Essenza di vita

Il nostro viaggio in Normandia (27.8/6.9.2009)


Eccomi di ritorno, lo so è passato tanto tempo da quando ho scritto l'ultimo post, più di un mese e so che qualcuno ha pensato che io me ne fossi andato oppure che fossi rimasto in Normandia, ma eccomi qui invece bello e pimpante come sempre...ci ho messo un po a tornare a scrivere perché le cose da fare erano davvero tantissime, prima di tutto ho dovuto sistemare più di 1700 foto (esatto, proprio tante così), poi ho dovuto scrivere questi post che vi posso garantire non sono stati una passeggiata e in mezzo a tutto questo ho ripreso anche a lavorare, stavolta però più di l'anno scorso, infatti mi hanno aggiunto 15 ore in più e quindi sono sempre super impegnato...della vacanza posso dirvi che è stato tutto un successo, la fatica che ho fatto per organizzare questo viaggio mi è tornata tutta indietro potendo vivere insieme alla mia dolce Veronica un viaggio indimenticabile, perfetto sotto tutti i punti di vista, un viaggio che ci è rimasto e ci rimarrà dentro per davvero tantissimi anni, un esperienza che ci ha fatto crescere e ha fatto maturare in noi molti ricordi che ci accompagneranno per sempre...prima di iniziare a raccontarvi di questa nostra fantastica avventura vi voglio dire che il post si divide in 2 parti, questa che state leggendo e il post sottostante, questo per ovvi motivi di spazio (tutto in un post non ci stava) quindi vi invito a leggere anche il post sottostante...se invece desiderate vedere solo le foto (che vi ricordo sono più di 1700) potete cliccare qui ma ora passiamo a raccontare questa nostra magica e fantastica vacanza, buona lettura.Il nostro camper (Ducato Maxi 1300 cc):
 
 
 
La cartina del nostro viaggio:                                     
Giorni: 10 (dal 27.8.2009 al 6.9.2009)Km percorsi: 3793 KmOre di viaggio: 59.30 orePrimo giorno 27.8.09 Modena/Pressi di Parigi (1095 Km):La nostra avventura prende il via verso le 9 di mattina quando andiamo a ritirare il camper, lo portiamo a casa e nel giro di un oretta lo riempiamo con tutto il necessario per il viaggio, l'emozione è forte e l'idea di partire per questa fantastica avventura si fa sentire ogni minuto che passa...dopo aver sistemato tutto verso le 12 è finalmente giunto il momento della partenza...ci aspettano quasi 1200 Km da fare, salutiamo la mia famiglia e partiamo.Il viaggio scorre via piacevolmente, l'autostrada è sgombra, il sole è alto nel cielo e il morale nel camper è alle stelle...si ride, si scherza, si ascolta tanta musica... insomma ci si passa il tempo...giunti al confine facciamo solamente un po di coda per pagare il pedaggio del Monte Bianco (44 Euro per 11 Km di traforo!).Anche in Francia l'autostrada è sgombera e la strada fila via velocemente sotto le nostre ruote mentre il sole lentamente comincia a scendere sulla linea dell'orizzonte...ci alterniamo alla guida sino a sera quando verso le 23 ci fermiamo in un area di sosta nei pressi di Parigi...lì cerchiamo un posto fra i numerosi camion per riposare qualche ora.Secondo giorno 28.8.09 Pressi di Parigi/Ecouis/Lyon la foret/Fecamp/Etretat (213 Km):La sveglia per noi suona verso le 5 di mattina, è di nuovo il momento di metterci in marcia, così dopo esserci svegliati ben bene riprendiamo l'autostrada che il giorno prima ci aveva fatto compagnia, dopo poco giungiamo a Parigi e qui comincia un piccolo "dramma"...per proseguire il nostro viaggio il navigatore ci fa attraversare Parigi e noi da persone di periferia quali siamo ci troviamo davvero in difficoltà a districarci in mezzo alle centinaia di automobili e motociclette che ci sfrecciano da tutte le parti...nonostante l'intasamento e le difficoltà riusciamo pian piano (e i questo bisogna ringraziare le ottime capacità di guida della Vero) a venir fuori da questa situazione e una volta superata Parigi il viaggio diventa magnifico, le cittadine diventano sempre più piccole, così come anche le strade...il cemento lascia spazio a immense distese pianeggianti di grano e campi arati, intorno a noi cominciano a spuntare numerosissimi i recinti di mucche (non vi dico in Normandia quante mucche ci sono) e cominciamo finalmente a fare conoscenza con il clima e il meteo della Normandia...un continuo susseguirsi di sole e nuvolette ci accompagnerà per gran parte del viaggio facendo mutare continuamente il meteo ma mantenendo sempre un clima tutto sommato soleggiato...devo dire che ci ha davvero molto affascinato il clima in continuo mutamento da un minuto all'altro che abbiamo trovato in Normandia, il continuo mutare del cielo è stata una degnissima e fantastica cornice per tutto il nostro viaggio, conferendo ai uohi ch abbiamo visitato colorazioni sempre particolari e mozzafiato.Viaggiamo ancora per un po e finalmente usciamo dall'autostrada, come dicevo le strade diventano sempre più piccole, quasi di campagna, le auto di passaggio sono sempre meno e a volte per diversi chilometri non incontriamo nessuna vettura, insomma un luogo davvero paradisiaco e rilassante.La nostra prima vera meta del viaggio è un piccolo paesino chiamato Lyon la Foret, ma lungo il cammino per giungervi incontriamo un piccolo paesino chiamato Ecouis dove decidiamo di fermarci per ammirare la bellissima Chiesa...conclusa questa visita riprendiamo il nostro Camper (che noi poi battezzeremo "Pepito" in onore di una chiacchierata notturna fra me e la mia dolce metà).Pochi minuti dopo giungiamo finalmente a Lyon la foret un piccolissimo paesino incastonato in un bellissima vallata.Una volta parcheggiato il camper ci dirigiamo verso il "centro" anche se di centro non si può proprio parlare visto che il paesino era davvero piccolo...la prima cosa che ci salta all'occhio e che poi noteremo anche nei paesi che lungo il nostro viaggio incontreremo, è la bellezza delle casette...casette così graziose da sembrare quasi finte, come quelle che si trovano nei parchi divertimento...bellissime abitazioni a due piani massimo con tetti spioventi in ardesia scura, comignoli modello film di "Mary Poppins", muri in calce tenuti assieme da assi di legno, insomma case che a prima vista sembrano davvero finte tanto sono graziose.Ci perdiamo lungo la via principale di questo paesino e dopo averlo visitato ed esserci fatti alcune foto riprendiamo la via della strada...questa volta la nostra meta è un paese marittimo chiamato Fecamp...qui faremo conoscenza con i famigerati venti che sferzano la Manica.Viaggiamo e una volta giunti al paese con un po di difficoltà riusciamo a trovare parcheggio per il nostro Pepito.Ci dirigiamo subito verso il porto per ammirare le famose falesie, alte scogliere bianche a strapiombo sul mare caratteristiche di questa zona...lungo il cammino un vento fortissimo ci sferza il viso facendoci faticare non poco a compiere il tragitto, visto che tutto era controvento, comunque sia il sole alto e splendente nel cielo ci permette di riscaldarci...giungiamo sino all'estremità del porto dove si trovano 2 fari...scopriamo che l'ingresso sarebbe vietato e a "ricordo" di questa cosa 2 sbarre ci bloccano la stra, ma decidiamo come gli altri turisti di passavi e avviarci verso uno dei due fari per goderci l'immensità dello spettacolo oceanico.Qui possiamo ammirare da vicino la potenza dell'oceano, infatti guardando in direzione del faro opposto a noi abbiamo avuto la fortuna di vedere uno spettacolo unico, mozzafiato...infatti le onde infrangendosi con una potenza inaudita contro il terrapieno del faro facevano alzare onde che ricoprivano totalmente il faro per poi farlo "riemergere" pochi istanti dopo...passiamo diverso tempo lì a guardare questo spettacolo estasiati da queta "magia"e più di una volta rischiamo di inzupparci anche noi a causa di una delle tante onde che di tanto in tanto si infrangevano sul terrapieno del faro su cui ci trovavamo.Passiamo diverso tempo a goderci lo spettacolo sichè non decidiamo pian piano di riavviarci verso il camper senza però prima dimenticarci di visitare la bellissima Chiesa di questo paese.Le ore passano e la sera inizia ad avanzare decidiamo così di rimetterci in viaggio per un nuovo paese a pochi chilometri di distanza, Etretat, dove qui oltre a visitare il paese passeremo anche la notte.Anche ad Etretat abbiamo potuto ammirare delle bellissime falesie, questa volta ancora più alte delle precedenti, ma prima di ammirarle abbiamo avuto il tempo di assistere ad un salvataggio della guardia costiera...infatti Etretat è un paese famoso per gli amanti del Surf e in questo caso 2 di questi sportivi erano rimasti vittime delle onde (alte anche più di 4 metri) e del vento forte...fortunatamente il tutto si è risolto per il meglio e i 2 sfortunati surfisti sono stati salvati.Decidiamo così di avvicinarci di più alle falesie e di salire sopra una di esse attraverso i sentieri terrosi che si inerpicavano verso la vetta...da lì ammiriamo un panorama che ci ha tolto il fiato, hai nostri piedi oltre che poter vedere l'oceano infrangersi sulla riva potevamo vedere tutto il paesino adagiato sulla spiaggia a formare una semi curva, ci perdiamo in quello spettacolo resco ancora più emozionante dall'arcobaleno che nel frattempo, causa alcune gocce di pioggia era uscito, passiamo un po di tempo li su a contemplare il sole scendere lentamente sull'orizzonte sino a sparire e lentamente ci avviamo nuovamente verso il paesino.Dopo essere tornati al camper per cenare decidiamo di tornare a fare 2 passi sul lungomare ma visto che il vento soffiava davvero forte abbiamo pensato di ritirarci di nuovo nei "nostri alloggi" per passare la notte.-Una veduta del paesino di Lyon la Foret--Il faro di Fecamp e la potenza dell'oceano--Le falesie di Etretat-Ecouis:
 
Lyon la foret:
 
Fecamp:
 
 
Etretat:
 
 
Terzo giorno 29.8.09 Honfleur/Beuvron en auge/Merville-Franceville/Ranville/Mont Canisy (188 Km):Il terzo giorno prende il via verso le 7, stavolta solamente io decido di alzarmi e preferisco lasciare dormire la mia dolce Veronica, così mentre la Vero dorme io decido di mettermi alla guida, prossima destinazione un bellissimo paesino di pescatori chiamato Honfleur, qui oltre al grazioso paese avremo la possibilità di visitare un antichissima Chiesa costruita interamente in legno (infatti nel periodo della sua costruzione la pietra veniva utilizzata a scopo militare nella costruzione dei castelli e così diedero l'incombenza dell'edificazione hai pescatori e agli armatori di navi, essendo queste 2 categorie molto esperte nella lavorazione del legno costruirono l'intero stabile in legno)...messomi alla guida non posso far altro che guardare i fantastici colori del cielo all'alba, durate il viaggio però il cielo diventa abbastanza coperto e nel tragitto di circa un ora qualche goccia cade sul nostro parabrezza, fortunatamente però smetterà subito ed uscirà in poco tempo il sole (il solito clima Normanno)...durante il tragitto abbiamo anche l'occasione di attraversare il "Pont du Normandie" che ci permette agevolmente di "scavalcare" la Senna che a pochi Chilometri da dove eravamo si gettava nell'oceano.Una volta giunti a destinazione, dopo aver parcheggiato e fatto colazione con caffè e latte ci lanciamo nell'esplorazione di questo piccolo paesino...giunti all'ingresso del centro abitato ammiriamo il porticciolo e le case, alte massimo tre piani e molto strette, attraversiamo un piccolo mercato che inizia lentamente a popolarsi e passeggiado costeggiando il piccolo porto giungiamo sino a questa famossissima Chiesa, entriamo e ci rendiamo conto che ad eccezione del pavimento tutto è completamente in legno...muri, travi, scalini, panche, tetti, mobilio...insomma proprio tutto...ci perdiamo un po nel silenzio della Chiesa e una volta usciti attraversiamo un altro piccolo mercatino di frutta e verdura dove riusciamo a vivere davvero la vita della Normandia (eravamo infatti i soli turisti presenti in quel momento dato l'orario).Ci riavviamo lentamente verso il camper e una volta risaliti riprendiamo il viaggio, destinazione Beuvrone en Auge (che raggiungiamo in circa 15 minuti).Questo è conosciuto come il paese rurale più bello di Francia e visitandolo non gli si può dar torto, tante piccole casette in calce e tetti in ardesia si allungano lungo una piccola e stretta via principale, ci perdiamo nella tranquillità, nella pace e nel silenzio che lì regnano, passeggiamo lungo la via e non sappiamo davvero dove guardare tante quante erano le cose graziose da ammirare...difficile spiegare a parole la bellezza e la grazia di queste piccole casette così "perfette" da sembrare quasi finte.Una vota ritornati al nostro Pepito prendiamo la via della strada per dirigerci alla prima tappa che segue le orme del D-Day...Merville-Franceville, qui visiteremo i nostri primi Bunker.Giunti a destinazione in questo piccolo paesino sperduto nelle campagne dover erano stati costruiti diversi bunker e alcune postazioni antiaeree paghiamo il biglietto ed entriamo...ci aggiriamo fra i vari bunker (dove all'interno erano state allestite vetrine con esposti gli oggetti di coloro che avevano conquistato queste postazioni) seguendo il percorso indicato...ci guardiamo intorno e non possono non saltarci all'occhio le numerosissime fotografie che raccontavano i "giorni scuri" di quel luogo e nel guardarle non riusciamo a non chiederci quante di quelle persone erano morte (un pensiero che mi seguirà molto).Cominciamo a fare conoscenza con questi spazi decisamente angusti, difficile pensare che lì, in tempo di guerra ci fossero persone che ci vivevano per mesi senza vedere spesso, la luce del sole.Finita la visita riprendiamo il nostro viaggio e ci fermiamo in un paesino a 5 minuti da dove ci trovavamo, Ranville, qui abbiamo il nostro primo contatto con un cimitero militare.Il camposanto è abbastanza contenuto, in un silenzio quasi irreale file di lapidi bianche allineate ci fanno capire quante persone possano aver perso la vita in quegli anni...cominciamo, nel silenzio, a scorrere le varie lapidi...19,21,18,24,25...queste le età dei caduti e tutte (o quasi) le lapidi portano la stessa data 6 Giugno 1944 (il giorno dello Sbarco)...al vedere queste cose non riusciamo a non interrogarci su quante vite siano state spezzate...passiamo diverso tempo immersi nel silenzio e nella lettura delle lapidi e poi riprendiamo il nostro viaggio con molti pensieri sul luogo appena visitato, la strada appena ripresa ci porterà poco distante da dove eravamo...andremo a visitare il "Memorial Pegasus Bridge" un ponte (chiamato così in onore del simbolo del battaglione americano che lì vinse) conquistato dai paracadutisti americani perché molto importante per unire le due "teste di ponte" (il termine "testa di ponte" sta ad indicare lal lina di "avanzamento" delle forze lleate, in questo caso due delle spiagge dove erano sbarcati gli alleati)...qui oltre a vedere il ponte originale su cui vi sono ancora molti segni di proiettili a perenne memoria dello scontro a fuoco avvenuto su di esso, abbiamo modo di visitare un altro interessantissimo museo che racconta oltre alla storia della "cattura" del ponte, anche molte altre sfaccettature della vita militare...oggetti di tutti i tipi ci circondano, effetti personali, razioni di cibo, medicinali, automezzi, maschere antigas, armi, "Rupert" (fantocci con sembianze umane che venivano lanciati dagli aerei americani in punti strategici per far credere i Tedeschi che gli alleati stessero atterrando in determinati punti, così facendo i veri militari americani avevano più facilità di discesa nei veri punti di atterraggio stabiliti)...insomma veramente un sacco di cose.Proseguiamo il viaggio, il tragitto è abbastanza breve e scorre via tranquillo, fra campi coltivati, mucche e scenari mozzafiato...questa volta andiamo verso l'alto, infatti ci inerpichiamo su per una montagna e una volta trovato parcheggio (a fatica), iniziamo la nostra scalata al Mont Canisy...giunti in vetta ci godiamo un po la fantastica vista sull'oceano e poi ci avventuriamo lungo i sentieri che coprono la montagna, camminando giungiamo sino ad alcune batterie costiere che in tempo di guerra sparavamo proiettili anche a 20-30 Km di distanza verso l'oceano...ormai di queste batterie non restano che le cosiddette "casematte", strutture in cemento armato in cui erano contenuti i cannoni.Ci aggiriamo nei vari punti di lancio ormai totalmente abbandonati e in alcuni casi "inglobati" dalla vegetazione, scopriamo anche alcune postazioni antiaeree e un posto di comando...camminiamo per diverso tempo immersi tanto nel verde quanto nella storia, sino a che non riprendiamo il cammino per tornare al nostro camper...ormai anche il terzo giorno sta lentamente giungendo al termine e la sera avanza, decidiamo così di avviarci lentamente verso il nostro camper dove passeremo la notte. -L'interno della Chiesa in legno di Honfleur--L'incantevole paesino di Beuvron en Auge--Il cimitero militare di Ranville--I resti delle batterie costiere di Mont Canisy-Honfleur
 
 
 
Beuvron en auge
 
 
Merville-Franceville: 
 
 
 
Ranville:
 
 
 
 
Mont Canisy:
 
 
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