biglie di vetro

CAMI' DE CAVALLS


CAMI' DE CAVALLSAmo correre all'alba sui sentieri di questa isola ruvida;ansimante sfioro odori differenti sui sentieri antichi scavatiper l'arrancare dei cavalli.Inizialmente è il profumo di fichi selvatici ad avvolgermi, tra macchie di mirtoed i primi raggi infuocati nella calma di vento della prima mattina.Sotto i piedi rocce appuntite tra la sabbia fine, segni di ferri ricurvie grumi di escrementi disseccati.Corro tra due ali di campi riarsi dove pascolano placide vacche e cavalli bradi,mi percuote ora il profumo intenso della liquerizia e di more mature,trasudo acqua e mi disseto di silenzio e profumi.Il sentiero sale nel sole già caldo, poi scende nella gola del fiume asciutto,devo aprire cancelli arcaici di legno ritorto che si chiudono schioccando alle mie spalle:sugli speroni di rocce capre selvatiche belano il loro giorno mentre più in bassocorro cercando il vento che non vuole dissetarmi.Uno, due, cinque, sei cancelli poi la collina finale quella che mi proietta nel campotra animali che pascolano, ci  sfioriamo senza paura, siamo in sintonia,forma della stessa sostanza, umore dello stesso universo.Arrivo al termine del mio percorso sulle rocce scoscese sul mare,mi percuote la brezza del mattino, mi riempie i polmoni di futuro,mi disseta l'anima nella solitudine della mia corsa.Ora posso tornare, anche questa mattina ho danzato per ringraziare la vita,ho assaporato la polvere della terra e l'odore del risveglio,ho salutato i gabbiani ancora assopiti sulle rocce,ho corso più veloce dei cavalli intenti a pascolare,la loro noncuranza mi ha fatto percepire l'appartenenza ad un'unica tela,io, qui, uomo, solo, affogato nel mio sudore, sereno nell'ombelico della madre terra.E' magia, è anima, non riesco a definirla,è una forza magnetica che spiana l'orgoglioper riempire il vuoto con il sentire della vita,non posso condividere con altri ciò che non mi appartiene,ma se ciò è preghiera allora ringrazio chi me la concede.(Menorca 9 agosto 2013)