Bibliofilo arcano

Calde lagrime mie...


Calde lagrime mie, voi, che soventeCalde lagrime mie, voi, che soventeLa più remota e solitaria parteDel mio albergo irrigate a parte a parte,Unico sfogo di mia doglia ardente;Gitene a lui, che di mia stanca menteTien l' alto impero, e dite (onde abbia in partePace il mio cor) che spesso in marmi, e in carteSuo nome a imprimer va mia man dolente.Dite che l' ardor mio, lassa, ormai veggioIn vasto incendio alzarsi, onde il martireForza è che scopra, o che tacendo io mora.Ma perchè grave errore il primo fora,E sperar pace altronde è van desire,Morte chiamo sovente, e morte chieggio.Isabella MastrilliGobbi, Agostino, ed., Scelta di sonetti, e canzoni de' più eccellenti rimatori d' ogni secolo, Quarta ed., con nuova aggiunta (Venezia: Lorenzo Baseggio, 1739), p. 627.Mastrilli, Isabella (?-1717) Collected Poems [1700] (Chicago: Italian Women Writers Project, ca. 1700), Ed. Hillman, Cynthia; Quaintance, Courtney KDelle Rime scelte di Varj Illustri Poeti Napoletani, Volume Primo, In Firenze a spese di Antonio Muzio, 1723.