Beth's World
Tutta l’esistenza è cogliere l’attimo che fugge, che non vuol dire inseguire chi non esiste. In quei giorni sabbatici francamente mi convinsi di aver addomesticato le briglie della mia storia, invece stavo solo facendo una pausa, per paura di crescere, perché, alla fine, mi sembrò, così chiaro tutto. Nella vita si può fuggire da un sacco di cose o affrontarle con coraggio.
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Qualcuno è tornato da molto lontano...
è tornato,
ho scoperto che quel bicchiere non si era rotto.
Perchè le persone che ami non vanno mai davvero via,
fino a quando restano nel tuo cuore.
Si può amare chi è solo uno sconosciuto?
Sì, l'ho fatto
e quando ti ho perduto
ho cercato di sostituirti,
ma era solo una brutta copia di te.
Io non so come sei, chi sei, come cammini,
so solo che ora sei di nuovo qui.
"E non ho capito ancora come mai,
mi hai lasciato in un minuto tutto quel che hai.
Però stai bene dove stai..."
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X TE...IL CIELO HA UNA PORTA SOLA
IL MIO FILM E LA MIA ISOLA
VELLUTO DI CUORE MI VEDE COSÌ
Onda e flusso del mare turchino, musica di intense emozioni, voce famigliare, naufraga e viaggiatrice delle acque interiori, briciola fragile e pane caldo, filo di preziosi minerali e perle da custodire nello scrigno, suono libero e sincero, cuore sensibile ed amica che non scorda, anima etnica ed eclettica, salsedine e sabbia di caldi sentimenti e sensazioni...
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CONSAPEVOLEZZE
"...forse sono i nostri errori a determinare il nostro destino. Senza quelli che senso avrebbe la nostra vita... Probabilmente se non cambiassimo mai strada non potremmo innamorarci, avere un figlio, essere cio' che siamo....del resto le stagioni cambiano, e così pure le città. La gente entra nella tua vita e poi ne esce, ma è confortante sapere che coloro che ami rimangono per sempre impressi nel tuo cuore."
LA GUARDIANA
Quando io svegliandomi al mattino entravi
nella costituzione dei pensieri
che in fraseggio infinito compitavano
gli enigmi da risolvere, i sacrifici e i doni
che avrei deposto sulla soglia stretta
del tuo così diversamente ingombro
mattino di fretta e di faccende, da cui
usciva, senza che mai davvero io
la vedessi, quel solito rumore
di porta che si chiude, disperando
di me ostinata artefice di deluse chiavi,
cercavo la mia perduta grazia, quell'infanzia
che in armonia cedevole ascoltava.
Ero colpevole. Di non saper raggiungere
per troppa mira la chiusa morbidezza
del tuo cuore: passando per la mente,
sì, con le parole, le valorose mie nobili
scudiere, cui avevo sempre dato
immenso credito - che a loro era passata
la gloria delle chiavi. E adesso che cos'erano
se non le vuote prove di un avvocato
che voglia impratichirsi del mestiere?
Un'impotente e macchinosa avvocatura
per rendermi ai tuoi occhi, e ai miei,
meno colpevole. Di non saper trovare
la porta che non c'era, quella sognata porta
che ti chiudeva centuplicata in bene,
che anche tu, guardiana stanca, sapevi
che non c'era, ma che anche tu sognavi
sperando che le chiavi, la faticosa
virtù delle mie chiavi facesse esistere
quello che non c'era, che se io avessi inventato
il suono giusto, il giusto combinarsi
di parole, fossi riuscita nella
descrizione, saremmo entrate in due
in quell'invenzione. Per poi scoprire
che il piacere non ha porte e che
se mai l'avesse stanno aperte, che
potevamo allora rimanere fuori
sfornite e arrese tutte e due alla pari
giocando io alla porta tu alle chiavi.
(P. Cavalli)
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