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CON BERLUSCONI RITORNANO GLI AMICI EVASORI FISCALI!

Post n°62 pubblicato il 15 Ottobre 2008 da berluscraxi

In agosto diminuiscono le entrate tributarie. Lo
certifica Banca d’Italia nell’ultimo bollettino. Meno incassi per il
fisco sia rispetto a luglio, sia rispetto allo stesso periodo del 2007.
A leggere i numeri secchi, c’è una frenata in piena regola. Ecco le
cifre: in agosto il gettito si è fermato a 31,6 miliardi, contro i 34,6
di dodici mesi prima. In calo anche il dato mensile: a luglio scorso si
era superata la quota dei 40 miliardi. I dati si diffondono in
mattinata, e subito riesplode la polemica sulla lotta all’evasione con
il Pd all’attacco sulla lotta all’evasione. A fine giornata sono scesi
in campo tutti i protagonisti dell’ennesima querelle fiscale: Tesoro,
Agenzia delle Entrate (che ribattono alle accuse dell’opposizione,
sostenendo che il dato depurato mostra un aumento di entrate) e anche
fonti di Bankitalia che sottolineano la neutralità del dato secco. Oggi
si potrà capire meglio, visto che Via Nazionale diffonderà il suo
tradizionale bollettino economico. In ogni caso dalle scintille di ieri
si capisce subito che la partita è arroventata e non riguarda tanto i
numeri, ma le scelte politiche. Perché sul terreno fiscale il
cosiddetto «governo del fare» finora ha soltanto cancellato quel che
c’era prima: norme e persone. Tutto azzerato per ricominciare daccapo.
Ma cosa si voglia davvero costruire ancora non è chiaro.

A dar
fuoco alle polveri ieri è Pier Luigi Bersani. «Le entrate fiscali
diminuiscono non solo per la crisi, ma anche perché sono state tolte un
pò di misure contro l'evasione - dichiara il ministro ombra - Non
vorrei che il famoso risanamento che abbiamo fatto finisse in tasca
agli evasori. Questo fra un pò di mesi si potrà vedere e in questo caso
il governo si sarà preso una bella responsabilità». Sulla stessa
lunghezza d'onda anche Enrico Letta. «I dati sono complessi da valutare
- spiega - Ma c'è un solo dato preoccupante, quello che dice che è
ripartita l'evasione fiscale. Su questo l’attuale governo sta facendo
poco. Noi chiediamo si faccia di più perchè il danno è al sistema
Paese».

La reazione dell’Agenzia delle Entrate non si fa
attendere. Il direttore Attilio Befera sforna i risultati
dell’amministrazione di quest’anno. Gli incassi dai suoli sono
aumentati del 13,5% nei primi 8 mesi dell’anno, la riscossione è stata
pari a 3,7 miliardi contro i 3 miliardi dello stesso periodo del 2007.
Anche se riscossione non vuol dire esattamente lotta all’evasione, ma
questo Befera non lo dice. Vero è che aumentano anche gli accertamenti.
Quanto al dato «grezzo» di Bankitalia Befera spiega che a modificare i
risultati c’è lo spostamento di una scadenza, fissata da Prodi in
agosto, tornata a luglio con Tremonti. Depurando i dati da questa
sfasatura, le entrate risulterebbero in aumento. A sostegno
dell’Agenzia interviene il tesoro, con una nota dai toni più
aggressivi. Via Venti Settembre giudica «concettualmente falsa» la
lettura dei dati forniti da Bankitalia. In serata anche Bankitalia cala
le sue carte. Fonti di Palazzo Koch precisano che i dati riportati dal
bollettino sono quelle fornite dal bilancio dello Stato, senza nessuna
ulteriore eleborazione. Peraltro - continuano le fonti - non si
prestano ad un'estrapolazione automatica, come invece è stato fatto.

Proprio
per questo Bankitalia non commenta mai il singolo dato mensile. La
querelle potrebbe finire qui. Se non fosse che, se è vero che per
Bankitalia parlano i numeri e le tabelle, per il governo parlano anche
gli atti. Che finora su questo fronte sono andati verso un’unica
direzione: deregulation. Nella manovra d’estate è stata abolita la
tracciabilità per i professionisti prevista nell’ultima Finanziaria
Prodi. Quanto agli assegni liberi, è stata reintrodotta la soglia di
12.500 euro, mentre Prodi aveva imposto la non trasferibilità a
decorrere da aprile come norma antiriciclaggio. Ancora: la manovra
cancella la reintroduzione dell’elenco clienti e fornitori , uno
strumento utile a verificare il giro d’affari delle imprese. Per il
centrodestra non è con questi strumenti che si combatte l’evasione.
Semmai si dovrebbe passare a una fiscalità premiale, che elimina
vincoli e introduce nuova fiducia tra contribuenti e amministrazione.
Ma i nuovi strumenti ancora non si vedono.

In compenso si
vedono molte facce nuove negli uffici di prima linea sul fronte
dell’evasione. Molti sono dei ritorni, piuttosto che degli arrivi:
c’erano con il vecchio governo Berlusconi e sono tornati con il nuovo.
Altri sono delle novità assolute. Come Fabrizia Lapecolrella, arrivata
il 13 giugno scorso a sostituire Fabrizio Carotti, capo del
dipartimento delle politiche fiscali. Lapecorella non è affatto un nome
nuovo per le cronache: il suo caso fa scalpore da anni. Esattamente dal
2002 quando, non avendo pubblicato nulla (neanche un rigo) superò in un
concorso all’Università di Bari una concorrente che aveva un dottorato
alla London School of Economics, e 10 pubblicazioni. Quella cattedra fu
un trampolino per entrare nell’amministrazione con il Berlusconi ter
(direttore del Secit); Prodi bis (esperto servizio ispettivo), e infine
con il Berlusconi quater.

 
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BERLUSCONI SE LA RIDE MENTRE L'ITALIA AFFONDA!QUESTO PAESE MERITA GENTE IN GRADO DI GOVERNARLO E NON UN GOVERNO DI INCAPACI!
 
 

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BERLUSCONI-DELL'UTRI-MANGANO E LA MAFIA!


 
L'UNICA ARMA PER DIFENDERSI DA BERLUSCONI
E' CONOSCERE BENE E FINO IN FONDO LA SUA STORIA!


 
 
La differenza tra Berlusconi e San Francesco?San Francesco parlava agli uccelli...Berlusconi parla e convince i coglioni a votarlo!
 


 

A SILVIO!

Silvio caro, mio grande amore
portami sempre nel tuo cuore

Tu che fai tutto in quattro e quatr’otto
toglici presto l’articolo 18

Giacchè sei senza coscienza
rubaci pure la contingenza

Visto che sei senza pietà
levaci pure l’anzianità

E se vuoi fare le cose serie
lasciaci anche senza ferie

Per migliorare la situazione
togli di mezzo la liquidazione

Se l’inflazione ancora dilaga
fregaci pure la busta paga

E per far dispetto ai sindacati
aumenta la schiera dei disoccupati

Affinchè sia tutto normale
facci pagare anche l’ospedale

Perchè vada tutto a buon fine
facci pagare anche le medicine

Per evitare ulteriori danni
mandaci in pensione a 90 anni

E poichè a 90 anni saremo caput
VA FA MMOCC’ A CHI TE MMURT!!!

 

 

Il numero di tessera della P2 assegnata al Cavalier Berlusconi è: tessera 1816, codice E.19.78, gruppo 17, fascicolo 0625, data di affiliazione 26 gennaio 1978.

Nella relazione finale della Commisione parlamentare d’inchiesta sulla loggia P2 si legge: "...alcuni operatori (Genghini, Fabbri, Berlusconi) trovano appoggi e finanziamenti al di la’ di ogni merito creditizio...". Le due grandi banche, infatti, che danno credito a Berlusconi sono la Banca Nazionale del Lavoro e il Monte dei Paschi di Siena, dove durante gli anni ‘70 la P2 e’ piu’ attiva. Il Monte dei Paschi concede tra il ‘70 e il ‘79 70 miliardi di mutui fondiari a Berlusconi a tassi fra il 9 e il 9,5%.

Il 10 Aprile 1978 Berlusconi inizia una collaborazione come editorialista sul maggior quotidiano italiano, il Corriere della Sera, proprio quando la loggia P2 acquisisce, come dice la commissione parlamentare d’inchiesta "il controllo finanziario e gestionale del gruppo Rizzoli".

Interpellato su Licio Gelli, Berlusconi risponde: "...Anch’io come 50 milioni di italiani, sono sempre in curiosa attesa di conoscere quali fatti o misfatti siano effettivamente addebitati a Licio Gelli. Anni di inchieste sono serviti solamente ad offrire alle varie fazioni politiche un terreno di lotta e di calunnie facile quanto strumentale.

 
ero studente alla sorbona, il giorno; e la notte lavoravo a pigalle. e c’era una canzone che ricordo molto bene, “à paris”, che diceva, nel finale: “da quando a parigi s'è presa la bastiglia, in ogni borgata e ad ogni incrocio, ci sono ragazzi e ragazze che senza sosta danzano nella strada”. questi sono i miei ricordi. ed è per questo che sono veramente contento di essere finalmente qui per festeggiare con gli amici francesi il 14 luglio.

SILVIO BERLUSCONI IL CAZZATARO
 

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