Bibliofilo arcano

6 sonetti della Fonseca Pimentel


Quelli che seguono sono gli ultimi sei sonetti della Pimentel, riportati da Elena Urgnani nel suo "La vicenda letteraria e politica di Eleonora de Fonseca Pimentel". Da detto volume sono tratti i riferimenti bibliografici ed i commenti.Sonetto 4Verrà, Donna Real, è in Ciel prescritto,E nell'alta sua Mente il serba Giove,Ch'egli a eternar del Giglio il Seme invittoTe scelse, e grazia in te feconda piove:Verrà di te Colui, che in se rinnoveQuanto d'altri fu mai predetto, o scritto;E Tempi Grecia, ed Obelischi EgittoGià all'auguste prepara eccelse prove.Lento compie i prodigi, e in sé li pasceIl Fato, che a' consigli alti, e profondiDa successo minor principio tragge.E se l'Alba precede il dì, che nasce,A te dovean, che più gran parto ascondi,Due luminose Aurore esser Messagge.Eleonora Fonseca PimentelDedica: "A MARIA CAROLINA REGINA DELLE DUE SICILIE Per l'Augustissimo parto d'una seconda Bambina Umiliss. Devotiss. ed Ossequiosiss.a ELEONORA de FONSECA PIMENTEL"Sonetto 5Cruccioso Amore un giorno al Cielo ascese,E quivi ad Imeneo gran lite mosse,Poiché il laccio d'Amore ogni Alma scosse,Quando Imene per lei la face accese.Orgogliosetto quindi egli richiese,Che quei dal Regno suo scacciato fosse;Udillo, e gravemente in sé turbosseGiove, che la proposta audace intese.Ma volto ad Imeneo, che i labbri apriva,"Vola", disse, "e sarai tu vincitore,Va del Sebeto alla feconda riva:Lega BICE a VINCENZO, e più d'AmoreFarà in Lei la tua face ardente, e viva,L'onestà de' begli occhi, e del bel core".Eleonora Fonseca PimentelTratto da "COMPONIMENTI POETICI / PER / LE FELICISSIME NOZZE / DI SUA ECCELLENZA / IL SIGNOR / D. VINCENZO / REVERTERA / Duca della Salandra & c., / coll' / ECCELLENTISSIMA SIGNORA / D. BEATRICE / DE SANGRO, dedicati "al gentilissimo sposo" da Ranieri Rastelli.Nota: "Si ricordi che per i greci Eros (Amore per i latini) era il dio della passione d'amore, distinto da Imeneo che era il dio delle nozze. Questo sonetto è imperniato sul vivace contrasto fra le due divinità. Amore si ribella quando Imeneo accende la fiaccola per Bice, e questi chiede che il rivale sia scacciato dal cielo, ma interviene Giove pacificatore, che esorta Imeneo a raggiungere Bice, e legarla con i suoi lacci a Vincenzo." (Elena Urgnani)Sonetto 7Scese vergine Dea al Mondo infanteLa celeste Sofia de l'Indo in riva,E in denso vel misteriosa, e schivaCoprì le luci venerande, e sante.E se volse a l'Egitto indi le piante,Fra simboli di sé parte scopriva;Né palesarli appien osò a l'ArgivaGente, confusa a tante sette, e tante.Quindi di certa sede ormai bramosaAgli Arabi dal Lazio, e da essi a noiGiunse sempre ondeggiante, e sempre ascosa.Ma tu oggi l'arresti, e il sacro, e degnoVolto denudi, e co' gran Geni tuoiComincia di Sofia, REGINA, il regno.Eleonora Fonseca PimentelIl sonetto è intitolato "NELLA SOLENNE APERTURA DELLA REALE ACCADEMIA DELLE SCIENZE, E BELLE LETTERE ALLA MAESTÀ DELLA REGINA Sonetto di Eleonora de Fonseca Pimentel ne' Tria de Solis fra gli Arcadi Altidora Esperetusa" ed è tratto da un opuscoletto di soli cinque componimenti, stampato a Napoli. L'opuscolo è composto da fogli volanti con il medesimo frontespizio, la medesima impaginazione ed i medesimi caratteri. Gli autori sono il Canonico Domenico Forges Davanzati, il Duca di Belforte, Eleonora de Fonseca Pimentel, D. Luigi Serio, e D. Pasquale Martinez.Nota: Sofia, la sapienza, è personificata, e di lei si dice che si svelò parzialmente agli antichi, e in specie agli egizi. Questo ci fa pensare che Eleonora echeggiasse le simpatie massoniche della regina che le aveva lungamente nutrite. Non priva di una certa originalità è poi l'avventura della peregrina Sofia, che dopo tanto lungo vagare trova finalmente una "sede stabile" a Napoli, presso l'Accademia fondata da Maria Carolina. Una testimonianza di un contemporaneo, un avviso manoscritto serbato nell'Archivio Vaticano, afferma: «Nell'apertura dell'Accademia (delle scienze e lettere,  maggio ), resa più solenne dall'intervento del Re, si recitarono sette sonetti, sei de' quali di altrettanti preti, ed uno di una poetessa, D. Eleonora de Fonseca Pimentel, detta la Portoghesina. In questa occasione, siccome il pensiero di questa è il migliore di tutti, si è detto che i preti hanno fatto la corsa dei barberi e si sono lasciati vincere da una giumenta...».Sonetto N. 8Il Genio degl'Imperi, ei che primieroAll'Assiro, ed al Medo ornò la chioma,E il gran destino a fabbricar di RomaFormò di mille imperi un solo impero.Poi che, volgendo i fati alto pensiero,Giacque Costei dal proprio orgoglio doma,Mesto traendo l'onorata somaSegnò per lunga età dubbio sentiero.Ma quando al freddo polo augusta e forteDonna mirò col bellicoso ingegnoFormar di Europa, e sostener la forte.A lei ratto sen corse, e a pié del tronoGiunto agli auspici di piu stabil regno,Tutte recò le prische glorie in dono.Eleonora Fonseca PimentelTratto da "La gioia d'Italia. Cantata per l'arrivo in Napoli del Granduca e della Granduchessa delle Russie". Il sonetto è intitolato "ALLA CESAREA IMPERIAL MAESTÀ DI CATERINA II IMPERATRICE AUTOCRATE DELLE RUSSIE".Sonetto 9Cinto Alessandro la superba fronteDi cento allori sanguinosi e cento,Mentre dietro traeva alto lamentoDel Nilo debellato, e dell'Oronte.Formar ampia Città d'eccelso monteUom gli propose alle bell'opre intento;Sbigottì l'ardua impresa il fier talento,Benché di cose vago ardite, e conte.Ma FERNANDO il Tifate apre e disgiunge,E nobil terra in su l'alpestre vettaFonda, e l'arti vi chiama, e onor le aggiunge.E d'innocenza, e di virtù perfetta,Mentre Egeria più saggia a se congiunge,Novello Numa, nuove leggi ei detta.Eleonora Fonseca PimentelTratto da "Componimenti poetici Per le leggi date alla nuova Popolazione di Santo Leucio da Ferdinando IV Re delle Sicilie P.F.A. DI ELEONORA FONSECA PIMENTEL"Sonetto 10Come artefice industre allor che prendeOpr'a formar di magistero egregio,Ov'egli d'arte, e di natura il pregioUnir insieme, e superar pretende;Piccol modello in prima orna, e distende,U' cauto adatta ogni più culto fregio;Poi sicuro la mano all'opra stende,E la fa tal, ch'abbia l'etadi a spregio.Così FERNANDO in noi voglie e costumiCon sante leggi a rinnovar inteso,Forma un Popolo umil fra rozzi tetti.Poi lo vedrem di Regal genio acceso,Legislator de' Popoli soggettiVincere ogni altro, ed agguagliarsi ai Numi.Eleonora Fonseca PimentelTratto da "Componimenti poetici Per le leggi date alla nuova Popolazione di Santo Leucio da Ferdinando IV Re delle Sicilie P.F.A. DI ELEONORA FONSECA PIMENTEL"