Torn & Frayed

Giorni a terra. VII.


Giorni a terra. VII.Decisi, a quel punto, di non attendere oltre ed entrai nella locanda. Un giovane spaurito, che evidentementemi credette un criminale di mezza tacca, si avvicinòal bancone impaurito chiedendo cosa poteva fare perMe. Io gli dissi, tranquillamente, che dovevo parlarecon il Pastore Reynolds, dal momento che avevo un appuntamento importante con Lui. Poi gli allungaiuna statuetta della vergine che era caduta a uno dei ragazzi durante il deambulare nel reticolo di vie della Città vecchia. "Portagli o fagli portare questa. è roba sua e mi riconoscerà di certo." Feci, appropriatamente minaccioso. Il poveretto, se ve n'era bisogno, andò ancor più in confusione e batté la campanella sul tavolofacendo arrivare di corsa un ragazzino, se possibile, ancora più giovane di Lui. Gli diede la statuetta e un buffetto e gli disse :"Va', porta questa a Padre Reynoldse digli che c'è un signore che attende di visitarlo." Il fanciullo afferrò deciso il manufatto e si avviò per le scale decrepite verso il rifugio del Religioso. Io decisidi attenderlo comodamente e Mi accesi un piccolo sigaro sedendomi su una delle sedie quasi sfondateche facevano da cornice al bancone. "Vanno benegli affari?" dissi, tanto per non indugiare in quell'atmosfera di vaga tensione. Il ragazzo crollò il capomentre asciugava un boccale e mi chiese se, nel frattempo, volevo bere qualcosa. "Non occorre. Non ci metterà tanto. Il Reverendo Mi conosce bene."Fui facile profeta: avevo appena dato qualche boccataal mio cigarillo che il fanciullo ridiscese la scalinata e mormorò :"Padre Reynolds la attende, CapitanoThompson." Decisi di tenere con Me il sigaro e salìpesantemente le scale. La sbronza della mattinata si faceva sentire e avrei avuto di un bagno fumantee di un letto piuttosto che un contatto ravvicinato conquell'imperscrutabile individuo. Ma ormai ero in ballo e Mi toccava ballare. Seguendo il ragazzino arrivaidavanti a una porta spalancata, la numero undici,e, senza tanti preamboli vi feci ingresso. Il Religiosoera seduto ciondolante sull'amaca mentre i giovanotticontavano monete per terra in un angolo della stanza,ammucchiandole in piccole collinette. "Mestiere pericoloso"feci accennando all'attività delle due piccole canaglie."Se imparano da giovani scanneranno da adulti.""Thompson" sillabò a bocca aperta Padre Reynoldsmentre mi avvicinavo per abbracciarlo e stringergli la mano. "Reverendo, è un mio grande piacere rivederla.""Anche il mio" Rispose, contraccambiando la vigorosa stretta "Mi deve spiegare un mucchio di cose." "Anche Lei, Padre! Si è dato per caso all'arte della Filibusteria usando questi cenciosi fanciulli come equipaggio?"Proruppi tra il serio e il faceto mentre il cigarillo ancoraacceso fra le dita iniziava a mettermi in imbarazzo: non era quello il modo di presentarsi di un galantuomo ma,piuttosto l'atteggiamento violento di un tagliaborse. Cosìaprì la finestra, chiedendone il permesso al mio interlocutore,e gettai il mozzicone fumante nella strada. La stessa fine che avevo visto fare alla bottiglietta di gin di Padre Reynolds.Poi mi riassettai e lo guardai fisso negli stanchi occhi cerulei, apprestandomi a impostare una degna conversazione.Ma la maschera di gesso del religioso mi mise subito a disagio.