BERTOLDO E GLI ALTRI

IL GIORNALE


Bertoldo era stufo di essere povero, e decise di diventare imprenditore, e di inventare la stampa, che ancora non c'era. Così prese una patata, la sbucciò in parte, e sulla parte sbucciata intagliò la lettera A. Poi prese delle more, belle e sugose, le pestò, e nel succo intinse la parte di patata che recava la lettera A. Poi appoggiò la patata su una vecchia pergamena e d'incanto apparve la lettera A, in un bel colore rosso scuro. Poi passò alle altre lettere dell'alfabeto, stando bene attento ad intagliarle a rovescio, cosicchè la lettera stampata apparisse dritta. Era fatta. Bertoldo prese una pergamena, la raschiò per togliere il manoscritto, e stampò "ABBASSO IL RE", e poi appese la pergamena sulla pubblica piazza. Tutti videro la pergamena, ma nessuno ci fece caso, perchè nessuno sapeva leggere. Allora Bertoldo strappò la pergamena, decapitò le patate dalle lettere intagliate, finì di sbucciare le patate, le tagliò e se le mangiò fritte nel buon olio d'oliva di Spoleto. Per il momento, era meglio così.