempre gentilmente accolto
da coloro che camminano lungo le strade che tu percorri.
Possa la terra essere soffice sotto ai tuoi piedi quando
riposi sopra di essa, stanco, alla fine del giorno
e possa essa riposare leggera su di te quando,
alla fine, ti sdraierai sotto la sua superficie.
Possa il riposo essere così leggero su di te che la tua anima
si libri lesta fuori dal corpo
e salga in alto, libera,
sulla sua via verso Dio.
Amen.

Al termine del giro nelle varie stanze, si ritorna nel luogo iniziale per proseguire la celebrazione.

Kondàkion Bizantino in Tono 6:
Rifiutando la tua nobiltà e amando la divina vita monastica, dal legno della quercia facesti sorgere un monastero, il primo nel tuo paese e, dopo aver riunito un gran numero di monache per Dio, insegnasti loro a irrigare di lacrime per il Signore le terre circostanti: abbi pietà di noi!

Gloria al Padre…

Kondàkion Bizantino in Tono 4:
O Santa Brigida, che piena di sapienza divina, non conoscendo uomo, hai percorso con gioia la via della piccolezza evangelica e con la grazia di Dio hai raggiunto in questo modo il vertice della virtù e della carità, benedici tutti coloro che vengono a Te con fede. O Vergine santa intercedi presso Cristo, nostro Dio, che Egli abbia pietà delle nostre anime.

Ora e sempre…

Al termine della celebrazione, si chiede la protezione di Santa Brigida d’Irlanda con questa invocazione:

Invocazione a Santa Brigida
(Antica invocazione delle Higlands – catene montuose scozzesi)

Sono sotto lo scudo
della generosa Santa Brigida ogni giorno;
Sono sotto lo scudo
della generosa Santa Brigida ogni notte.
Sono protetto
dalla Levatrice di Maria,
ogni alba e ogni tramonto,
ogni notte e ogni giorno.
Santa Brigida è la mia compagna,
Santa Brigida è l’ispiratrice delle mie canzoni,
Santa Brigida è la mia aiutante,
è la migliore delle donne, la mia guida fra tutte le donne.

Si può spegnere ora la candela dicendo: “Spengo la fiamma di Santa Brigida per farla vivere in me”.

E si conclude il rito con questa invocazione: “Santa Brigida, proteggici nel nostro Viaggio”

 
 
 

Dalla Dea Brigid a Santa Brigida d'Irlanda

Post n°87 pubblicato il 02 Febbraio 2014 da benedicaria
 

Dalla Dea Brigid a Santa Brigida d'Irlanda

“Fermatevi agli incroci delle strade e osservate,
informatevi riguardo ai sentieri del passato
dove sia la strada buona e prendetela,
così troverete la pace per le vostre anime”
(cfr Geremia 6,16)

I primi passi che il Cristianesimo posò sulle verdi terre celtiche furono leggeri e silenziosi. I monaci cristiani giunsero dal sud dell’Irlanda e della Gran Bretagna intorno al IV secolo d.C. e si insediarono poco alla volta, creando piccoli centri religiosi e vivendo da eremiti.
Votati alla povertà e all’ascetismo, essi lavoravano molto, curavano i malati, studiavano e scrivevano; la loro missione era quella di evangelizzare più paesi possibili e con questo intento viaggiavano di luogo in luogo, predicando il loro credo e portando la loro fede.
Il Cristianesimo che rappresentavano, e cercavano di diffondere, conteneva un messaggio di pace e misericordia che inizialmente non incontrò particolari resistenze tra le genti locali. Molti druidi trovarono in esso una nuova visione, una nuova espressione religiosa che giungeva con il Tempo del Cambiamento, e ritennero giusto accettarla, intuendo forse che solo tramite essa avrebbero potuto continuare a trasmettere le antiche saggezze. Indossarono abiti scuri, si rasarono il capo e divennero sacerdoti, abbracciando il nuovo culto senza opporvisi, ma invece di soppiantare tutta la loro immensa conoscenza essi la mantennero viva, riversandola nella religione appena nata.
Innumerevoli leggende e racconti sapienziali, sino ad allora tramandati solo oralmente e custoditi nella memoria dei bardi, incontrarono per la prima volta le penne dei monaci, che intingendoli nello spirito cristiano, ma senza privarli delle native simbologie pagane, li trascrissero accuratamente.
Assecondando il corso del tempo e trasformandosi con esso, le conoscenze passate mutarono di poco le loro sembianze, così da poter continuare a sopravvivere. Una particolare forma di culto emerse dall’unione di queste due realtà spirituali distanti eppure inaspettatamente conciliabili: esso prese il nome di Cristianesimo celtico, per la sua profonda differenza rispetto a quello romano.
In questo spirito di mutamento, anche le arcaiche Divinità, femminili e maschili, subirono una radicale trasformazione: le più importanti e, quindi, le più difficili da sminuire ed allontanare dalle immortali tradizioni, furono cristianizzate e accolte nelle vesti di santi. In questo modo esse erano ancora riconosciute dalle genti pagane, che potevano continuare a celebrarle e ad amarle come avevano sempre fatto, ed erano comprese da quelle cristiane, che scoprivano in esse un’essenza naturale, luminosa, primitiva ed affascinante.
Fu questo il destino della splendida Brigid, che depose le sue nivee vesti di Triplice Dea e indossò quelle umili di Donna, votata al cristianesimo e da esso santificata.
Santa Brigida si fece segreta portatrice della comunione tra paganesimo e cristianesimo, in lei vivevano entrambi, armoniosamente congiunti come parti di un unico disegno.
La biografia di santa Brigida di Kildare è avvolta dal mistero del mito e della leggenda: sembra sia nata nel 453 d.C. circa da un nobile capo irlandese e da una sua schiava; allevata presso un druido e nutrita, sin da neonata, con il latte di una mucca bianca dalle orecchie rosse (i colori degli animali che appartengono all’Altromondo e che da esso provengono).
Giovanissima, Brigida trascorreva le sue giornate mungendo le mucche e preparando i latticini, che non faceva mai mancare ai poveri e agli affamati che le chiedevano soccorso. Ritrovandosi poi nella fede cristiana ella si fece battezzare (secondo alcune versioni della sua storia, addirittura da San Patrizio) e, raggiunta l’età da marito, rifiutò qualsiasi pretendente, per quanto piacente e nobile fosse, per votarsi alla vita religiosa.
Insieme ad altre sette compagne, si racconta che Brigida volle prendere i voti da San Maccaille, che, inizialmente indeciso per la giovane età delle suore, provvedette ad ordinarle di fronte al miracolo di una fiamma che si posò sul capo di Brigida mentre era in preghiera.
Nel 480 d. C., giunta nei pressi di una quercia millenaria e decise di fondarvi il suo più grande centro di culto, la splendida abbazia di Kildare (da “cill dara”, ovvero “chiesa della quercia).
In questo sacro luogo, che rappresentava la prima comunità cristiana femminile, le donne erano autonome e libere di manifestare la propria vocazione.
Come ci narra Giraldus Cambrensis, che visitò e vide con i suoi occhi la florida abbazia, le suore vigilavano sul fuoco a cicli di venti giorni, ognuna nella sua notte. Brigida stessa se ne occupava la ventesima notte e questa tradizione venne mantenuta anche dopo la sua morte, che avvenne nel 523 d. C. circa. Le suore rimasero sempre diciannove e nella ventesima notte esse ponevano i ceppi nel fuoco e si rivolgevano alla santa, dicendo: “Brigid, custodisci il tuo fuoco, questa è la tua notte”. E il fuoco mai venne trovato estinto, così come la cenere mai si accumulò e mai vi fu bisogno di ripulirla.
Solo le donne potevano vegliare sul fuoco, solo a loro era permesso superare il cerchio di vimini che lo circondava, per nutrirlo di legna.
Se inizialmente l’abbazia ospitava soltanto le suore, col tempo anche i monaci vi furono accolti; Brigida aprì loro le sue braccia e badò ad essi come alle donne. La sua autorità era tale che ella, considerata molto di più di una badessa, veniva addirittura paragonata ad un vescovo, in quanto ne conservava tutti i privilegi.
Nulla veniva mai negato a coloro che avevano bisogno del suo aiuto e si rivolgevano alle suore o al loro convento. Sotto la protezione di Brigida e il suo perenne insegnamento, le suore non si occupavano soltanto del fuoco sacro, ma anche di tutte le altre mansioni tradizionali femminili.
Il Cristianesimo rappresentato da Brigida conservava la bellezza dell’antico culto pagano, la Via spirituale della Grande Madre, il sopravvivere delle Antiche Armonie che non potevano essere distrutte ma che accettavano il compromesso di trasformarsi, continuando a vivere sotto nuove spoglie.
I simboli della santa coincidevano con i simboli di Brigid la Dea: la Sacra Fiamma e l’Acqua guaritrice, il Sole caldo e luminoso e la Luna, argentea e materna.
Brigida rappresentava l’ordine della Terra, l’equilibrio perfetto e inviolabile della Natura, ed era ricordata per il suo innato amore per gli animali, soprattutto i cani e le mucche, che spesso erano raffigurate vicino a lei nell’iconografia sacra.
Patrona delle donne in generale, la santa era invocata come protettrice delle partorienti e dei bambini, dei fabbri e dei poeti, per i quali era divina ispiratrice. Proteggeva il bestiame e le attività pastorali; forniva il latte e i suoi derivati, e con essi donava il nutrimento della Madre primigenia, che sfama il corpo e l’Anima.
Molti luoghi di culto erano soprattutto i pozzi e le fonti, perché Brigida era la divina curatrice che operava con le acque sorgenti guarigioni miracolose, e spesso si trovavano accanto alle querce o ad altri alberi sacri, ai quali era usanza lasciare delle offerte o appendere dei nastri colorati.
Giunti nei pressi di questi luoghi, i devoti solevano ripetere: “Santa Brigida, proteggici nel nostro viaggio”.
Occorre, tuttavia, precisare che non vi è comunque alcuna certezza sulla reale esistenza di questa santa.
Così come il nome di Patrizio si pensa che fosse solamente un “titolo”, riferito ai portatori del suo culto, così anche Brigida potrebbe essere il nome dato alle conservatrici dell’antico ordine legato alla Natura e alla femminilità divina, o alla badessa di tale ordine che, essendo la più importante, personificava la santa stessa.
Tuttavia è certamente vero che esistette una misteriosa figura che fece edificare l’abbazia femminile di Kildare, dedicata e consacrata a Brigida, e tale figura fu indubbiamente una donna.
Naturalmente il Cristianesimo celtico di santa Brigida, con le sue usanze e tradizioni di provenienza pre-cristiana, non era ben visto dai religiosi che seguivano quello “illibato” di Roma, simboleggiato da San Patrizio. Ma nonostante questo i due diversi ordini convissero a lungo, rispettandosi a vicenda.
La fiamma perenne di Brigida continuò ad ardere per molto tempo, rappresentando l’ultimo fuoco sacro che bruciò costantemente, dai tempi antichi sino ad oggi.
Nonostante molti cercarono di estinguerla definitivamente, essa fu sempre riaccesa, e la sua luce giunse ogni volta a toccare i cuori di coloro che non avevano mai voluto dimenticare le proprie arcaiche radici.

(liberamente tratto da Violet, “L'antico Cristianesimo Celtico: S. Brigida di Kildare e la Sacra Fiamma”, in www.iltempiodellaninfa.net)

 
 
 

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a mia nonna Concetta e a mia mamma Domenica, memorie storiche e depositarie della Benedicaria siciliana.

 

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San Michele Arcangelo

Sancte Michaël Archangele, defende nos in proelio; ut non pereamus in tremendo iudicio.

 

LE FASI LUNARI

"Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo" (Qoèlet 3,1)

- LUNA NUOVA (Luna nera): in questo periodo si può pregare per la nascita di qualcosa di nuovo e che ancora non c'è.

- LUNA CRESCENTE: in questo periodo si può pregare per la crescita di qualcosa o per incrementare qualcosa che è al suo nascere.

- LUNA PIENA: in questo periodo si può pregare per ogni tipo di coronamento, compimento, fecondità, piena realizzazione.

- LUNA CALANTE: in questo periodo si può pregare per far decrescere qualcosa, eliminare degli ostacoli, pregare per la purificazione e la liberazione.

 

LA BIBLIOTECA DI BENEDICARIA

Biblioteca della Benedicaria

- Calendario. Le feste, i miti, le leggende e i riti dell'anno, di Alfredo Cattabiani. Ed. Mondadori.

- Lo Stivale Magico. Magia Popolare e Stregoneria del buon paese, di Andrea Bocchi Modrone. Ed. Il Crogiuolo.

- La Stregoneria in Italia. Scongiuri, amuleti e riti della Tradizione, di Andrea Romanazzi. Ed. Venexia.

- Guida alle Streghe in Italia, di Andrea Romanazzi. Ed. Venexia.

- I Guaritori di Campagna. Tra magia e medicina, di Paola Giovetti. Ed Mediterranee.

- I Benandanti, di Ginzburg Carlo. Ed. Einaudi.

- Patri, Figliu e Spiritu Santu. Viaggio alla scoperta delle preghiere dialettali recitate a Gangi, di Roberto Franco e Salvatore Germana. Ed. Arianna.

- Nnomini Patri, Figghiu e Spiritu Santu. Antiche preghiere in dialetto siciliano, di Antonina Valenti. ilmiolibro.it.

- A Cruna. Antologia di Rosari Siciliani, di Sara Favarò. Ed. Città Aperta.

- Pasqua. Dalla terra il cielo. Simboli, numeri, misteri, preghiere e riti popolari in Sicilia, di Sara Favarò. Ed. Le Nuove Muse.

- Chisti lodi e chisti canti. Antiche preghiere siciliane delle Madonie, Nebrodi e dintorni, di Giuseppe Calmieri. Ed. Kalós.

- Dalla terra al cielo. Raccolta di antiche preghiere gelesi, di don Lino di Dio.

- Il Libro della Magia Popolare Siciliana – Anonimo.

- Magia Cristiana, di Antonello Faro. Ed. Primordia.

- Ninne nanne, detti, cantilene, tiritere, preghiere siciliane e i miei ricordi, di La Quercia di Palatolo. Dante Edizioni.

- La Magia Astrale delle Candele, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- La Magia Astrale degli Incensi, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- La Magia delle Campagne e la Stregoneria dei Pastori, di Eliphas Levi. Centro Editoriale Rebis.

- Il ramo d'oro. Studio sulla magia e la religione, di James Frazer. Ed. Bollati Boringhieri.

- Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane, di Giuseppe Pitrè.

- Antico Trattato di Magia Bianca, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Magia Purificatoria, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Il Potere Segreto della Preghiera, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Il Libro Magico di San Pantaleone. Centro Editoriale Rebis.

- L’Enchiridion di San Giacomo, Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- La Magia Astrale degli Angeli, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Invocazioni e Preghiere agli Angeli, di di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Il Grande Sacramentarlo Magico, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Il Vero Libro dei Segreti Meravigliosi, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Il Libro dei Salmi, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Preghiera dei Giorni, a cura del Monastero di Bose. Ed. Qiqajon.

- Benedizionale, a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Ed. Vaticana.

 

I MEGALITI DI ARGIMUSCO

La Stonehenge siciliana

Alla "Vergine Orante" dei Megaliti di Argimusco

I Padri ti videro in spirito come una grande montagna, o Genitrice di Dio, dalla quale si staccò una pietra che rovesciò gli idoli dei demoni.
Una pietra angolare, non tagliata da mano d’uomo, si staccò da te, o Vergine, montagna non tagliata: Cristo che riunisce le nature separate.
Il profeta ti vide sotto l’aspetto di un monte, o Vergine senza macchia; da te si staccò una pietra gloriosa che salva veramente l’universo.

 

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