Bibliofilo arcano

Poiché fortuna volse farmi priva


Poiché fortuna volse farmi privaPoiché fortuna volse farmi privadi te, Signor mio car, deh tolto almeno m'avesse la memoria che 'l cor pieno tien del martiro che da lei deriva. Che dich'io, stolta? senza lei non viva sarei, perchè pensando a quello ameno piacer, ond'io mi pasco e vengo meno, se ben mi spingie, in mar può trarmi a riva.La memoria mantienmi e mi disface la memoria mi fa lieta e scontenta, nella memoria il ben e 'l mal mio iace. La memoria m' allegra e mi tormenta; dunque dalla memoria ho guerra e pace e in tal variar lei sola me contenta. Veronica GambaraTratto da: "Sonetti Amorosi inediti o rari di Veronica Gambara da Correggio" di Emilo Costa, Parma, Casa Editrice Luigi Battei, 1890, pag. 23NOTE di Emilio Costa:Il presente sonetto e i quattro successivi furon tratti dal Cod. Magliabecchiano VII, 727, cartaceo del sec. XVI, della Biblioteca Laurenziana di Firenze. Da cc. 166-172 contiene rime attribuite alla Gambara. Il Rizzardi ne trasse, come più sopra notammo, per la sua raccolta un sonetto e una ballata. Ecco i capiversi dei componimenti attribuiti a Veronica. Contrassegno con asterisco i componimenti inediti: 1. Quando amor mi condusse al duro gioco (Rizzardi) 2. Poiché fortuna volle Janni priva 3. Libra non son nè mai libra esser spero 4. Più non temo di morte alcun dispetto (è di N. Tiepolo) 5. Lasso che debbo far? mia sorte a amore (id.) 6. Cognoscendo signor cosa più grata 7. Febre crudel, il cui mal tanto noce 8. Essendo l' hora del partir mio giunta 9. Più volte il miser cor havea assaltato. Primo sonetto di detta M.ma Veronica10. Hor passata è la speranza (Rizzardi) 11. Non bastava ad amor empio e fallace 12. Amor quanto i miei giorni aspri sien stati. Per questa raccolta in cui mi proposi di riunire solo rime amorose, omisi i componimenti 6, 7, 8. Fra i codici Magliabecchiani della stessa biblioteca, il Magliab. VII, 346, cartaceo del sec. XVII, contiene a c. 432 il sonetto già noto di Veronica Scelse da tutte la futura gente Lo stesso sonetto trovasi anche nel Magliab. VII, 1178, cartaceo del sec. XVI, a e. 185. Anche il Magliab. VII, 371, cartaceo del sec. XVI, contiene un madrigale della Gambara: Quando sarà ch' io mora il quale rimase ignoto al Rizzardi, che fu però pubblicato dal Trucchi, Poesie italiane inedite di dugento autori. Prato, 1846-7, III, pag. 189. Il Magliab. VII, 1192, cartaceo del sec. XVI, contiene varie rime di Veronica; fra queste è a lei attribuita una canzone tuttora inedita. Senonchè io dubito alquanto, per ragioni che non è qui il caso di esporre, dell' attendibilità di quest' attribuzione. Ecco i capoversi delle rime della Gambara contenute in questo codice: c. 39 Occhi miei ch' a mirar foste sì pronti. c. 102 Molza, se ben dal vago aer sereno (Rizzardi)c. 107 La bella Flora che da voi sol spera c. 112 Con quel caldo desìo che nascer sole