p.a.r.o.l.e.

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Giornata da stramazzare ancora alle nove, eppure sto ancora qui. Ho appena finito di stampare una quintalata di carta. Quest'anno i "miei" bambini non si chiamano Mara e Stefano, ma Amina e Liu e Rupinder. Non un'intera classe, ma, tutti insieme, anche pił d'una, sparsi per diverse scuole, fra le quali mi aggiro ancora un po' scombinata... sono pochi chilometri da un paese all'altro, ma gią un paio di volte ho sbagliato direzione (non sono mai molto lucida la mattina). Alcuni di loro sono arrivati ancora dopo l'inizio dell'anno scolastico, e spalancano gli occhi ai suoni e ai segni strani della nostra lingua. Io, altrettanto stranita, li guardo scrivere magari da destra a sinistra e si ride pure, loro soprattutto, alla mia incapacitą di pronunciare quei suoni aspirati e arrotati della lingua araba. E' un'esperienza del tutto nuova, questa. Stancante, o meglio, affaticante, soprattutto per la ricerca di materiali e per il tentativo, che non sempre giunge a buon fine, di dare il meglio possibile. Ma stimolante, sempre. Ogni giorno mi rendo conto di imparare qualcosa dai bambini. Spero anche loro da me!Andiamo a nanna va... Notte :-)