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IL MORALISTA DI MERDA


Razzismo, quando Moratti difendeva i suoi tifosiTre anni fa gli insulti a Zoro. Il presidente dell'Inter li definì "stupidaggini"«È stata una cosa molto stupida, ma non razzista. Ci sono altre cose di cui vergognarsi». Era il 2 aprile 2006. A parlare era Massimo Moratti. Quel giorno a San Siro il difensore del Messina Zoro era stato bersagliato di insulti da parte dei tifosi nerazzurri. All’andata il giocatore era stato fatto oggetto di cori razzisti per tutta la partita, tanto che a un certo punto aveva minacciato di abbandonare il terreno di gioco. Un episodio che aveva fatto molto discutere e che non gli era stato perdonato dagli ultrà milanesi. Ma il numero 1 di via Durini non se l’era sentita di condannare i suoi supporter, da lui descritti come ragazzotti troppo entusiasti, forse anche un po’ stupidi, ma razzisti no.Ecco le dichiarazioni complete da lui rese tre anni fa al “Corriere della Sera: «In questo caso il razzismo non c' entra, è stata soltanto una manifestazione di stupidità da parte di un gruppo che pensa di essere stato ingiustamente danneggiato per quello che accadde nella gara di andata. Per questo motivo non temo assolutamente la squalifica del campo. Gli ultrà ce l' avevano con la persona».Affermazioni che stridono un po’ con quelle rese dal presidente nerazzurro dopo il caso Balotelli, quando a insultare sono stati i tifosi della Juve e nelle vesti di vittima non c’era uno Zoro qualsiasi ma un giocatore dell’Inter. Forse il Moratti che oggi afferma di avere avuto la tentazione di ritirare la squadra dall’Olimpico di Torino e che ha chiesto alla Figc di scusarsi con il club di sua proprietà non è lo stesso che parlava tre anni fa. Oppure sì?