Torn & Frayed

Giorni a terra. XI.


Giorni a terra. XI.Volai nella mia stamberga senza rendermi nemmeno conto di essermi riuscito a orientare nel gomitolo di viuzze e vicoli chefarciva la città vecchia. Salì le scale e mi rifugiai nella mia minuscola stanza gettandomi sul letto con il cuore in gola.Poi estrassi dalla tasca il piccolissimo manufatto e lo esaminaicon cura: non era diverso dalla altre statuine che avevo visto lavorate dai fanciulli di San Juan De La Réunion, se non che questo possedeva un'aria violentemente sinistra, e le fattezze del sacro volto rappresentatovi parevano deformate da un ghigno irridente e irritante, qualcosa che potesse ferirvi al solo contatto e visione. Ma ciò che mi sconvolgeva in manieraparticolare era le lacrime di sangue che erano scorse lungo le guance e sembravano essersi fuse con il materiale usatoper la manifattura dell'oggetto stesso. Provai a grattare furiosamente le strisce ematiche ma ottenni il solo risultatodi incidermi le unghie e di digrignare i denti dal dolore. Era perfettamente inutile e lo realizzai ben presto. Le lacrime di sangue non erano state aggiunte in un secondo tempoma erano perfettamente mescolate al materiale, anzi ne erano parte integrante e rappresentavano una visione alternativa delle rassicuranti madonnine vendute dai giovanissimi artigiani a ogni angolo di strada. Gettaicon rabbia la statuetta diabolica in un angolo della stanzae Mi abbandonai sul letto. Era stata una giornata ferale e le immagini dei fanciulli costretti a quel lavoro abominevolesi mescolavano al volto di Padre Reynolds, con la sua faccia larga e paciosa, il sorriso largo e la barba di qualchegiorno. Uno stereotipo lontanissimo dallo sfruttatore e taglieggiatore di bambini innocenti, eppure non potevo fare a meno di volgere, continuamente, in quella direzione i miei pensieri. Non Mi convinceva la favoletta allungatamidal Pastore sulla rinascita dell'Isola attraverso la fatica dei suoi umilissimi figli, Né  vedevo in Lui la garanzia che i ragazzini non sarebbero stati sfruttati ma, forse, l'esatto contrario. Senza accorgermene Mi appisolai e scivolai dalla veglia al sogno. Vidi, uscire dall'acqua creature bizzarre con il volto di quei poveri fanciulli ma il corpo deformato da branchie e pinne grandissime. Vidi Padre Reynolds, nudo e con le pudenda bene in mostra, che additava, davanti a tutti, il terreno su cui stavano sbarcando. Poi quello che sembrava il vecchio StringFellow con l'infame statuetta cosparsa di sangue al posto della testa e una lunga sciabola nella mano sinistra. Infine assistetti allo sbarco di tutto il popolodi San Juan De La Réunion. Gente che ormai non possedeva più nulla di umano. Bizzarri incroci e mostriefferati. Mi svegliai che era mattino e madido di sudore.Ben presto, per rassicurarmi, attribuì al digiuno del giorno precedente le mie visioni. Poi decisi, dopo essermi rinfrescato di mettermi sulle tracce del miogabbiere, Grant Phillips, per un progetto forse assurdoche mi ballonzolava feroce per il cranio.