Betty Elena Betsabea

Passi


La congiunzione e (Erri De Luca) Da leggere...tutto"All'entrata nel bosco spezzo i fili dei ragni che avvolgono i confini. Sono i sigilli stesi di notte, denunciano l'intruso....Salgo tra i primi abeti ancoranti a pilastro e fondamentacarico il piede dove non fa rumore.Per essere accolti in un bosco bisogna bisbigliare passi.Finchè vado sono uno lasciato passare.Se mi fermo e mi siedo con le spalle a un tronco vedo famiglie di alberi in movimento.Quando mi fermo è il bosco che si muove.Non tutti i fusti spiccano verticali seguendo la linea più dritta per salire a luce.Alcuni pendono di un angolo verso valle,mettono cima obliqua.Fanno maggioresforzo di radice.Azzardano altre linee,offrono appoggio al fulmineche ha bisogno di invito.Gli alberi maestri hanno rami verdi pure al suolo,gli alberi secondi li hanno verdi solo in alto.E' una gerarchia.Nel bosco non intendi la regola,i tronchi stanno sparsi alla rinfusa,ma niente sorge senza il loro permesso.Chi veniva con il mulo e l'ascia,sapeva togliere al bosco.Chi viene con il camion e la motosega lascia spoglio.Non si vede ma il legno trema quando s'avvicina il ferro.Non ha una difesa.Contro il fulmine il bosco sacrifica un albero a bersaglio.Poi sul  piede bruciato s'impianta il fungo della rimembranza,rosso di malincuore.Ti hanno accolta,ora sei tra di loro benvenuta.Queste parole sbucavano da me per compagnia,facevano sorridere il tuo fiato fermato a riposarsi. Ci eravamo dispersi,anzi tu eri dispersa e io da lontano seguivo il tuo spariglio dalla comitiva.Non ho il gusto di staccare funghi dal terreno,quella volta venivo per guardarti.T'eri appoggiata di schiena a un sasso imbottito dei corti aghi di larice.Arrivai alle tue spalle senza rumore, avevi gli occhi anche sulla nuca,le donne possiedono la vista su uno che le segue.Gli uomini invece hanno il senso orientato solo sull' innanzi. Come la piu' solita cosa noi stavamo nel bosco in perfetto disparte e mai erasuccesso prima e mai fu ripetuto.Era il piu' stabilito appuntamento. Parlai del bosco e tu chiedevi ancora e stavi a sentire le parole zingare che leggevano al bosco il suo disegno.Arrivato al punto di racconto quando la luce fu aperta dal bosco e lasciata spalancata sulla tua mano e soprale ciglia mi hai guardata dritta,piu' in fronte che negli occhi-Hai unavoce di un ardore compresso,di uno che viene da un freddo-.Cosi' ti sei alzata,il tuo fiato governato,il mio spezzato e sei salita con il cesto al braccio ancora vuoto.Sono rimasto un poco.L'angolo di luce al tuo posto ora si ricopriva d'ombra.Era l'ottobre di quanti anni fa,eri moglie,madre di figli piccoli.Quella sera un'occasione di cantare,la tavolata di persone riunite da una festa,e poi due macchine partono e si va a proseguire in pochi la musica sopra a uno strumento a corda in una capanna ai bordi del bosco.E prima di arrivare alla stanza dei tronchi,nella macchina noi stretti vicini,tu sotto a una coperta mi hai cercato la mano e l'hai tenuta.Ho stretto gli occhi per strozzare il tempo.Gli occhi ci riescono.Uno si volta verso di noi e dice che il suonatore si è addormentato.Ho amato e conosciuto i corpi accalorati ma quella mossa tua è una bandierina piantata in mezzo al vento di una cima,dove non si può piu' salire in alto,verso un'intimità maggiore,dove quella raggiunta è inabitabile.Da li' bisogna scendere.Così so dire adesso.Allora la tua mano è stata la congiunzione, la particella che sta tra due nomi e li accoppia piu' di abbracci e baci.La tua mano a serratura.All'arrivo non volevi lasciarla,non io per prima,dovevi farlo tu.L'hai ritirata tiepida di carezza,l'hai rimessa al suo posto  in cima al polso,al corpo separato.S'inoltro' la notte,finì la prolunga cantata della serata.E risalimmo in macchina,noi due non vicini,era normale.Ce ne ho messo a ripetere che era tutto,che per poco che era stato reggeva la pienezza dell'intero.Non capisco in tempo,ho bisogno di andare e ripassare sopra l'evidenza per ammetterla e dimenticarla.Ora è ottobre,da poco ho rivisto la stanza dei tronchi.Sono passato tornando da una corsa in montagna.Sono entrato.Eravamo lì sulla panca,noi due, e non c'erano gli altri e nemmeno la chitarra.C'era la coperta con le nostre mani nascoste a fare la congiunzione.Ehi tu ragazza dimmi se saicosa puo' nascere anche senz'acqua,cosa può ardere senza estinzione,e soffre e piange senza lacrime.Sciocco ragazzo cosa mi chiedi?Senz'acqua crescere potrà una pietra,senza estinzione brucia l'amoree senza lacrime soffre e piange un cuore(Canzone popolare yddish)" In sottofondo suona Pat Metheney