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GEAB 58 italiano parte pubblica - la decimazione delle banche occidentali (I PARTE)

Post n°6736 pubblicato il 20 Ottobre 2011 da lucarossi82
 

martedì 18 ottobre 2011

GEAB 58 italiano parte pubblica - la decimazione delle banche occidentali

Grazie all'affezionato lettore Franco per la traduzione del Geab 58 parte pubblica, questa la prima parte.



GEAB N. 58 - Crisi sistemica globale - Primo semestre 2012: decimazione delle Banche Occidentali
Come anticipato da LEAP/E2020, la seconda metà del 2011 sta vedendo il mondo continuare nella sua inarrestabile discesa verso la dissezione geopolitica globale, caratterizzata dalla convergenza delle crisi monetarie, finanziarie, economiche, sociali, politiche e strategiche.
Dopo il 2010 e l'inizio del 2011, che hanno visto andare in frantumi i miti della ripresa e dell'uscita dalla crisi, è l'incertezza che ora domina i processi decisionali degli Stati, proprio come quelli delle aziende e degli individui, incertezza che genera una crescente apprensione per il futuro.
Il contesto si presta in modo singolare: l'esplosione sociale, la paralisi e/o l'instabilità politica, il ritorno della recessione globale, la paura riguardo la situazione delle banche, la guerra valutaria, la scomparsa in tre mesi di oltre 10.000 miliardi di Dollari di assets fantasma, la diffusa e crescente disoccupazione di lunga durata...
Inoltre l'ambiente finanziario, decisamente insalubre, causerà la "decimazione (1) delle Banche Occidentali" nella prima metà del 2012: con la loro redditività in caduta libera, con i bilanci in disordine, con la scomparsa di migliaia di miliardi di assets in USD, con gli Stati che sempre più spingono per una rigorosa regolamentazione delle loro attività (2), ponendole persino sotto il controllo pubblico, ed anche sotto quello sempre più ostile dell'opinione pubblica: ora il patibolo è stato eretto, ed almeno il 10% delle Banche Occidentali (3) spariranno nei prossimi trimestri.
Tuttavia in questo ambiente, apparentemente sempre più caotico, emergono delle tendenze ... a volte le prospettive appaiono positive ... e, soprattutto, l'incertezza è molto minore di quanto si possa pensare, se solo si analizzassero i cambiamenti mondiali con i criteri del mondo post-crisi, piuttosto che con quelli pre-crisi.
In questo numero del GEAB il nostro team presenta inoltre le sue previsioni per il periodo 2012-2016, riguardo il "rischio paese" di oltre 40 Stati, dimostrando così che si possono descrivere le situazioni, ed individuare le tendenze più forti, anche attraverso l'attuale "nebbia di guerra" (4).
In tale contesto, questo strumento decisionale si sta rivelando molto utile sia per i singoli investitori, che per i "decisori" economici o politici. Il nostro team presenta inoltre anche i cambiamenti nell'"Indice $ del GEAB" e le sue raccomandazioni (oro-valute-immobiliare), compresi naturalmente i mezzi per proteggersi dalle conseguenze della prossima "decimazione delle Banche Occidentali".
In questa parte pubblica del GEAB, il nostro team ha scelto di presentare un estratto dal capitolo sulla decimazione delle Banche Occidentali nella prima metà del 2012.

Prima metà del 2012: decimazione delle Banche Occidentali
In realtà, essa sarà una tripla decimazione (5) che si concluderà, nel prossimo anno, con la scomparsa del 10% - 20% delle Banche Occidentali:

  • decimazione del personale
  • decimazione dei profitti
  • ed infine decimazione del numero delle Banche


Essa sarà accompagnata, naturalmente, dalla drastica riduzione del loro ruolo e della loro importanza nell'economia globale, ed influirà direttamente sugli Istituti Bancari di altre regioni del mondo, e sugli altri operatori finanziari (assicurazioni, fondi pensione ...).

3357218-4821832


Un esempio dei dati bancari nel momento di una crisi sistemica globale. I risultati dello stress test di Intesa-San Paolo rispetto ai suoi concorrenti europei (e rispetto al primo ferito: Dexia) (6)


Il nostro team potrebbe affrontare questo problema come hanno fatto di recente i media anglo-sassoni, il Presidente degli Stati Uniti ed i suoi Ministri (7), gli esperti di Washington e di Wall Street e, su una base più ampia, i principali media (8), vale a dire dicendo: "è colpa della Grecia e dell'Euro!". Sarebbe facile ridurre questa parte del GEAB a poche righe, e reprimere qualsiasi accenno di analisi delle sue possibili cause negli Stati Uniti, nel Regno Unito o in Giappone.
Ma certo, non a sorpresa per nostri lettori, non sarà questa la scelta di LEAP/E2020 (9).
Visto che siamo l'unico think tank ad aver anticipato la crisi e ad aver previsto con esattezza le sue varie fasi, non rinunceremo ora ad un modello previsionale che funziona bene, che beneficia dell'assenza di pregiudizi, pur senza avere alcun potere divinatorio [non si dimentichi che l'Euro è ancora vivo e vegeto (10), che Eurolandia ha appena completato la "piccola impresa", in sole sei settimane, di mettere insieme i 17 voti parlamentari necessari a rafforzare il proprio Fondo di Stabilizzazione Finanziaria] (11).
Così, invece di essere eco della propaganda o del pensiero precostituito, restiamo fedeli al nostro metodo di anticipazione, e ci atteniamo ad una realtà che dobbiamo prima scoprire, per poterla poi capire (12).
Nel corso dei secoli, quando si è pensato alle "Banche", si è pensato innanzitutto alla City di Londra ed a Wall Street (13).
E con buona ragione: Londra per oltre due secoli, e New York per quasi uno, sono state i due cuori del sistema finanziario internazionale, ed i due covi per eccellenza dei banchieri più importanti del mondo.
Ogni crisi bancaria globale (come ogni grande evento bancario), quindi, comincia e finisce in queste due città, da quando il moderno sistema finanziario globale è diventato un vasto ed incessante processo di riciclaggio della ricchezza (reale o virtuale) sviluppata da e per queste due città (14) .

La decimazione delle Banche Occidentali che inizierà ed avrà seguito nei prossimi trimestri (un evento di proporzioni storiche), non può quindi essere compresa senza innanzitutto misurare ed analizzare il ruolo di Wall Street e di Londra in questa debacle finanziaria.
La Grecia e l'Euro avranno senza dubbio un ruolo in questa vicenda, come abbiamo visto nei GEAB precedenti, ma essi saranno soltanto dei meri grilletti: il debito greco è una venalità bancaria di ieri, che sta oggi esplodendo in ambito pubblico, l'Euro è la freccia del futuro che trafigge il "pallone finanziario" attuale. Essi sono le due dita che evidenziano il problema, ma non sono il problema.
Questo è "ciò che l'uomo saggio sa, e che l'uomo stolto non sa", per parafrasare il proverbio cinese (15).

In realtà, è sufficiente guardare a Londra e a Wall Street per anticipare il futuro delle Banche Occidentali, dal momento che è semplicemente lì che il gregge bancario si riunisce per bere la propria dose quotidiana di Dollari.
E la condizione del sistema bancario occidentale può essere misurata attraverso i cambiamenti nel numero dei dipendenti delle Banche, nella loro redditività e nei loro azionisti.
Da questi tre fattori si possono direttamente dedurre la loro capacità di sopravvivere o di scomparire.

GEAB 58 italiano parte pubblica 2/2 - la decimazione delle banche occidentali

Parte seconda. Se avete perso la prima parte del geab 58 in italiano parte pubblica potete andare qui.

inoltre segnaliamo che è iniziato oggi il più grande sciopero della storia moderna della grecia, della durata di 48 ore. il paese è tecnicamente isolato e già da ora stanno affluendo al parlamento.




La decimazione del personale bancario
Cominciamo dai numeri, allora! Il quadro è davvero desolante per i lavoratori dipendenti del settore bancario (ed ora anche per le "stelle del sistema bancario"): a partire dalla metà del 2011 Wall Street e Londra hanno continuamente annunciato licenziamenti di massa, diffusi anche da centri finanziari secondari, come quelli svizzeri, europei e giapponesi.

In due ondate, diverse centinaia di migliaia di posti di lavoro sono scomparsi: la prima quella del 2008-2009, poi quella della tarda Primavera di quest'anno.

E questa seconda ondata sta gradualmente prendendo piede con il passare dei mesi.

Con la recessione globale in corso, con il prosciugamento dei flussi di capitale verso gli Stati Uniti ed il Regno Unito (a seguito dei cambiamenti geopolitici ed economici in corso) (16), con le enormi perdite finanziarie negli ultimi mesi, con regolamenti di ogni tipo che "spezzano" gradualmente il super-redditizio modello bancario e finanziario degli anni 2000, i leaders delle grandi Banche Occidentali non hanno scelta: devono a qualsiasi prezzo tagliare i costi, il ​​più profondamente e rapidamente possibile.

Pertanto, la soluzione più semplice (dopo quella di sovraccaricare di costi i clienti), è quella di licenziare decine di migliaia di dipendenti.

Ed è quello che sta accadendo.

Ma lungi dall'essere un processo controllato, più o meno ogni sei mesi i leaders delle Banche Occidentali scoprono di aver sottovalutato la portata dei problemi, e sono quindi obbligati ad annunciare nuovi licenziamenti di massa.

Con la " tempesta perfetta" politica e finanziaria che si profila negli Stati Uniti per i prossimi mesi di Novembre e Dicembre (17), LEAP/E2020 prevede una nuova serie di annunci di questo tipo, ad inizio del 2012. Certo che i "cost-killers" del settore bancario hanno alcuni "buoni" trimestri davanti a loro; basta vedere che la Goldman Sachs (che è anche direttamente interessata da questa situazione) si è ridotta a dover limitare il numero delle piante verdi ornamentali, nei suoi uffici, per risparmiare denaro! (18 ) Anche se, dopo l'eradicazione delle piante verdi, sono di solito i "pink slips" (19) che fioriscono.

La decimazione delle Banche In un certo senso, il sistema bancario occidentale sembra assomigliare sempre di più all'industria siderurgica occidentale nel 1970.

Così come i "padroni delle ferriere" pensavano di essere i padroni del mondo (contribuendo attivamente, fra l'altro, allo scoppio delle guerre mondiali), allo stesso modo i nostri più importanti "banchieri d'affari" pensavano di essere Dio (come il CEO di Goldman Sachs), o quanto meno i padroni dell'Universo.

L'industria siderurgica è stata per decenni la "punta di diamante", l'"esempio economico" per eccellenza del potere.

Questo era allora misurato attraverso le decine di milioni di tonnellate d'acciaio, esattamente come negli ultimi decenni esso è stato misurato attraverso i miliardi di bonuses per i dirigenti delle Banche d'Affari e per i traders.

E poi, nel corso di due decenni per l'industria dell'acciaio, in due/tre anni per le Banche (20), l'ambiente è cambiato: l'aumento della concorrenza, il crollo dei profitti, i licenziamenti di massa, la perdita d'influenza politica, l'abolizione delle massicce sovvenzioni ed, in definitiva, le nazionalizzazioni e/o le ristrutturazioni, stanno dando vita ad un settore di piccole dimensioni, rispetto a quello che esso era al suo apogeo (21).

In un certo senso, dunque, l'analogia può essere applicata a ciò che attende il settore bancario occidentale nel 2012/2013. 

3357218-4821841

 
Variazioni di prezzo delle azioni (e quindi perdite) per i contribuenti britannici, dopo la parziale acquisizione del Governo di RBS e Lloyds - Fonte: Guardian, 10/2011

Già nel 2008 a Wall Street, Goldman Sachs, Morgan Stanley e JP Morgan hanno dovuto improvvisamente trasformarsi in "holding bancarie" per essere salvate.

Nella City, il Governo Britannico ha dovuto nazionalizzare un'intera fascia del sistema bancario e, fino ad oggi, il contribuente britannico ha continuato a sostenerne i costi, poiché i prezzi delle azioni delle Banche sono crollati di nuovo nel 2011 (22).

Questa è inoltre una delle caratteristiche del sistema bancario occidentale, preso nel suo complesso: questi players finanziari privati ​​valgono praticamente nulla.

La loro capitalizzazione di mercato è andata in fumo.

Naturalmente tutto ciò crea opportunità per nazionalizzazioni a basso costo, a partire dal 2012, perché è questa la scelta che sarà imposta agli Stati, agli USA così come all'Europa o al Giappone.

Che si tratti, ad esempio, della Bank of America (23), della Citigroup o della Morgan Stanley (24) negli Stati Uniti, della RBS (25) o dei Lloyds nel Regno Unito (26), della Société Générale in Francia, della Deutsche Bank (27) in Germania, oppure della UBS (28) in Svizzera (29), alcuni grandi Istituti, "troppo grandi per fallire", invece falliranno.

Saranno accompagnati da un'intera fascia di Banche medie o piccole, come la Max Bank ad esempio, che ha appena presentato istanza di fallimento in Danimarca (30). Di fronte a questa "decimazione", le risorse degli Stati saranno presto terminate, soprattutto in questi tempi di austerità, di basse entrate fiscali e d'impopolarità politica riguardo il salvataggio delle Banche (31).

I leaders politici, quindi, devono concentrarsi sulla tutela degli interessi dei risparmiatori (32) e dei dipendenti (due aree piene di promesse elettorali), invece di tutelare gli interessi dei dirigenti e degli azionisti delle Banche (due aree piene di insidie ​​elettorali, i cui precedenti del 2008 ne hanno dimostrato l'inutilità economica) (33).

Questo si tradurrà in un nuovo crollo dei prezzi delle azioni finanziarie (comprese le assicurazioni, la cui situazione viene considerata molto "vicina" a quella bancaria) e nell'aumento delle turbolenze per gli hedge fund, per i fondi pensione (34) e per gli altri player tradizionalmente intrecciati al settore bancario occidentale.

 
 
 
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