INDICI
Indice delle 907 poesie pubblicate sino al 25 gennaio 2014.
Visto che lo fanno tutti, mo' lo faccio pure io: Questo blog è un'opera d'arte ... Ora, chi passa e legge dirà: ma questo è scemo? Può darsi, nulla può escludersi e tutto è opinabile. Però se abbiamo leggi così fesse, alle quali molti si attengono, che rendono opportuno scrivere "Questo blog non costituisce una testata giornalistica", perché io dovrei tanto sottilizzare? Ma perché, c'è bisogno di scriverlo? Uno non se ne accorge da solo, leggendo, che quella non è una testata giornalistica? Vabbè, il mio dovere l'ho fatto: "Questo blog non è una testata giornalistica, ma un'opera d'arte che io creo come e quando cavolo mi pare e piace. Tiè, pija, pesa, 'ncarta e pport'a ccasa".
Dimenticavo: chiunque dicesse che ho violato diritti d'autore, direbbe una gran frescaccia. Quasi tutte le mie citazioni (perché, in sostanza, a questo si riduce il blog) provengono da libri scritti tra il 1200 ed il 1899 e, pertanto, ritengo che ben difficilmente l'eventuale titolare di un improbabile diritto d'autore abbia sufficiente voce per risentirsi. Se attingo ad una fonte sul web, è mia costante cura citarla. Comunque sono a disposizione per rimuovere ogni sempre possibile, per quanto involontario, mio abuso.
Avviso ai viandanti. Se non ricambierò eventuali visite o non risponderò a commenti -il che è altamente probabile- non è per maleducazione, ma per mancanza di tempo. Ogni visita ed ogni commento sono sempre graditi ed apprezzati, soprattutto se avranno la compiacenza di evitare argomenti di attualità o di carattere politico: per il resto, tutto è lecito, tranne l'insulto, a chiunque diretto (se poi fosse diretto a me, mi inc...diavolerei di brutto) ed il turpiloquio, consentito solo a me. Mi sono autoribattezzato Arcano, ma avrei anche potuto scegliere Philogèlos, Amante del sorriso: sto qui per sorridere, non per litigare o polemizzare, come accade quasi ogni momento del giorno.
Post n°697 pubblicato il 07 Febbraio 2014 da livieroamispera
Non così dopo lunga aspra tempesta |
Post n°696 pubblicato il 07 Febbraio 2014 da livieroamispera
Già dipingea con nuovi raggi il seno |
Post n°695 pubblicato il 07 Febbraio 2014 da livieroamispera
Deh qual destino or crudelmente vuole |
Post n°694 pubblicato il 07 Febbraio 2014 da livieroamispera
Che fai Alma? che pensi? avrà mai pace |
Post n°693 pubblicato il 07 Febbraio 2014 da livieroamispera
Ben son lungi da te, vago mio Nume |
Post n°692 pubblicato il 07 Febbraio 2014 da livieroamispera
Aurora Sanseverino Gaetani nacque a Saponara Calabrese 1669 e morì a Napoli nel1730 circa (nomi alternativi: Sanseverina, Aurora; Sanseverina, Laura; Lucinda Coritesia; Coritesia, Lucinda): figlia di Carlo Sanseverino, principe di Bisignano e Maria Fardella, principessa di Pacecco; coniugata in primo matrimonio nel 1680 con Giangerolamo Acquaviva, conte di Contraversano e successivamente con Niccolò Gaetani d'Aragona, duca di Laurenzana; madre di due figli: Cecilia e Pasquale |
Post n°691 pubblicato il 06 Febbraio 2014 da livieroamispera
Er pappagallo Trilussa |
Post n°690 pubblicato il 05 Febbraio 2014 da livieroamispera
Cercando notizie sulla Mastrilli, mi sono imbattuto in un articolo molto ben fatto ed esauriente, intitolato "Isabella Mastrilli, la prima poetessa di Marigliano" di Mariangela Barretta, datato 5/10/2008. Ho verificato che il testo è liberamente utilizzabile a condizione che si ponga la dicitura "Fonte ilmediano.it; indirizzo telematico www.ilmediano.it". Ciò premesso, non mi resta che riportare qui di seguito la breve biografia. |
Post n°689 pubblicato il 04 Febbraio 2014 da livieroamispera
Pane ar pane
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Post n°688 pubblicato il 03 Febbraio 2014 da livieroamispera
Er marito che rinvia |
Post n°687 pubblicato il 02 Febbraio 2014 da livieroamispera
"La galeria delle donne celebri del signor cavalier Francesco Pona", di Francesco Pona, in Roma per il Mascardi, 1641, Con licenza dei Superiori, Ad istanza di Filippo de' Rossi, è un volumetto di 260 pagine; la versione presente su Google Libri è tratta dalla Biblioteca de Catalunya e contiene un originale ex-libris della biblioteca stessa, oltre allo stemma di Filippo de' Rossi in calce alla pagina del titolo, con dedica "All'Ill.ma Signora e Padrona Colendissima La Signora Giovanna Mari". Dopo una introduzione di Filippo de' Rossi al lettore, datata "Bologna 1641", ha inizio il testo vero e proprio che, in tre "partimenti" di quattro "pitture" ciascuno, tratteggia le biografie di 12 figure femminili. Il partimento primo si occupa delle quattro donne lascive e, precisamente, Leda (pag. 1), Elena Greca (pag. 24), Derceto (pag. 51) e Semiramide (pag. 64). Il partimento secondo, che inizia a pag. 81, tratta invece di quattro donne virtuose, definite "Le quattro Caste": Lucretia Romana (alla quale vengono dedicate quasi 40 pagine), Penelope (pag. 120), Artemisia (pag. 135) ed Ipsicratea (pag. 1530). A pag. 177 ha inizio, infine, la Galeria delle quattro sante, che sono La Maddalena, S. Barbara (pag. 206), S. Monica (pag. 222) e S. Elisabetta Regina d'Ungheria (pag. 246-260). L'intento prevalentemente moraleggiante del volumetto appare evidente sin dalla stessa struttura. L'opera non ha gran valore letterario, né storico, ma la sua lettura è comunque interessante. Del medesimo volumetto esiste una precedente edizione del 1635, per il Corbelletti, dedicata "All'Ill.mo e Rev. mo Monsig. Farnese", che, nella parte introduttiva, contiene due sonetti dedicati ai "Signori Farnesi". L' ex-libris e lo stemma della pagina del titolo sono originali, ma esteticamente poco rilevanti. Una edizione postuma del 1663 non reca dediche di alcun genere. Su Francesco Pona (1595-1655) esiste una interessante pagina con notizie bibliografiche ed altra sulla Treccani online. Wikipedia se ne occupa nella versione inglese. |
Post n°686 pubblicato il 01 Febbraio 2014 da livieroamispera
Li vecchi
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Post n°685 pubblicato il 31 Gennaio 2014 da livieroamispera
Er Companatico der Paradiso |
Post n°684 pubblicato il 31 Gennaio 2014 da livieroamispera
Cammera ammobijata Trilussa |
Post n°683 pubblicato il 31 Gennaio 2014 da livieroamispera
La Bocca della Verità In d'una chiesa sopra a 'na piazzetta Giuseppe Gioacchino Belli |
Post n°682 pubblicato il 30 Gennaio 2014 da livieroamispera
Li mercoledì de la Marchesa |
Post n°681 pubblicato il 30 Gennaio 2014 da livieroamispera
Rossaccio (V. Hugo)
I Come, Rossaccio nun sapeva gnente? Nun sapeva che Nanna l'ingannava tutte le sante sere co' un tenente che la portava a cena, la portava?! Poro fijaccio! E lui che se pensava che quella lì l'amasse veramente! E quanno, mezzo matto, la baciava credeva de baciasse 'n'innocente! E coll'amichi avevi da sentillo quanno parlava der su' matrimogno! D'artronne bisognava compatillo: Nanna era talecquale a 'na madonna de quelle che se pònno vede' in sogno; te dico ch'era 'na gran bella donna! II Rossaccio a poco a poco se n'accorse che Nanna era distratta ner discore, che nun rideva più così de core come faceva nelle sere scorse. Ce s'ammattiva, e un giorno che je vorse dimannà: Ma perché stai l'ore e l'ore senza parlà? Nun me voi bene, amore? Lei je rispose fredda fredda: Forse. Bastò: lui fece 'n'urlo, 'n'urlo tale che fece arivortà 'n sacco de gente credenno che je fusse preso un male, e scappò via scappò: stette tre giorni, poi riannette da Nanna come gnente, e lei je fece: Mbè, perché ritorni? III «Perché ritorni? Te l'ho detto in faccia che so' stufa de te; nun hai capito che a te nun te ce vojo pe' marito? nun ho voja de falla 'sta frescaccia?!» Rossaccio nun parlò, nun movè un dito, nun guardò manco più quella donnaccia, se sentì spaccà er core, oprì le braccia e cascò su' 'na sedia stramortito... Poi se n'annette... Noi 'nder rivedello lo trovassimo gobbo e un po' invecchiato, e da quer giorno lui, non fu più quello. Na matina ce disse: Lo sapete? Ieri Nanna ha sposato, sì, ha sposato, bevemo alla salute, amichi ho sete! IV Sai che davanti ar porto piccoletto ce sta 'no scojo, che mò viè de fora dell'acqua, mò va sotto l'ora e l'ora e nun ne vedi più manco un pezzetto. 'Mbè Rossaccio che fa? Doppo un pochetto ce saluta, e nun va, per dinanora, a vede Nanna che da gran signora partiva cor marito a fà un viaggetto. S'imbarcarono su 'n ber bastimento?! e insinenta giù dar posto se vedeva s'in che modo lo sposo era contento, e er visetto de Nanna che rideva. Giù, Rossaccio tremava; in quer momento essennoce marea l'acqua cresceva... V Rossaccio se buttò nell'acqua e annette su lo scojo ch'aveva da sparì; ce montò sopra e ce restò così fino a che er bastimento se vedette. E puro quanno l'urtime velette nun se veddero più, arimase lì coll'occhi fissi insino che sentì l'acqua che je bagnava le carzette. Ma nun se vorse move, manco fosse diventato 'na statua, cor viso zuppo de pianto, coll'occhiaie rosse... L'acqua intanto vieniva sempre su... le 'rivò ar collo... lui fece un soriso... Doppo un minuto nun se vidde più! Sergio Corazzini Da Poesie sparse |
Post n°680 pubblicato il 29 Gennaio 2014 da livieroamispera
La lucciola Trilussa |
Post n°679 pubblicato il 29 Gennaio 2014 da livieroamispera
Stornelli |
Post n°678 pubblicato il 28 Gennaio 2014 da livieroamispera
Spaghettini alla scapola Tu moje, doppo er solito trasloco, Un pasto in una bettola, a dì poco, Mo te consijo 'na cosetta cicia E m'hai da crede, dentro a quattro mura Aldo Fabrizi |
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Inviato da: diletta.castelli
il 23/10/2016 alle 14:00
Inviato da: marika_2013
il 11/02/2014 alle 08:32
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il 18/01/2014 alle 06:51
Inviato da: livieroamispera
il 01/01/2014 alle 08:02