QUI NON E' RETE 4!

ANCHE GUZZANTI(SENATORE PDL)ABBANDONA BERLUSCONI!


ROMA (8 ottobre) - Prima le polemiche col Governo per la scorta cancellata, poi l'ira contro i taxisti di Ciampino, ora attacco diretto al capo del governo nel cui schieramento è stato eletto deputato ultime elezioni. Paolo Guzzanti ancora in copertina: «Ieri sera avevo l'impressione di ascoltare qualcuno che esprimesse parole, sorridenti per di più, per giustificare Hitler. Mi sembrava di essere nel '38-'39, a Monaco e dopo Monaco, quando Winston Churchill disse: Hanno sacrificato l'onore per fermare la guerra, ma avranno sia il disonore che la guerra». Questi i giudizi di Guzzanti su Silvio Berlusconi e su Vladimir Putin. Sul suo blog, l'ex presidente della commissione Mitrokhin attacca su tutta la linea il presidente del Consiglio, ricostruendo la riunione di ieri sera del gruppo del Pdl alla Camera alla quale è intervenuto il premier. Al centro delle sue critiche le parole di Berlusconi in difesa dell'invasione della Georgia. «Di questa storia ne ho abbastanza. Ciò che ho trovato più grave, inaccettabile e nauseante - scrive Guzzanti - è stato il tono con cui Berlusconi ha ripetuto a megafono le storie della propaganda russa, dicendo che bisognava andare a prendere quello la, quel Saddam, intendendo il presidente Saakashvili». «Mi sentivo e mi sento preso da un senso di saturazione. Basta - prosegue il deputato del Pdl - Avrei capito un discorso di realpolitik: Putin è un porco, ma dobbiamo comprargli il gas perché ci conviene. Questo mi avrebbe fatto schifo ma l'avrei capito. Ma mi fa schifo e non capisco l'allineamento col capo del Kgb al potere». E Guzzanti rivela anche un dialogo che sarebbe stato raccontato da Berlusconi durante la riunione di ieri, che riguarda Bush e Putin. «Mi telefona Bush e mi dice: hai visto cosa ha fatto il tuo amico Putin? - scrive Guzzanti riferendo le parole di Berlusconi - Ah, adesso Putin è amico mio quando fa le cose che non ti piacciono e amico nostro quando fa quelle giuste? Sentiamo, che ha fatto?. E Bush: ha cancellato tutti i candidati dalle elezioni locali, tutti, e li ha sostituiti con uomini suoi, dal primo all'ultimo. Allora - ricostruisce sempre Guzzanti citando il Cavaliere - io vado a Mosca e dico: cos'è questa storia dei candidati? E Putin: ma sai, avevano candidato tutta gente sui 70 anni, quindi erano tutti legati al vecchi passato sovietico. Io ho voluto dare una svecchiata e ho ordinato di far mettere quarantenni, gente che dirige aziende (cioè del Kgb) - nota Guzzanti - gente che ha posizioni di responsabilità (cioè del Kgb) - nota sempre Guzzanti - Ah, va bene, dico io. Ho capito». E Guzzanti commenta: «Il povero Putin era colpevole soltanto di aver svecchiato. Quindi Berlusconi sa. Ma giustifica, ammorbidisce e accompagna. Ha anche detto e rimpiango di non essermi alzato ed essere andato via: d'accordo, quella russa non sarà proprio una democrazia perfetta, ma sapete, ci vuole del tempo per passare dal totalitarismo alla democrazia». «La gente applaudiva, venerava - si conclude il post di Guzzanti - Io, più modestamente, vomitavo». Pronte le reazioni del centrodestra. «Il ruolo determinante giocato dall'Italia e in particolare dal presidente Berlusconi in occasione della crisi del Caucaso, per evitare disastrose contrapposizioni in un quadro internazionale estremamente complesso - osserva il vicepresidente del Pdl Gaetano Quagliariello - non può essere messo in discussione e tanto meno liquidato con affermazioni di dubbio gusto. Né si può far finta di non sapere che le piaghe della storia non si rimarginano nell'arco di una generazione».