Bibliofilo arcano

Diego Sandoval De Castro (3)


Tre sonetti di Diego Sandoval De Castro1Amor, lunga stagion ebbe ardimentoogni vista sprezzar,ch'agli occhi piace,che ne sostiene in debile e fallacesperar, ch'ogni piacer volge in tormento; e spiegar le mie vele a miglior vento, per giugner a quel ben, che mai non spiace; ma tu, che 'nvidia avesti di mia pace, l'aura e l'ardir spengesti in un momento. Nova beltà, dolcissime parole mi piacquer tanto, che lo strale e 'l laccio mi ferì insieme, e annodomm' il core. Così caddi a la rete: e cos' il sole de' begli occhi disfece il duro ghiaccio, che chiudea 'l varco a ogni terreno ardore.2 Bella guerriera mia, s'un solo sguardo mi fe' cader a l'amorosa rete; e se le note sì soavi e quete, l'esca furo del foco, ond'io tutt'ardo; s'al ben lento, e veloce più che pardo al mio mal corsi, ond'ho poche ore liete; e se stato provar senza quiete volli, quand'io fui segno a l'altrui dardo, vinca 'l cor vostro omai di me pietate: E poiché Dio dispose e dielmi in fato, ch'io v'amassi con salda e pura fede, non mi mostrate il viso almen turbato: che solo il contemplar tanta beltate, mi sarà d'ogni affanno ampia mercede.3 Chi vuol veder de l'altre belle il fiore sparso, tutto raccolto in un soggetto, miri costei, dal cui gentile aspetto piove grazia, piacer, senno e valore. Miri i begli occhi, onde sovente Amore move lo strale, che m'impiaga il petto; la fronte piena di cortese affetto, e le man preste ad involarmi il core. Miri l'andar soavemente altero, oda 'l parlar alteramente umile, e 'l cantar, ch' armonia celeste spira. E poi ch'averà ben estimato il vero, - Questa, dica fra sé, vince ogni stile: beato adunque chi per lei sospira -.Diego Sandoval De CastroTratte da Rime di Diego Sandoval De Castro, Roma, Valerio e Luigi Dorico, 1542