Da Single a Papino

Effetti nefasti della futura paternità


Il titolo dice tutto, probabilmente non ci sarebbe nemmeno la necessità di dilungarsi in inutili giri di parole…. Ma io me ne frego e mi dilungo, per lo meno al fine di fare chiarezza sul fatto che questi effetti nefasti sono visti da me in maniera positiva e spero divertente per il lettore.Questi effetti si stanno sempre più amplificando in me, nel senso che il mio livello di rincoglionimento da neo papà si fa sempre più marcato…nonostante il pargolo-trota-produttore di bombe tossiche non sia ancora venuto alla luce.Partendo dall’inizio della giornata mi sembra ormai consuetudine, prima di andare al lavoro, salutare la mia dolce 4/3 (dicesi quattro terzi) e la di lei panza, o meglio il contenuto di questa adorabile panza. Naturalmente la cosa si ripete anche al ritorno e, nel caso me ne dovessi scordare, qualcuno mi piazza la panza di fronte….per ricordarmi qualcosa.Niente di particolarmente strano direte, sono d’accordo.Le riviste ed i siti internet specializzati sono concordi nell’affermare che il pupetto sia in grado di sentire voci suoni e musica, allo stesso tempo pare che si possa abituare a riconoscere la voce dei genitori. La mia dolce 4/3 non manca di sollecitare il sottoscritto a parlare con la sua pancia…. Il sottoscritto si sente solo un pochino idiota ma tutto sommato divertito.Quindi, alla luce di quanto sopra…. Lesson number one, lissiù numer vù:Insegnare alla creatura la lingua degli avi… il bresciano!!!!Una delle scorse serate eravamo spiaggiati sul divano e la creatura faceva allegri salti mortali dentro la panza (marchio registrato) senza dare tregua alla futura mamma. È stato in quel momento che il supereroe nascosto in me ha preso l’iniziativa al fine di calmare le evoluzioni del cucciolo.Mi avvicino a “LA PANZA” e con voce tonante dico: -         Tipoooooo, aluràààààà…. Ghet finit de halta sò e zo ? (hey giovanotto, che pensi di fare… hai finito di saltare su e giù?)-         Gnarooooo, l’è l tò bubà che parlò…. Dès t’è nsegne a parlà brehà (figliuolo, è il tuo adorato paparino che ti parla, ora mi appresto ad insegnarti la dolce lingua bresciana)Ovviamente la traduzione è un pochino di parte, la futura mamma mi guarda sconsolata…. Le leggo negli occhi e nella mente una sola cosa: mi sono messa con un deficiente.La rivoluzione sembra placata, il pupo ascolta, forse. Oppure è uscito a bere con gli amici e io parlo al nulla.-         alura, cominciom la lissiù. Sculta e ripet.-         Pòta (intercalare tipico bresciano), Spet (Lo spiedo, pietanza fondamentale per veri uomini), Gnaro (ragazzo), se ghè de nà ghè de nà (frase eroica che significa che se il dovere chiama, bisogna andare), tafalamalamòlamà (sei ancora dolorante alla mano?), cherahadebalachetaghetadoh (che razza di sbronza ti sei preso), ciàf (chiave), cà (casa e/o cane), mà (mano), pè (piede), cò (testa), bràss (braccio), roede (ruote e/o rose), brehò (brescia)….Purtroppo non mi viene permesso di esprimermi al meglio, mammina mi tarpa le ali e chiude anzitempo la lezione…. Pazienza, la seconda lezione è avvenuta la sera dopo… e tante ancora ce ne saranno !!!