biglie di vetro

PRIMAVERA


PRIMAVERAUna mattina di primavera,tra le tende annerite dal fumo del camino spento dell’inverno,ho visto bussare alla porta, il destino.Mi chiedeva dove avessi nascosto la favilla dell’entusiasmo,attonito guardava nella penombra del mio animoincurante del profumo intenso di cera liquefatta.Rovistava le carte disordinate ammassate sul tavolo antico,segnato dai graffi di unghiate disperate;guardava i segni nel fondo dei paioli anneriti dal lento sobbollire di minestre rapprese.Cercava gomitoli colorati, ingrigiti dalla patina uniforme dell’apatia e dalle molle indolenza ritmata dal tocco liquido di un rubinetto incrostato.Spaesato chiedeva con occhi preoccupati,ove avessi sepolto l’arcobaleno che mi aveva donato,dove fossero i talenti affidati nella magnanimitàdella scintilla di vita.Sotto un barba irsuta gli permisi di leggerela curvatura della fatica, la lotta inefficace nel perseguire il bene,il consumo inesorabile dell’animonel trascinare la stanchezza di una vita coraggiosa.Non proferì parola, aprì la bisaccia e tendendo le manimi donò un cucciolo sorridenteche chiamai Speranza. (03/2012)