Bibliofilo arcano

Er passero ferito


Er passero feritoEra d'agosto e un povero uccellettoferito dalla fionda di un maschiettos'anniede a riposà con l'ala offesasu na finestra aperta de na Chiesa.Dalle tentine del confessionaleun prete intese e vide l'animale,ma dato che da foriaspettavan molti peccatoririchiuse le tentine espressamentee s'e rimise a confessà la gente.Ner mentre che la massa di personedevotamente diceva l'orazione,senza guardà pe niente l'uccelletton'omo lo prese e se lo mise in petto.Allora nella chiesa se sentiva fa: "Ci! Ci! Ci!""Ci! Ci! Ci!" Er prete a risentenno l'animalelasciò di colpo er confessionalee  nero nero, peggio della pece,s'arrampicò sul pulpito e li fece:"Fratelli! chi ha l'uccello per favore,vada fori dalla casa del Signore"Li maschi, tutti quanti in una voltas'arzarono p'annà verso la porta.Ma er prete a stò sbajo madornalestrillo: "Fermi Fratelli, che me sò espresso male!rientrate tutti e stateme a sentì:chi ha preso l'uccello deve uscì!"A testa bassa con le corone in manole donne s'arzarono pian pianoma mentre s'andavano de foraer prete urlò:" Ho sbajato ancora!Rientrate tutte quante figlie amateche io non volevo dì quer che pensate.Io vò detto e vé ritorno a dìche chi prese l'uccello deve uscì,ma io lo dico a voce chiara e tesaa chi l'uccello l'abbia preso in Chiesa!"Le monache s'arzaron tutte quantee poi col viso pieno di rossorelasciarono la casa del signore.Per tutti i Santi - gridò il prete –sorelle rientrate e state quieteConvien finire, fratelli peccatoril'equivoco e la serie degli errori:esca solo chi è così villanoda stare in chiesa con l'uccello in mano!"Ben celata in un angolo appartato,una ragazza col suo fidanzato,in una cappelletta laterale,ci mancò poco si sentisse male,e con il volto di un pallore smortodisse: "Che ti dicevo ? Se n'è accorto!(Natale Polci, al quale è intitolata la Biblioteca di Giuliano di Roma, ove nacque nel 1897).La poesia è del 1951 ed è stata pubblicata nel volume, introvabile, "Nel Camposanto de la verità". La versione qui riportata non è quella originale, alquanto più breve.