Beth's World

Post N° 25


Patmos, agosto 2007In questa terra che guarda ad oriente c’è l’azzurro nel mare, così simile a quello di occhi spenti eppure vivi. Ancora. Mi lascio accarezzare dal vento, lascio che venga sulla mia pelle, lascio che il sole si posi, chiudo gli occhi in questa armonia. Ho il cuore gonfio, è esausto, sento voci dentro e fuori. Cerco il mio spazio di serenità, un’isola felice, un’isola e basta. Penso a qualcosa di positivo. Un’immagine si ferma nella testa. Un’immagine mai vista, ma solo accarezzata col pensiero, ricostruita passo dopo passo, una voce ad allietarmi, è lei che chiamo quando non ne posso più e ho voglia solo di ascoltare. Ascoltare quell’accento del sud, che sa di pizzica e Persia, di pelle ambrata e capelli neri, di cornici, di bellezza pura. Voce rauca dal fumo di qualche sigaretta. Quando il cuore si gonfia la vedo su una spiaggia, col suo copricapo di paglia che cura il suo universo, che gusta il senso profondo del cosmo e delle cose. Non giudica, non tradisce, capisce, veloce nel pensiero, forte e fragile, preda delle sue paure, passione pura. La vedo mentre accarezza la sabbia bianca e si ferma a guardare le persone, perché lei non vede, va oltre e ti spoglia senza che tu possa mai sapere perché ti senti così sicuro in quell’abbraccio di parole, in quel bene scritto e vissuto giorno per giorno senza la quotidianità. Quando ero triste pensavo anche a te. A te che sei gioia di questo mio presente da costruire, sei acqua per il mio giardino incolto, sei quel velluto di cuore che ho solo voglia di abbracciare, perché noi che carne non siamo abbiamo un filo sottile che resta forte. Un pensiero, un aroma antico e nuovo e fresco, per te che non mi hai mai abbandonato, per te che hai asciugato lacrime che non ho pianto, per te che ho ascoltato in silenzio, per te che hai fatto sì che la distanza non fosse mai mancanza, per te che sei prova di un mondo buono. Per te amica mia, assoluta, assolata, americana, cuore di miele, principessa persiana.