Bibliofilo arcano

L'alma, che giace in quest'afflitta spoglia


L'alma, che giace in quest'afflitta spogliaL'alma, che giace in quest'afflitta spogliaSdegnosa sempre, e in atre cure involta,Schiva nel velo fral più star sepolta,E di gir colassuso ognor s'invoglia.Spesso a fuggir di questa bassa sogliaS'avanza, e 'nfiamma; e poscia in se rivolta,Oimè, dice ella, a che vaneggio, o stolta,E del molto fallir l'accresce doglia.Umil poi volta al suo divin Fattore,Gli chier mercè de l'orgoglioso ardire;Poichè del suo voler quegli è Signore.Nè può aspirare a sì sublime onore,Nè del carcer mortal puot'ella uscire,E al Ciel Poggiar, se non è fuor d'errore.Angiola Cimina(Marchesana della Petrella, deceduta nel 1726, alla quale fu dedicata una raccolta di poesie da Gerardo De Angelis, in un volume edito a Firenze nel 1728)Da: Delle Rime scelte di Varj Illustri Poeti Napoletani, Volume Secondo, In Firenze A spese di Antonio Muzio, 1723.