Betty Elena Betsabea

Carlo Giuliani


Genova 20 luglio 2001Il carabiniere con l'armaPER NON DIMENTICAREChi sono i BLACK BLOC“noi siamo il nome di un mondo senza nome. Siamo la forma di ciò che forma non ha. Siamo la plebe. Siamo la rabbia, siamo anche la vostra rabbia. Siamo ciò che distrugge la merce. Siamo quello che volete che siamo”.Ricordiamoci Genova, ricordiamoci della mattanza della scuola Diaz. Ricordiamoci che la “ricerca di possibili appartenenti al blocco nero” fu utile per giustificare insensati pestaggi e violenze a persone inermi. Ma , come al solito, il problema sta nel pregiudizio (e quindi nell’ignoranza) della gente. Nell’ignoranza di quelle persone che distrattamente hanno ascoltato l’informazione di regime caratterizzata dagli anni cupi di governo Berlusconi. Il Blocco Nero non è violenza fisica, è violenza simbolica. L’attacco alla proprietà privata non è un danneggiamento in senso stretto, non è rivolta contro persone e non mette a repentaglio vite umane. Semmai è la violenza insita nel capitalismo ad averci abituato a pensare e a trattare le persone come oggetti. La proprietà privata è infinitamente più violenta di una qualsiasi azione contro di essa, i suoi valori hanno colonizzato il mondo non esitando ad usare violenza là dove è necessario, creando povertà ovunque, affamando milioni di persone e distruggendo spazi vivibili e vitali per il pianeta. Tutto questo è esattamente ciò che il blocco nero rigetta, e l’attacco alla proprietà privata diventa un atto di trasformazione necessario se vogliamo ricostruire un mondo utile e pieno di gioia. Sfasciare una vetrina della Nike è un’azione violenta? Il concetto di “violenza” è sicuramente contraddittorio...è difficile capire quando un’azione è violenta e quando non lo è....quando un’azione violenta si può considerare autodifesa? Sicuramente è violenza la povertà e lo sfruttamento che la Nike produce nei paesi del Terzo Mondo. Infrangere una vetrina di una multinazionale, un simbolo del capitalismo, può soltanto fare molto rumore....e il “rumore” è forse violenza?