Torn & Frayed

Giorni a terra. XXII.


Giorni a terra. XXII.Reynolds spiccò un salto dalla poltrona, poi vi ricadde pesantemente.Sembrava combattuto fra due forze di eguale e spietata intensità:nella sua mente e nella sua anima prendevano posizione il Benee il Male, e si combattevano a suon di fucilate e proiettili. Poi, quasiesausto per la tortura dell'indecisione, mi sogguardò brevemente ed esclamò :"Lei mi offre una zattera, Thompson che dovrei rifiutarea causa di talune mie colpe passate. Ma voglio credere che la sua proposta giunga direttamente dal Signore, mediata da un angelo, certo originale. quindi intendo accettare la sua proposta, a patto,ovviamente che i fanciulli vengano con Me e con Voi nel percorso di ritorno alla loro terra d'origine." "Si è già stancato di racimolaresoldi per il loro bene?" non potei impedirmi di replicare, leggermenteacido. Lui fece come non avesse sentito e bofonchiò :"Siamo andati lontano perché San Juan de la Réunion pareva condannata dopo gli infausti eventi del passato, ma ora che ci viene offerta, dalSignore in Persona, l'opportunità di farla risorgere grazie, soprattutto,al Vostro aiuto, non mi tirerò indietro e posso dirle fin d'ora che saròdella partita." "Quanti ragazzini gestisce in questa Città, Pastore?""Ah, non più di una quindicina. Adesso saranno sparsi chissà dove a racimolare offerte. Ma verso sera giungono tutti alla mia taverna,recuperiamo il denaro e poi vanno a dormire come cherubini nelle stanze sparse di quella stamberga." "E i fanciulli che ha sistemato presso le famiglie del posto?" Il religioso si appoggiò una mano sulla tempia e la fece scorrere giusto alla sommità del cranio :"Quelli hanno cominciato una nuova vita" Fece sardonico "Sperosi dimentichino presto delle esperienze vissute sull'Isola." Annuìun po' costernato e Gli feci cenno di seguirci nello studio del Signor Dawson, che stava gentilmente attendendo sulla soglia.quando anche l'ultimo uomo fu passato la porta si chiuse alle nostre spalle. Mi guardai attorno e pensai che il mondo del proprietario della Lebanon sarebbe potuto essere tranquillamenteridotto a quella fetta di spazio: mappe disordinate erano sparse su un bel tavolaccio di rovere e ricordi e rimasugli di viaggi oceanicifacevano bella mostra di sé dalle pareti. Non mi soffermai a chiedere al nostro mecenate la genesi di quelle testimonianze poiché cominciavamo ad avere fretta e ci mettemmo di buona lenaa discutere i dettagli tecnici del viaggio, che risparmierò ai miei lettori per non acuire la loro noia. Mi limito a sottolineare che uscimmo ancora con qualche punto interrogativo e con tante certezze. E l'umore generale volgeva al bello e al positivo,tanto da farci vuotare la caraffa di punch che la Miss Elizabeth aveva preparato per Noi al centro del salotto. Sapevamo di essere appena all'inizio ma le grandi linee della spedizioneerano state tracciate, e ora restavano da definire i dettagli non insignificanti: recuperare almeno una buona parte del nostro equipaggio primitivo e pensare come stivare i quindici marmocchi di Padre Reynolds su una modesta goletta.Ma i sorrisi si sprecavano comunque, così mi lasciai andare e iniziai ad essere decisamente speranzoso.