Torn & Frayed

V


Quinto giorno di navigazioneMi innervosì talmente al suo racconto che decisi di esercitare la giustizia che Jeremiah Son avevanegato al povero diavolo. Andai davanti a un prezioso mobiletto in mogano, lo spalancai e viestrassi una corda di canapa lucida e senza labenché minima arricciattura o spuntone. Poi larecai alla scrivania, di fronte al mio sottoposto :"Ti resta una sola cosa da fare per calmare lepunture della coscienza, e Tu sai benissimo cosaintendo." Il disgraziato scosse la testa con unbrivido febbrile e si sollevò dalla sedia con unmovimento brusco facendola rovesciare, poi sidiede alla fuga precipitosamente, scappando dalla mia cabina e cercando un inutile rifugiochissà dove. Non mi preoccupai più di tanto: ilduplice assassino avrebbe potuto correre ma nonsarebbe arrivato da nessuna parte. La Coscienza,questo maestoso e implacabile giustiziere, ne avrebbeseguito le tracce calmo e giudizioso, e lo avrebberaggiunto al momento opportuno, quando le sueenergie di autoconservazione si fossero esauritee solo la Colpa, con il suo marchio rosso di fuoco gli avrebbe stampigliato sulla fronte fredda il segnodella condanna e della Morte come Liberazione. Ero soddisfatto. Accostai la porta e mi concessi unbicchiere di rum, gustando in ogni suo frammentoquel liquore melodioso e sapiente, un nettare chemescolava danze di esiliati africani e languidi viaggilungo la costa, a metà fra le minacce di territoriinesplorati e il risentimento dell'oceano. Fu poiun'ora dopo che Osterberg mi venne a rivelare cheavevano trovato il corpo di Jeremiah Son nella stiva,impiccato a una trave dalla sua stessa cintura, con uno sgabello scalciato ai suoi piedi. Nessuna nota era stata lasciata così pareva impossibile risalire allemotivazioni dell'insano gesto. A meno che, e abbassòla voce, Io in quanto Capitano e custode, come il confessore degli intimi segreti dell'equipaggio, non nesapessi qualcosa in più. Scrollai il capo e rimasi a sorseggiare il mio rum. Non potevo capire che proprioin quegli istanti stava nascendo in Me la malsana coscienza di poter disporre, anima e corpo, del Destinodella Crew, e che il Demonio, celato sotto vesti diangelo, compiva la sua corte spietata alla mia personaesaltata ed esagitata, confondendo il Getsemani con l'Averno e recandomi in dono la superbia e l'accidia.Doni con i quali avrei rovinato la mia e la loro Rotta.