Torn & Frayed

Giorni a terra. XXI.


Giorni a terra. XXI."Non importa" fece Reynolds, senza dare seguito a un'importuna lamentela."Conosce la strada di casa ed entro sera, sono sicuro, sarà insieme ai suoicompagnucci - però dura la vista per chi si ostina a fare del bene, ricevendosolo insulti e denigrazioni in cambio - sono esausto e, se mi permettete mi debbo sedere un attimo per riprendermi." Detto così sprofondò in una delle poltrone di casa con lo sguardo vacuo e rivolto a chissà dove, dentro se stesso. Ebbi un moto di pietà per quell'uomo - come purtroppo mi era giàcapitato altre volte - e gli rivelai la mia intenzione di mettere insieme un equipaggio per salpare alla volta dell'Isola di San Juan de la Réunion per chiarire certi misteri che ancora restavano insoluti. Il suo viso s'imporporòimmediatamente e fu come se tornasse da una breve capatina nel mondodello scoramento e dell'accidia. Subito si era ritemprato sotto la sferza delle mie parole, e ora stava - quasi pronto a spiccare un balzo - con la testa rivolta saldamente nella mia direzione. "Intende dire, Thompson, che prenderà il mare verso l'Isola? Ho sentito bene?" "Sì, pastore, haudito perfettamente. Il qui presente Signor Dawson si è mostrato sensibile ai nostri argomenti e ritengo farà di tutto per darci il giustoabbrivio alla ricerca di una goletta che ci possa trasportare verso i suoimari." A quel punto intervenne il gioviale vecchio che, con voce profonda,tanto da far tremare i vetri alle finestre rimarcò :"La mia Lebanon è sua,capitano Thompson. E non si azzardi a mettere sul tavolo il becco di un quattrino! Questa è una causa santa, e Io so riconoscere le giuste ragioni di un uomo quando mi vengono proposte nel modo che Lei ha scelto." Rimasi attonito. Avevo sperato, non posso negarlo, in tutto ciò.Ma il fatto che mi fosse posto fra le mani un simile capitale senza dovere sborsare una regina mi parve qualcosa che andasse al di là delle mie più rosee previsioni, facendomi sobbalzare interiormente dalla gioia. Mi inginocchiai con gli occhi colmi di lacrime ai piedi delsaggio anziano e ne chiesi la benedizione profondendomi in ringraziamenti. Dawson accennò un sorriso mentre anche Miss Elizabeth si asciugava gli occhi con una coccarda del grembiule.Poi mi fece rialzare e l'espressione cambiò sulla sua faccia: adessoera l'infaticabile imprenditore che aveva preso il posto del tenero filantropo. E già mi si indirizzava con queste parole austere :"Allora,adesso è tempo di affari e di sistemare la cosa perbene. Portiamoci nel mio ufficio e vediamo di allestire un piano di imbarco come si deve."Annuì e mi rivolsi con lo sguardo a Osterberg e Phillips anche se sentivoche le mie pupille evitavano volutamente un altro attore di quella che miacciava di diventare una seria vicenda. Proprio mentre stavo per avviarmi nella scia dirompente del mio benefattore girai di scatto la testa e inquadrai Padre Reynolds :"Lei, pastore, non viene con Noi?".