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lega una sfida fra due poli del populismo


Di Maio, in parte per meriti propri in parte per demeriti di Matteo Renzi e dei suoi, si sta quindi trovando con una opportunità immediata, costruire una maggioranza per governare, e una di medio periodo insperata: cioè diventare il perno di un nuovo centrosinistra populista. Inoltre entrambe le formazioni condividono un approccio anti-establishment, negano l'esistenza di interessi contrapposti nella società (di classe, di età, di genere, di area geografica) e predicano l'esistenza di un'agenda unica di misure che servono al popolo ma vengono osteggiate dalle élite. La Lega vuole rappresentare il popolo sovrano, cioè l'unico legittimo titolare del potere che non lo delega mai davvero, e il popolo nazione, una comunità coesa con valori e tradizioni comuni (il giuramento di Salvini sul Vangelo in campagna elettorale), ma anche il popolo inteso come plebe o popolino, le persone comuni che devono essere protette da élite predatrici. Il popolo dei Cinquestelle, per usare le etichette di Diamanti e Lazar, è invece il populus inteso come un insieme di cittadini attivi, caratterizzato da una politicizzazione intensa e permanente, che non passa unicamente attraverso il ricorso al referendum, ma attraverso un attivismo continuo, reale e virtuale per il movimento.