Torn & Frayed

I


Primo giorno di NavigazioneLancinanti piombavano a prora le maledizioni,e l'equipaggio s'era smarrito ma restava tesoa fissare con apparente noncuranza la lineadi chiglia. Io mi trattenevo a vergare il diario dibordo come fossi stato Ulisse, impedito dai nodicontro le sirene. Non credo di avere certezza chela destinazione propostami sia quella giusta, né che la raggiungeremo nel tempo previsto, ma forse non è nemmeno importante. Quello che miè sufficiente resta la tonnellata o più di pensieriportata nelle stive del mio cervello slavato da ieri:giorno dell'imbarco e dell'addio alle banchine familiari. Resterò sul mare fin tanto che riuscirò adipanare il gomitolo di quelle riflessioni, fin tantoche i miei marinai resteranno fedeli e sarannoconvinti che sia vera questa rotta transoceanica....Il capitano in seconda Osterberg darebbe un braccioper Me e il mio passato di gran condottiero, anche se questo mal si adatta alla mia attuale condizionedi apolide e transfuga, e ciò non mi permetta, delresto, di essere più sicuro. La fiducia della gentepuò essere più amara dell'avversità e meno onustadi onori rispetto all'odio. Tutti del resto sanno quantosia più leggero per la coscienza scaricare le truppe in un assalto Fatale piuttosto che guidarle in salvonel corso di un'Anabasi disperata e orrenda, attraversotribù in rivolta e nature opprimenti. Ma sto divagando....Ora chiudo le mie prime pagine e salgo al timone pernotare se la brezza che ci ha accompagnato sin dalprimo esordio, ancora si sostenga e ci guidi, almenoapprossimativamente, verso l'approdo lontano migliae miglia. Il resto, quando verrà, sarà Tutto nelle manidel Signore.In Fede