Torn & Frayed

VII


Settimo giorno di navigazioneArrivammo verso sera, e dalla riva erano statiaccesi imponenti fuochi per farci da riferimento.Gettammo l'ancora al largo e ci preparammoa scendere su alcune scialuppe insieme alselvaggio, il quale, una volta giunto sulle spondedella sua terra natale pareva trasfigurato dallapaura e dal terrore. Era talmente scosso chefaticammo a caricarlo su una delle scialuppe e vi ruscimmo solo dopo lunghi ed esasperantitentativi, mentre Lui digrignava i denti e roteavagli occhi come un uomo posseduto e perso alConsorzio dei suoi simili. Riuscì in parte a calmarlosolo con la promessa solenne che non lo avremmoabbandonato e che avrebbe potuto fare parte delnostro equipaggio una volta salpati da quelle terre.Fu così che riuscimmo finalmente a mettere in acqua le nostre piccole e agili imbarcazioni e acominciare a dirigerci verso la costa, che distavasolo alcune centinaia di metri dal veliero. Mentrei marinai remavano con solerzia fummo tuttiraggelati da un'esplosione che illuminò la notteincipiente a giorno. Subito alzammo gli occhi versoun enorme picco che dominava l'isola. Ci accorgemmoche non si trattava di una innocua, seppur spaventosamontagna, ma del cono di un vulcano che aveva ripreso a eruttare lapilli e lava proprio nell'istante incui Noi avevamo messo fra la nostra presenza e ilveliero alcune robuste pagaiate. Restammo incantatia guardare quello spettacolo: anche se non osavoosservare i volti della mia ciurma ne sentivo glisguardi posati in direzione di quella maestosa potenza.Come Me Essi erano trapassati dalla paura e dallostupore. Improvvisamente immobili fissavano le loropupille sul mare rosso che si metteva in moto dallacima del picco e precipitava a valle. "Da quanto temposuccede questo?". Mi rivolsi bruscamente al selvaggio."Una settimana!". Rispose Lui accorato e con il respiroche pareva sul punto di spezzarsi. Attraverso il silenziototale ripresi il controllo di me stesso e cercai di sovrastare il boato del vulcano in eruzione indirizzandomi allaparte dell'equipaggio che mi stava seguendo fino allaterraferma. "Avete visto certamente di peggio nei vostriinnumerevoli viaggi" Urlai vibrante "Sarà forse un eventonaturale e perfettamente spiegabile a fermarvi come foste di fronte all'innalzarsi degli Abissi e delle Potenzeinfernali?". Osterberg, dopo il primo attimo di smarrimento,mi diede manforte e grazie a bestemmie e a robustepacche sulle schiene finalmente giungemmo a riva.