Essenza di vita

Post N° 38


Ciao a tutti...sono appena uscito da lavoro...stanco ma pieno di pensieri ed idee...non sembra ma a lavorare spesso il cervello spazia per conto suo...almeno a me capita spesso...mi vengo strani pensieri che non hanno collegamenti logici fra loro, idee che non hanno nessuna attinenza con ciò che sto facendo...insomma a me il lavoro stimola molto le idee.Ieri sono andato al GrandEmilia a comprare un libro...l'ipermercato era stracolmo, la gente si accalcava, spingeva, sgomitava, ansimava, gridava sia di gioia che di rabbia per la totale confusione che regnava all'interno di quello stabile che sì era grande ma non abbastanza...nell'aria aleggiava un'allegra musichetta natalizia che fa tanto "E' NATALE SIAMO TUTTI PIU' BUONI!", insomma sonorità che potevano solo far presagire qualcosa di dolce e non di cattivo.L'aria era calda, avvolgente, ovattante, arrivando dal gelido uscio che dava al freddo esterno nel passaggio attraverso quell'arcata che ti conduceva all'interno di questo "antro del consumismo e delle meraviglie" ti sembrava quasi di essere raccolto da un'invisibile mano che ti stringeva e ti trasmetteva calore.Mentre cercavo di farmi largo fra le numerose persone che mi "sbarravano la strada", i miei occhi recepivano un sacco di informazioni, vedevo le vetrine decorate a festa, la maggior parte delle persone felici e sorridenti, i fidanzati che si tenevano per mano, i bambini allegri per avere già avuto un anticipo, un assaggio del Natale fatto dai genitori...insomma la felicà era tangibile, respirabile, mangiabile...insomma si poteva vedere...arrivato allo scaffale presi il libro e mentre cominciai a sfogliarlo mi balenò per la testa un pensiero che quando mi attraverso la mente mi fece provare un'istantaneo brivido e sussulto...gli occhi erano fissi sulle lettere del libro che mi stavo accingendo ad acquistare ma la mente non recepiva altro che questo pensiero (che mi sta accompagnando anche in questa giornata)...la frase che mi passò per la testa fù: "Ci si può sentire soli anche se si è in mezzo a centinai di persone...!"...lo so può essere una frase fatta, un concetto di facile dizione, un'idea poco lampante ma credetemi provarla fa davvero tanto male...io ieri ho "assorbito" questa frase nel mio corpo e le conseguenze che essa mi ha provocato instantaneamente in quella situazione sono state "mentalmente disastrose"; nonostante intorno a me si "consumasse un felice evento", nonostante intorno a me vi fossero centinaia di individui, nonostante intorno a me gli addobbi, le risate, le musichette natalizie riusonassero allegre e felici, io mi sentivo solo, mi sentivo triste, "abbandonato"...quelle cose che dovevano rendermi felice perchè erano state create per quello scopo stavano facendomi provare l'effetto contrario...quelle stesse cose che l'anno passato sentivo e vedevo (ma mentre tenevo per mano la mia ex fidanzata) ora mi parevano dannose, deletere, distruttive, di "cattivo gusto"...provavo un senso di "lurido fastidio", quasi come quando una zanzara viene a ronzarti nell'orecchio mentre dormi provocandoti quel misto di fastidio e ira incontrollata...ecco quello è ciò che io ieri provavo...ieri ho capito che non importa quante persone ai intorno a te, quanti amici o parenti ti vogliono bene e si stringono intorno a te, nulla di ciò ha un peso, un valore e una quantità se il tuo cuore continua a sentirsi solo...ecco...il mio cuore ieri ha riscoperto di essere solo, di essere stato abbandonato 10 mesi e 4 giorni or sono e tutto ciò gli ha fatto perdere un pò di quella carica (di cui parlavo nel messaggio che avevo scritto qualche giorno fa) che così faticosamente qualcuno o qualcosa aveva ricaricato.Purtroppo gli ingranaggi della vita sono così, nulla vi si può fare se non proseguire nell'attesa che un giorno quando il tempo sarà troppo perchè l'anima possa continuare a sopportare il peso degli anni oppure quando qualcosa decidera che è ora di dire basta farà fermare questi ingranaggi...per sempre...una volta per tutte...lasciando in un profondo silenzio quell'ambiente che prima era "pieno" di questo "suono vitale" ma che spesse volte può diventare una nenia, una cantilena dal tono irritante.Purtroppo questo è il macabro teatrino tragicomico della vita...nulla possiamo fare se non sederci e goderci questo insano spettacolo...tutt'ora per la testa mi scivola questo pensiero..."...Si può essere soli anche in mezzo a centinaia di persone..."