Bibliofilo arcano

Tullia alla Duchessa di Toscana


I sonetti 10-13 delle Rime di Tullia D'Aragona sono invece decicati alla Duchessa di Toscana.X.Alla Duchessa di ToscanaNon così d'acqua colmo in mar discende,né di tante dorate arene vagosi mostra al suo paese il ricco Tago,d'onde 'l nome real di voi si prende,come del valor vostro a noi si stendedi mille opre divine alto ampio lago:e quante (benché in dir nulla m'appago)bellezze scorge in voi chi dritto intende.Quest'è l'arena d'oro, e queste l'ondedi beltate e virtù, che 'l bello e santoanimo e volto vostro, a l'Arno infonde.Non più la Spagna omai gioisca tanto,che s'ella ha 'l Tago con l'aurate sponde.Leonora avrem noi con maggior vanto.XI.Alla Duchessa di ToscanaO qual vi debb'io dire o Donna o Diva,poi che tanta beltà, tanto valoreriluce in voi, che 'l vostro almo splendoreabbaglia qual fu mai fiamma più viva?Mi dice un bel pensier che di voi scriva,e renda grazie, e qual si deve onore:ma dove s'erge l'animoso core,non giunge penna, o voce umana arriva.So ch'ogni alto favor da voi mi viene,come la luce al dì da quella stella,che surge in oriente innanzi al Sole.Ma poi che pur al fin mal si convienea tanta altezza l'umil mia favella,v'appaghi il core in vece di parole.XII.Alla Duchessa di ToscanaDonna reale, a i cui santi disirigrazia già fece la bontà supernadi me, ch'or fatto son chiara lucernasopra i celesti, ardenti, alti zafiri;poi che fuor di sospetto e di martiri,godo del ben che ne l'alme s'interna,deh! non turbate la mia pace eternacol pianto vostro, e co' i vostri sospiri.Qui mi viv'io, dove 'l pensier non erra;dove luogo non ha terreno affetto;e co' i piè calco gli stellanti chiostri.E se quassù giungesser gli occhi vostri,vedendo fatto me novo angeletto,qui bramareste, e non vedermi in terra.XIII.Alla Duchessa di ToscanaS'a l'alto Creator de gli elementisete, Donna Real, cotanto cara,che de la stirpe vostra altera e rara,volle ornare i suoi chiostri eterno ardenti;e s'or, per acquetar vostri lamenti,vi rende il cambio di quell'alma chiara,che di voi nata, tutto 'l ciel rischiara,a Dio lode cantando in dolci accenti;ragion è ben, che con eterni onorivi cantin tutti gli spirti più rari,com'onorata in terra e in ciel gradita.Arno alzi l'acque al ciel, le rive infiori,suonino i templi, e fumino gli altari,che 'l nuovo parto a festeggiar n'invita.