Torn & Frayed

Giorni a terra. V.


 
Giorni a terra. V.Erano voci di bambini e, per il poco che potessi occhieggiaredalla fessura, si accompagnavano a espressioni smarrite èsguardi spenti degli stessi. Erano seduti in circolo, appena illuminati dalla luce che il crepuscolo stava infiltrando, spossato,dall'ingresso principale. Formavano una tiepida corona lucidae discutevano ad alta voce ma senza levare le braccia in gestiplateali o accompagnare i loro discorsi con mimiche decise. Parevano troppo stanchi per azzannarsi ma, di certo, quellaa cui assistevo era una lite in piena regola. Anche se sostenutasolo dalle espressioni verbali. Talvolta mi sfuggiva una lunga sezione delle requisitorie ma, con il passare dei minuti, mi risultava abbastanza chiara l'architettura centrale delle aspre diatribe. Punto fondamentale era che i ragazzi (Tutti provenientidall'isola di San Juan de la Réunion) Non riuscivano più a sostenere i ritmi implacabili con cui Padre Reynolds Li costringeva a battere le strade per vendere le loro mercanziee raggranellare il denaro che, diceva, sarebbe servito ai lorogenitori ancora presenti sull'Isola. Erano stravolti e rivoltosi,arrabbiati e vendicativi. Non volevano più saperne del Pastoree dei suoi miserabili espedienti. Intendevano ribellarsi. L'unicoinconveniente è che non sapevano come: ad allontanarsi,semplicemente, dal Pastore si correva il rischio di finire dalla padella nelle braci, preda di sfruttatori senza misericordia oassassini senza scrupoli. Un'eventualità che faceva rabbrividirepiù della familiare figura dello strozzino Reynolds. Così, un saccodi iniziative veniva posto sul terreno: Chi proponeva di strangolareil pastore, di infilarlo in un sacco e scaraventarlo nell'oceano, Chiproponeva di minacciarlo armati e di costringerlo a restituire tuttoil maltolto che aveva messo da parte, Chi, addirittura, proponeva di imbarcarsi come clandestini sulla prima nave che faceva rotta attraverso l'isola di San Juan de la Réunion, e poi, giunti nei pressi,di impadronirsene con un colpo di mano. "Siamo bambini" si levòuna voce spaventosa da un angolo della caverna che, sconvolto,non riuscivo a illuminare con lo sguardo. Poi ancora si andò avanti per una buona mezzora finché i fanciulli decisero di aggiornare la seduta a data da destinarsi e si levarono tutti assieme in piedi spegnendo il mozzicone di candela che, fino a quel punto, avevailluminato la bizzarra scena della Cospirazione. Malcerto, scesidal mio trespolo e mi nascosi dietro un cespuglio di rovi per osservare i ragazzini mentre uscivano dalla grotta e si recavanochissà dove, forse alcuni dei dormitori per giovani indigenti sparsi per la Città. Quando la colonna fu sortita completamente, allungai l'occhio sui due ragazzini che avevo colto in piazza a venderestatuette della Vergine, e, illuminato da chissà quale rivelazione o,forse, solo da semplice intuito, decisi di appuntare su di Loro le mie attenzioni e di seguirli negli spostamenti che, chissà! avrebberopotuto condurli in posti per Me rivelatori. Così, balzando di albero inalbero e, raggiunta una delle vie periferiche della Cittadina, di stradinain stradina, mi posi a un deciso e dissimulato inseguimento. I ragazzicamminavano svelti e parevano conoscere come le loro tasche il gomitolo di stradine che si intrecciavano verso il Centro. Più volte,stordito, corsi il rischio di perderli di vista mentre sfrecciavanoda un vicolo maleodorante all'altro. Finché, finalmente, raggiungemmouno stretto porticato coperto da volte a botte e i giovanotti si infilaronoper una strettissima scalinata che conduceva ai piani alti di una luridastamberga che si fregiava fraudolentemente del titolo di Locanda.