Creato da parlandodi il 23/01/2011

BiblioScuola

Blog della biblioteca della scuola media T.Di Lampedusa di Palermo

 

I dieci diritti del lettore

Post n°7 pubblicato il 15 Marzo 2011 da parlandodi

1.   Il diritto di non leggere

2.   Il diritto di saltare le pagine

3.   Il diritto di non finire il libro 

4.   Il diritto di rileggerlo

5.   Il  diritto di leggere  qualsiasi  cosa

6.   Il  diritto di perdersi  nella  lettura

7.   Il  diritto leggere  ovunque

8.   Il  diritto di  spizzicare

9.   Il  diritto di  leggere  ad  alta   voce

10. Il  diritto di tacere

 
 
 

Citazione della settimana

Post n°6 pubblicato il 19 Febbraio 2011 da parlandodi
 
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La lettura di ogni buon libro è come una conversazione con le persone migliori dei secoli passati.

René Descartes

 
 
 

Il re in ascolto di Italo Calvino

Post n°5 pubblicato il 19 Febbraio 2011 da parlandodi
 
Tag: leggi
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Lo scettro va tenuto con la destra, diritto, guai se lo metti giù, e del resto non avresti dove posarlo, accanto al trono non ci sono tavolini o mensole o trespoli dove tenere, che so, un bicchiere, un posacenere un telefono; il trono è isolato, alto su gradini stretti e ripidi, tutto quello che fai cascare rotola e non si trova più.

Guai se lo scettro ti sfugge di mano, dovresti alzarti, scendere dal trono per raccoglierlo, nessuno lo può toccare tranne il re ; e non è bello che un re si allunghi al suolo, per raggiungere lo scettro finito sotto un mobile, o la corona, che è facile ti rotoli via dalla testa, se ti chini.

L'avambraccio puoi tenerlo appoggiato al bracciolo, così non si stanca: parlo sempre della destra che impugna lo scettro; quanto alla sinistra resta libera; puoi grattarti se vuoi; alle volte il manto di ermellino trasmette un prurito al collo che si propaga giù per la schiena, per tutto il corpo. 

Anche il velluto del cuscino, scaldandosi, provoca una sensazione irritante alle natiche, alle cosce. Non farti scrupolo di cacciare le dita dove ti prude, di slacciare il cinturone con la fibbia dorata, di scostare il collare, le medaglie, le spalline con le frange. Sei Re, nessuno può trovarci da ridire, ci mancherebbe anche questa. 

La testa devi tenerla immobile, non dimenticarti che la corona sta in bilico sul tuo cocuzzolo, non la puoi calzare sugli orecchi come un berretto in un giorno di vento; la corona culmina in una cupola più voluminosa della base che la regge, il che vuol dire che ha un equilibrio instabile: se ti capita d'appisolarti, di adagiare il mento sul petto, finirà per ruzzolare giù e andare in pezzi, perché è fragile, specie nelle parti di filigrana d'oro incastonate di brillanti.

Quando senti che sta per scivolare devi avere l'accortezza di correggere la sua posizione con piccole scosse del capo, ma devi stare attento a non tirarti su troppo vivamente per non farla urtare contro il baldacchino, che la sfiora coi suoi drappeggi.

Insomma, devi mantenere quella compostezza regale che si suppone connaturata alla tua persona. Del resto, che bisogno avresti di darti tanto da fare? Sei re, tutto quello che desideri è già tuo. Basta che alzi un dito e ti portano da mangiare, da bere, gomma da masticare, stuzzicadenti, sigarette di ogni marca, tutto su un vassoio d'argento; quando ti prende il sonno il trono è comodo, imbottito, ti basta socchiudere gli occhi e abbandonarti contro la spalliera, mantenendo in apparenza la posizione di sempre: che tu sia sveglio o addormentato non cambia nulla, nessuno se ne accorge...

Insomma tutto è stato predisposto per evitarti qualsiasi spostamento. non avresti nulla da guadagnare, a muoverti, e tutto da perdere. Se t'alzi, se t'allontani anche di pochi passi, se perdi di vista il trono anche per un attimo, chi ti garantisce che quando torni non ci trovi qualcun altro seduto sopra? Magari uno che ti somiglia, uguale identico. Va poi a dimostrare che il re sei tu e non lui! Un re si distingue dal fatto che siede sul trono, che porta la corona e lo scettro. 

Ora che questi attributi sono tuoi, meglio che non te ne stacchi nemmeno per un istante.

C'è il problema di sgranchirti le gambe, d'evitare il formicolio, l'irrigidirsi delle giunture: certo è un grave inconveniente. Ma puoi sempre scalciare, sollevare i ginocchi, rannicchiarti sul trono, sederti alla turca, naturalmente per brevi periodi, quando le questioni di Stato lo permettono.

Ogni sera vengono gli incaricati della lavatura dei piedi e ti tolgono gli stivali per un quarto d'ora; alla mattina quelli del servizio deodorante ti strofinano le ascelle con batuffoli di cotone profumato.

Insomma, il trono, una volta che sei stato incoronato, ti conviene starci seduto sopra senza muoverti, giorno e notte.

Tutta la tua vita di prima non è stata altro che l'attesa di diventare re; ora lo sei; non ti resta che regnare. E cos'è regnare se non quest'altra lunga attesa?

L'attesa del momento in cui sarai deposto, in cui dovrai lasciare il trono, lo scettro, la corona, la testa.

 
 
 

Cos'č una recensione

Post n°4 pubblicato il 19 Febbraio 2011 da parlandodi
 
Tag: leggi
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La recensione è un breve testo valutativo e interpretativo di un'opera letteraria, artistica ecc.  Una recensione è costituita dai seguenti elementi: - elementi informativi (trama senza svelare il finale) - elementi interpretativi (analisi delle tematiche trattate) - elementi valutativi (valutare l'opera recensita). La recensione di un libro è rivolta ai potenziali lettori e quindi la sua funzione deve essere quella di aiutarli a decidere se leggere un libro o no, fornendogli indicazioni sul suo contenuto e sulla sua qualità.

 
 
 

Concorso Nazionale L’Italia delle Fiabe. In viaggio con Le Fiabe italiane di Italo Calvino

Post n°3 pubblicato il 19 Febbraio 2011 da parlandodi
 
Foto di parlandodi

Concorso Nazionale indetto dal Ministero dell’Istruzione e dal Comitato Italia 150 in collaborazione con l’Associazione Italiana Biblioteche per l’anno scolastico 2010-11. Il concorso è rivolto a tutti gli alunni della scuola seconda di primo grado e  della scuola primaria e agli insegnanti di lettere, arte e musica. L’obiettivo del concorso è di capire se le fiabe ancora oggi servono, se a scuola e a casa vengono raccontate, se i bambini le ascoltano e come possono essere usate a scuola. Le varie attività dovranno partire dalle fiabe della raccolta di Italo Calvino o da fiabe locali, ricercare i personaggi, gli oggetti e i temi comuni a fiabe di provenienze diverse. Per informazioni prof.ssa Cusumano.

 Consulta il bando: 

http://www.istruzione.it/alfresco/d/d/workspace/SpacesStore/50be1419-fcdf-4187-88e5-564c2e975590/prot6532_10_all1.pdf

 
 
 
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