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Un blog creato da bettyshort il 11/12/2005

Betty Elena Betsabea

"...perchè per me l'unica gente possibile sono i pazzi, quelli che sono pazzi di vita, pazzi per parlare, pazzi per essere salvati, vogliosi di ogni cosa allo stesso tempo, quelli che mai sbadigliano o dicono un luogo comune, ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi artificiali color giallo che esplodono come ragni traverso le stelle e nel mezzo si vede la luce azzurra dello scoppio centrale e tutti fanno Ooohhh!..."On The Road di Jack Kerouac

 
 

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Per tutte le ferite dell’abbandono,la paura,l’odio, il non amore…Foto Alexis P.  

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ANGOLO

 

 

Il Pianto e il riso

Post n°125 pubblicato il 08 Dicembre 2007 da bettyshort

...e se ci hai regalato il pianto ed il riso
noi qui sulla terra non lo abbiamo diviso
La chiave del cielo non ti voglio rubare
ma un attimo di gioia me lo puoi regalare
E se tu Dio del cielo mi vorrai amare
scendi dalle stelle e vienimi a cercare ...

De Andrè - Spiritual

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Birmania

Post n°124 pubblicato il 26 Ottobre 2007 da bettyshort
 

















Birmania,immagini di un monaco buddista ucciso scattate segretamente in un obitorio

Attenzione si tratta di immagini non adatte ai minori e alle persone impressionabili, sono immagini molto crude.

La fonte anonima che ha recapitato le immagini lancia un appello:“Carissimi, le parole vengono meno. Queste foto di un monaco assassinato sono state prese in segreto in un obitorio. Pensate quanti molti altri hanno subito lo stesso destino. Vi prego, diffondete queste fotografie a più gente possibile, perché il mondo sappia che c’è bisogno di molto più che una semplice condanna di questi bastardi [della giunta]”. Il link delle foto  Fonte Asianews

 
 
 

Paure

Post n°123 pubblicato il 21 Ottobre 2007 da bettyshort
 


In questi giorni ,durante una manifestazione mi è stato dato un libretto che conteneva tutte le informazioni per entrare nel mondo dell'Unicef,insieme a questo un segnalibro di colore blu. Arrivata a casa l'ho preso ed ho letto la frase inserita...poche parole,le riporto a voi ...

Un giorno la paura bussò alla porta,il coraggio si alzò ad aprire e vide che non c'era nessuno.
Martin Luther King
in sottofondo P.Bertoli

 
 
 

Passi

Post n°122 pubblicato il 10 Ottobre 2007 da bettyshort

La congiunzione e (Erri De Luca) Da leggere...tutto

"All'entrata nel bosco spezzo i fili dei ragni che avvolgono i confini. Sono i sigilli stesi di notte, denunciano l'intruso....
Salgo tra i primi abeti ancoranti a pilastro e fondamenta
carico il piede dove non fa rumore.Per essere accolti in un bosco bisogna bisbigliare passi.Finchè vado sono uno lasciato passare.Se mi fermo e mi siedo con le spalle a un tronco vedo famiglie di alberi in movimento.Quando mi fermo è il bosco che si muove.Non tutti i fusti spiccano verticali seguendo la linea più dritta per salire a luce.Alcuni pendono di un angolo verso valle,mettono cima obliqua.Fanno maggioresforzo di radice.Azzardano altre linee,offrono appoggio al fulmine
che ha bisogno di invito.Gli alberi maestri hanno rami verdi pure al suolo,gli alberi secondi li hanno verdi solo in alto.E' una gerarchia.Nel bosco non intendi la regola,i tronchi stanno sparsi alla rinfusa,ma niente sorge senza il loro permesso.Chi veniva con il mulo e l'ascia,sapeva togliere al bosco.
Chi viene con il camion e la motosega lascia spoglio.Non si vede ma il legno trema quando s'avvicina il ferro.Non ha una difesa.Contro il fulmine il bosco sacrifica un albero a bersaglio.Poi sul  piede bruciato s'impianta il fungo della rimembranza,rosso di malincuore.
Ti hanno accolta,ora sei tra di loro benvenuta.Queste parole sbucavano da me per compagnia,facevano sorridere il tuo fiato fermato a riposarsi. Ci eravamo dispersi,anzi tu eri dispersa e io da lontano seguivo il tuo spariglio dalla comitiva.Non ho il gusto di staccare funghi dal terreno,
quella volta venivo per guardarti.T'eri appoggiata di schiena a un sasso imbottito dei corti aghi di larice.Arrivai alle tue spalle senza rumore, avevi gli occhi anche sulla nuca,le donne possiedono la vista su uno che le segue.Gli uomini invece hanno il senso orientato solo sull' innanzi. Come la piu' solita cosa noi stavamo nel bosco in perfetto disparte e mai era
successo prima e mai fu ripetuto.Era il piu' stabilito appuntamento. Parlai del bosco e tu chiedevi ancora e stavi a sentire le parole zingare che leggevano al bosco il suo disegno.Arrivato al punto di racconto quando la luce fu aperta dal bosco e lasciata spalancata sulla tua mano e sopra
le ciglia mi hai guardata dritta,piu' in fronte che negli occhi-Hai una
voce di un ardore compresso,di uno che viene da un freddo-.Cosi' ti sei alzata,il tuo fiato governato,il mio spezzato e sei salita con il cesto al braccio ancora vuoto.Sono rimasto un poco.L'angolo di luce al tuo posto ora si ricopriva d'ombra.Era l'ottobre di quanti anni fa,eri moglie,madre di figli piccoli.
Quella sera un'occasione di cantare,la tavolata di persone riunite da una festa,e poi due macchine partono e si va a proseguire in pochi la musica sopra a uno strumento a corda in una capanna ai bordi del bosco.E prima di arrivare alla stanza dei tronchi,nella macchina noi stretti vicini,tu sotto a una coperta mi hai cercato la mano e l'hai tenuta.Ho stretto gli occhi per strozzare il tempo.Gli occhi ci riescono.Uno si volta verso di noi e dice che il suonatore si è addormentato.
Ho amato e conosciuto i corpi accalorati ma quella mossa tua è una bandierina piantata in mezzo al vento di una cima,dove non si può piu' salire in alto,verso un'intimità maggiore,dove quella raggiunta è inabitabile.
Da li' bisogna scendere.Così so dire adesso.Allora la tua mano è stata la congiunzione, la particella che sta tra due nomi e li accoppia piu' di abbracci e baci.
La tua mano a serratura.All'arrivo non volevi lasciarla,non io per prima,dovevi farlo tu.L'hai ritirata tiepida di carezza,l'hai rimessa al suo posto  in cima al polso,al corpo separato.S'inoltro' la notte,finì la prolunga cantata della serata.E risalimmo in macchina,noi due non vicini,era normale.
Ce ne ho messo a ripetere che era tutto,che per poco che era stato reggeva la pienezza dell'intero.Non capisco in tempo,ho bisogno di andare e ripassare sopra l'evidenza per ammetterla e dimenticarla.
Ora è ottobre,da poco ho rivisto la stanza dei tronchi.Sono passato tornando da una corsa in montagna.Sono entrato.Eravamo lì sulla panca,noi due, e non c'erano gli altri e nemmeno la chitarra.C'era la coperta con le nostre mani nascoste a fare la congiunzione.

Ehi tu ragazza dimmi se sai
cosa puo' nascere anche senz'acqua,
cosa può ardere senza estinzione,
e soffre e piange senza lacrime.
Sciocco ragazzo cosa mi chiedi?
Senz'acqua crescere potrà una pietra,
senza estinzione brucia l'amore
e senza lacrime soffre e piange un cuore
(Canzone popolare yddish)"

In sottofondo suona Pat Metheney

 
 
 

Il cantico delle Creature

Post n°121 pubblicato il 03 Ottobre 2007 da bettyshort
 

3 ottobre-4 ottobre San Francesco

Una magistrale poesia.Con  il Cantico delle Creature Francesco superò la paura della morte.Fino all’ultimo giorno di vita si fece ripetere il canto della frase “sora morte corporale”. Sabato 3 ottobre del 1226 non sentiva ormai piu’ i dolori e cadde in un profondo torpore. Fece capire ai frati che gli cantassero il Cantico e rivide in fantasia il Sole,la Luna,le Stelle,i Boschi,gli uccelli e tutte le creature che aveva per sempre amato.
Vorrei citare Gramsci e la sua lettera dal carcere alla cognata il 10 marzo del 1930 “San Francesco non fece della speculazione teologica: cercò di realizzare ieraticamente i principi del Vangelo”.
Credo che Branduardi in questo suo componimento abbia saputo elevare al massimo e trasmettere una grande luce.L’arte come magia che supera ed eleva gli animi oltre la morte-

Ascolta il Cantico di Branduardi

 
 
 
 

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