Essenza di vita

...Ingranaggi spaiati...


Dopotutto si nasce soli e altrettanto si vive e si muore nella medesima condizione e per quanto ci si sforzi di credere che l’essere parte di una società, l’avere una famiglia, una fidanzata, una moglie o degli amici sia sinonimo di non esserlo la cosa non cambia comunque, io sono convinto che l’esistenza che conduciamo possa essere vista come il gioco del “Unisci i Puntini”, ci si può collegare (e il bello probabilmente è anche quello) ma si resta comunque sempre puntini a se stanti, puntini che attorno a se hanno il nulla, il bianco della pagina macchiato soltanto da quella o quelle linee che a turno li toccano…a volte (e se devo essere sincero sempre più spesso) mi sembra di essere un astronauta dell’Apollo 13, cercare di far entrare un filtro tondo (la mia anima e le mie aspettative) in un foro quadrato (il mondo e le persone che mi circondano) è snervante e la maggior parte delle volte frustrante, ma è anche vero che si ha il dovere di provarci perché se ci sono riusciti loro perché non dovrei fare altrettanto io? Si hanno sempre tante aspettative in qualsiasi campo della vita (nel lavoro, in Amore…) ma che senso e logica ha averle se non quella di soffrire quando poi vengono disattese?! Me lo domando ogni volta che soffro e sento le mie budella torcersi nel dispiacere, i “vuoti” del mio cuore preso dall’angoscia e dalla “paura” e la testa dolorante nel pensare a quello che si poteva fare o dire per raggiungere quelle che sino ad un momento prima erano aspettative che si credevano realizzabili. Ogni giorno che passa mi sento sempre più estraneo ad una certa parte di mondo che mi circonda (anche molto vicina a me) e nonostante tutti gli sforzi non riesco ancora a capire se sono io l’errato o se è il resto (o perché no entrambe le cose). Sto imparando (molto più “nolente” che “volente”) a “bastarmi” da me perché ormai ho capito che cercare la completezza attraverso gli altri è una cosa che non porta e non porterà mai a nulla. La sensazione di incompletezza nell’anima, nell’Amore, nella vita di tutti i giorni…la percezione di inadeguatezza, di incompiutezza, il dubbio (che a forza di tempo è diventato quasi certezza) di essere a proprio modo sbagliato e di non avere un vero posto in questo mondo sono pensieri duri da digerire, talmente pesanti che nemmeno 1 Kg di “Citrosodina” mi farebbero digerire…spesso mi viene alla mente una bellissima quando ispirata frase di un film pronunciata da un bambino che si interrogava su questioni simili a quelle di cui parlo io che diceva “Mi piace immaginare che il mondo sia un unico grande meccanismo. Sai, le macchine non hanno pezzi in più. Hanno esattamente il numero e il tipo di pezzi che servono. Così io penso che se il mondo è una grande macchina, io devo essere qui per qualche motivo”…questa frase mi è da sprone quando mi trovo in queste condizioni e mi porta ad interrogarmi molto spesso (e in questo ultimo periodo sempre di più) perché non riesco a capire quale ingranaggio io sai, quale posizione debba assumere, quale sia il mio ruolo e soprattutto con quale ingranaggio i miei denti possano incastrarsi visto che sempre più spesso sento questi ultimi stridere a contatto con gli spazi degli ingranaggi di chi mi circonda.Spesso mi dico che forse sono nato fallato, scoppiato, con qualche dente in meno (o perché no in più) ma fatto sta che fatico ora come ora a trovare il posto in questa grande macchina chiamata Mondo…purtroppo anche questa sera andrò a letto con questi pensieri con la certezza che domani mi sveglierò e non avrò trovato ancora risposta se non quella di sentirmi ancora spaiato.