BERTOLDO E GLI ALTRI

CARNEVALE


Era tornato carnevale, e Marcolfa aveva voglia di divertirsi. Così chiese a Bertoldo di portarla a Rio, ma lui non ne conosceva neppure l'esistenza. Allora chiese a Bertoldo di portarla almeno a Venezia, ma, e questo lo sapevano tutti, all'epoca Venezia era solo un gruppo di palafitte, e comunque faceva un freddo cane. Allora Marcolfa andò in un blog amico (l'unico blog amico di questo blog!) e trovò la ricetta dei crostoli, stracci, o che altro. Trovò delle uova nel pollaio, le impastò con la farina, tirò la pasta molto sottile con il Pastamatic, e poi tagliò la sfoglia come insegnava "calma apparente". Dopo averli cotti, si accorse che le mancava lo zucchero a velo, non ancora inventato. Allora prese un po' di miele dall'alveare, e ne mise qualche goccia sul crostoli ancora caldi. Era molto meglio così che con lo zucchero a velo.Possibile che il Doge di Venezia potesse insegnare qualcosa al Re dei Longobardi?