Primo weekend con Carpe Diem per prendere maggiore conoscenza col mezzo in diverse situazioni: riesumiamo un’ipotesi di giretto al Col du Galibier per vedere i muri di neve… però capita la concomitanza di un meeting tra sorelle della Gegeniglia e, sfruttando per il pernottamento una Smart Box ricevuta in regalo, propendiamo per una puntata in Valsusa, col du Mont Cenis e sconfinamento nella valle dell’Arc per vedere i forti de l’Esseillon, e rientro per il meeting al lago Sirio, sopra Ivrea.Partenza con tutta calma sabato alle 10, infiliamo l’autostrada e iniziamo a goderci il parabrezza regolabile che consente di viaggiare a velocità codice (e anche un po’ oltre…) a visiera aperta e senza turbini tra pilota e passeggera. Immediatamente il contagiri viene battezzato “Bugiardino”: la lancetta non segue esattamente il regime del motore… va bè, è uno strumento di 22 anni fa, avrà bisogno di una revisione. Autostrada MI-TO, tangenziale di Torino e autostrada del Frejus scorrono senza problemi: usciamo a Susa battezzando “Cassandra” la spia della riserva che si accende quando la lancetta segna ancora 1/3 di serbatoio. Il clima dapprima non eccezionale (cielo coperto al 90%) migliora man mano che procediamo, e a Susa c’è il sole.Impegnamo la SS25 “del Moncenisio”, fiancheggiando le vestigia della ferrovia Susa - St.Michel-de-Maurienne stupendoci di quanto Carpe Diem sia maneggevole: il motore a sogliola rende molto basso il baricentro e il pachiderma si muove sulle curve con un’agilità vietata alla nostra precedente Honda Deauville, più leggera ma più alta come centro di gravità: "dannati tedeschi, le sapete fare le moto"… i tornanti vengono percorsi in souplesse e la coppia del motore 16 valvole è impressionante anche ai bassi regimi, per essere un quattro cilindri. La potenza (100 CV) è tanta per i nostri canoni ma Carpe Diem non invita a correre, bensì a gustarsi la strada con un filo di gas in piena comodità. Arriviamo così al Plan des Fontainettes, poco dopo la diga del Moncenisio per una sosta panoramica sotto un cielo azzurrissimo.
20-21 giugno 2014: una gita in Vanoise (F)
Primo weekend con Carpe Diem per prendere maggiore conoscenza col mezzo in diverse situazioni: riesumiamo un’ipotesi di giretto al Col du Galibier per vedere i muri di neve… però capita la concomitanza di un meeting tra sorelle della Gegeniglia e, sfruttando per il pernottamento una Smart Box ricevuta in regalo, propendiamo per una puntata in Valsusa, col du Mont Cenis e sconfinamento nella valle dell’Arc per vedere i forti de l’Esseillon, e rientro per il meeting al lago Sirio, sopra Ivrea.Partenza con tutta calma sabato alle 10, infiliamo l’autostrada e iniziamo a goderci il parabrezza regolabile che consente di viaggiare a velocità codice (e anche un po’ oltre…) a visiera aperta e senza turbini tra pilota e passeggera. Immediatamente il contagiri viene battezzato “Bugiardino”: la lancetta non segue esattamente il regime del motore… va bè, è uno strumento di 22 anni fa, avrà bisogno di una revisione. Autostrada MI-TO, tangenziale di Torino e autostrada del Frejus scorrono senza problemi: usciamo a Susa battezzando “Cassandra” la spia della riserva che si accende quando la lancetta segna ancora 1/3 di serbatoio. Il clima dapprima non eccezionale (cielo coperto al 90%) migliora man mano che procediamo, e a Susa c’è il sole.Impegnamo la SS25 “del Moncenisio”, fiancheggiando le vestigia della ferrovia Susa - St.Michel-de-Maurienne stupendoci di quanto Carpe Diem sia maneggevole: il motore a sogliola rende molto basso il baricentro e il pachiderma si muove sulle curve con un’agilità vietata alla nostra precedente Honda Deauville, più leggera ma più alta come centro di gravità: "dannati tedeschi, le sapete fare le moto"… i tornanti vengono percorsi in souplesse e la coppia del motore 16 valvole è impressionante anche ai bassi regimi, per essere un quattro cilindri. La potenza (100 CV) è tanta per i nostri canoni ma Carpe Diem non invita a correre, bensì a gustarsi la strada con un filo di gas in piena comodità. Arriviamo così al Plan des Fontainettes, poco dopo la diga del Moncenisio per una sosta panoramica sotto un cielo azzurrissimo.