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Le colline hanno gli occhi

Post n°40 pubblicato il 05 Settembre 2006 da bimba.love
 
Tag: Film

A mio parere un bel film. L'ho visto ieri e ve lo consiglio oggi ;)

Una famiglia americana parte per una lunga gita attraverso il deserto del Nevada in direzione di San Diego. Durante il viaggio vengono assaliti da un gruppo di ex minatori diventati cannibali in seguito a una serie di esperimenti nucleari avvenuti durante gli anni 50. Nello scontro, la lotta per la sopravvivenza finirà per trasformare la famiglia "buona" annullando le differenze con i cannibali. Con questa operazione Alexandre Aja recupera le tematiche care agli horror di fine anni settanta, con i suoi mostri, le sue paure inconsce che tornano a riemergere in una società americana che anche nel 2005 continua ad avere terrore del diverso, compresi quei figli deformi che ha contribuito a creare per poi dimenticarli, preferendo relegarli in una dimensione d'oblio.

Il remake dell'omonimo film di Wes Craven (prodotto dallo stesso Craven) è un film sostanzialmente politico, fondato proprio sulla volontà di fuga della società americana dalla sua cattiva coscienza. Ambientato nel New Mexico, in realtà è stato girato nel deserto del Marocco, finendo per tracciare una sorta di fil rouge tra il passato e il presente della storia di un popolo, che da sempre non riesce a guardare in faccia la realtà preferendo nascondersi dietro una vita fatta di buone intenzioni.

È quanto accade ai Carter, famiglia rappresentante della parte più reazionaria della società americana, guidata da Big Bob, un ex poliziotto in pensione, repubblicano convinto e talmente religioso da sprofondare quasi nel fanatismo. Gli scontri di Big Bob con il suocero Doug, democratico e pacifista, sono continui, ma gli eventi che accadranno alla famiglia Carter finiranno per annullare le differenze tra le due fazioni. Tra tutti è proprio Doug il personaggio più interessante, quello che in un certo senso si evolve accettando il confronto con il doppio oscuro che rappresenta la comunità di cannibali, il rimosso di quella cultura cui appartiene e che deve riconoscere per poter combattere. Interessante è l'insistere di Aja sul dettaglio degli occhiali che si rompono: strumento di mediazione tra la realtà e l'occhio, finiscono per perdere progressivamente la loro funzione nel momento in cui Doug abbandona i panni del buon democratico per vestire quelli del vendicatore, novello Rambo che, con l'emergere prepotente dell'irrazionale, si trasforma in un eroe moderno mosso unicamente dal desiderio di vendetta.

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Commenti al Post:
Odiosissimo
Odiosissimo il 05/09/06 alle 06:42 via WEB
Complimenti hai un'ottima capacità di sintesi ....
(Rispondi)
 
bimba.love
bimba.love il 05/09/06 alle 07:08 via WEB
Alla fonte, che non so qual è
(Rispondi)
n.cave
n.cave il 05/09/06 alle 20:53 via WEB
Wes craven è un mito. Fondatore e rifondatori di stili e stilemi e sottogeneri. L'horror nasce sostanzialmente come genere politico e di denuncia. Ma poi, come tutte le cose che diventano mercato, naufraga in oggetto di vendita e viene snaturatyo della sua originalità. Ma se ci ricordiamo romero con il suo "L'alba dei morti viventi", vediamo un protagonista negro che alla fine viene ucciso perché non può non essere un mostro (o uno zombie) quando invece è stato il salvatore di una famiglia di bianchi. Ma proprio lo stesso Craven, con il film che lo lanciò (prodotto nientemeno che da Sean Cunnigham) "L'ultima casa a sinistra", sottolinea la forma 2politica di denuncia2 dellì'horror (e, tra l'altro, si inventa il sottogenere del "rape & revenge", poi sfruttato fino alla nausea e quasi sempre con risultati che rasentano il pormo depravato o il ridicolo). Cmq se la foto è la tua sei bellissima.
(Rispondi)
Utente non iscritto alla Community di Libero
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