"La galeria delle donne celebri del signor cavalier Francesco Pona", di Francesco Pona, in Roma per il Mascardi, 1641, Con licenza dei Superiori, Ad istanza di Filippo de' Rossi, è un volumetto di 260 pagine; la versione presente su Google Libri è tratta dalla Biblioteca de Catalunya e contiene un originale ex-libris della biblioteca stessa, oltre allo stemma di Filippo de' Rossi in calce alla pagina del titolo, con dedica "All'Ill.ma Signora e Padrona Colendissima La Signora Giovanna Mari".Dopo una introduzione di Filippo de' Rossi al lettore, datata "Bologna 1641", ha inizio il testo vero e proprio che, in tre "partimenti" di quattro "pitture" ciascuno, tratteggia le biografie di 12 figure femminili.Il partimento primo si occupa delle quattro donne lascive e, precisamente, Leda (pag. 1), Elena Greca (pag. 24), Derceto (pag. 51) e Semiramide (pag. 64).Il partimento secondo, che inizia a pag. 81, tratta invece di quattro donne virtuose, definite "Le quattro Caste": Lucretia Romana (alla quale vengono dedicate quasi 40 pagine), Penelope (pag. 120), Artemisia (pag. 135) ed Ipsicratea (pag. 1530).A pag. 177 ha inizio, infine, la Galeria delle quattro sante, che sono La Maddalena, S. Barbara (pag. 206), S. Monica (pag. 222) e S. Elisabetta Regina d'Ungheria (pag. 246-260).L'intento prevalentemente moraleggiante del volumetto appare evidente sin dalla stessa struttura. L'opera non ha gran valore letterario, né storico, ma la sua lettura è comunque interessante.
La galeria delle donne celebri
"La galeria delle donne celebri del signor cavalier Francesco Pona", di Francesco Pona, in Roma per il Mascardi, 1641, Con licenza dei Superiori, Ad istanza di Filippo de' Rossi, è un volumetto di 260 pagine; la versione presente su Google Libri è tratta dalla Biblioteca de Catalunya e contiene un originale ex-libris della biblioteca stessa, oltre allo stemma di Filippo de' Rossi in calce alla pagina del titolo, con dedica "All'Ill.ma Signora e Padrona Colendissima La Signora Giovanna Mari".Dopo una introduzione di Filippo de' Rossi al lettore, datata "Bologna 1641", ha inizio il testo vero e proprio che, in tre "partimenti" di quattro "pitture" ciascuno, tratteggia le biografie di 12 figure femminili.Il partimento primo si occupa delle quattro donne lascive e, precisamente, Leda (pag. 1), Elena Greca (pag. 24), Derceto (pag. 51) e Semiramide (pag. 64).Il partimento secondo, che inizia a pag. 81, tratta invece di quattro donne virtuose, definite "Le quattro Caste": Lucretia Romana (alla quale vengono dedicate quasi 40 pagine), Penelope (pag. 120), Artemisia (pag. 135) ed Ipsicratea (pag. 1530).A pag. 177 ha inizio, infine, la Galeria delle quattro sante, che sono La Maddalena, S. Barbara (pag. 206), S. Monica (pag. 222) e S. Elisabetta Regina d'Ungheria (pag. 246-260).L'intento prevalentemente moraleggiante del volumetto appare evidente sin dalla stessa struttura. L'opera non ha gran valore letterario, né storico, ma la sua lettura è comunque interessante.