Nato a Giuliano di Roma nel 1897, a Natale Polci è intitolata la Biblioteca del suo paese natale. Le sue opere sono presso che introvabili e spesso le sue poesie sono attribuite ad altri o vengono addirittura considerate anonime. Piazza Venezia Vedenno er monumento, ch'è imponente er Campidojo che legava er core, pare che se risveji ne la mente, un sogno bello, un parpito d'amore Qui s'affacciava er "duce" qui la gente veniva a dà l'incenso ar dittatore, qui sta seporto un poro Combattente Ignoto a tutti meno che ar Signore. St'Ignoto, p'evità una nova guera, chiede giustizia all'Egoismo ingrato e prega Dio che illumini la tera. E Palazzo Venezzia a mano dritta se guarda intorno muto e sconsolato come un gigante doppo la sconfitta. (dal volume "Piazze De Roma")
Piazza Venezia
Nato a Giuliano di Roma nel 1897, a Natale Polci è intitolata la Biblioteca del suo paese natale. Le sue opere sono presso che introvabili e spesso le sue poesie sono attribuite ad altri o vengono addirittura considerate anonime. Piazza Venezia Vedenno er monumento, ch'è imponente er Campidojo che legava er core, pare che se risveji ne la mente, un sogno bello, un parpito d'amore Qui s'affacciava er "duce" qui la gente veniva a dà l'incenso ar dittatore, qui sta seporto un poro Combattente Ignoto a tutti meno che ar Signore. St'Ignoto, p'evità una nova guera, chiede giustizia all'Egoismo ingrato e prega Dio che illumini la tera. E Palazzo Venezzia a mano dritta se guarda intorno muto e sconsolato come un gigante doppo la sconfitta. (dal volume "Piazze De Roma")