Della vita di Evelina Cattermole Mancini (1849-1896), nota in arte come Contessa Lara, poco si conosce sino al 1867, allorché pubblicò "Canti e Ghirlande", raccolta poetica a sfondo romantico-patriottico. Per chi vuol saperne di più, Francesca Santucci nel traccia un profilo sul suo sito, corredandolo con alcune poesie.Esiste su di lei anche una corposa voce su Wikipedia e su Wikiquote, che, oltre ad alcuni versi, riporta anche un suo romanzo.Di SeraEd eccomi qui sola a udir ancorail lieve brontolìo de’tizzi ardenti;eccomi ad aspettarlo: è uscito or oracanticchiando, col sigaro tra i denti.Gravi faccende lo chiaman fuora;gli amici a ‘l giuoco de le carte intenti,od un soprano che di vezzi infiorad’una storpiata melodìa gli accenti.E per questo riman da me divisofin che la mezzanotte o il tocco suonaa l’orologio d’una chiesa accanto.Poi torna allegro, m’accarezza il viso,e mi domanda se son stata buona,senza nemmeno sospettar che ho pianto.
Evelina Cattermole Mancini
Della vita di Evelina Cattermole Mancini (1849-1896), nota in arte come Contessa Lara, poco si conosce sino al 1867, allorché pubblicò "Canti e Ghirlande", raccolta poetica a sfondo romantico-patriottico. Per chi vuol saperne di più, Francesca Santucci nel traccia un profilo sul suo sito, corredandolo con alcune poesie.Esiste su di lei anche una corposa voce su Wikipedia e su Wikiquote, che, oltre ad alcuni versi, riporta anche un suo romanzo.Di SeraEd eccomi qui sola a udir ancorail lieve brontolìo de’tizzi ardenti;eccomi ad aspettarlo: è uscito or oracanticchiando, col sigaro tra i denti.Gravi faccende lo chiaman fuora;gli amici a ‘l giuoco de le carte intenti,od un soprano che di vezzi infiorad’una storpiata melodìa gli accenti.E per questo riman da me divisofin che la mezzanotte o il tocco suonaa l’orologio d’una chiesa accanto.Poi torna allegro, m’accarezza il viso,e mi domanda se son stata buona,senza nemmeno sospettar che ho pianto.