Torn & Frayed

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La Casa di Paglia XPoi si accorse che il suo cellullare stava vibrando e lo estrassedalla tasca chiedendo scusa agli altri due presenti. Rispose con un certo affanno e una delle sue segretarie gli ricordò l'incontroche aveva in programma con la piccola comunità di ghanesi stipati provvisoriamente dentro la Casa di Carità delle suore Orsoline. Maccani si batté con il palmo della mano sulla frontema nel frattempo pensò che i disabili ghanesi potevano attendere:aveva per le mani una faccenda esplosiva e due dei suoi attoriprincipali.  "Dov'eravamo rimasti?" Chiese dopo avere chiuso la comunicazione. Matteo ghignò e farfugliò abilmente: "Al posto peri negri." Emanuele Radice schivò la provocazione e comunque prese ad incalzare il questore sulla questione principale: "Laverità, Emiliano, è che ho una paura fottuta di perdere tutto quelloche abbiamo costruito negli ultimi anni in questo posto." Fece con un reale risentimento. "La burocrazia è sempre cieca e pochissimisi sono preoccupati di registrare i progressi che abbiamo realizzatonell'autogoverno dei pazienti. Qui non ci sono state sommosse,materassi bruciati, sequestri di Responsabili o fughe di massa.Qui la gente si trova bene e ha imparato ad avere cura di sé stessi.""Sì, sono d'accordo. Ma ci sarà sempre un limite." Il dottore fissòlungamente Maccani, poi bofonchiò come avesse compreso male:"Prego?" "è facile credersi Gesù Cristo in una comunità di psicolabili. Guardiamo in faccia la realtà, Emanuele, nessuno dei vostridegenti forse sarà mai pronto a un impatto con la Società e le suerigide regole, le sue responsabilità, il suo richiesto autocontrollo.Tutt'al più possono passare l'esistenza in case protette." A quelpunto Matteo Giustiniani scoppiò in un pianto isterico e cominciòa digrignare i denti: "Cosa ne sai, questore, della natura di queste persone? Ti limiti a un'occhiata superficiale e ai dati che riscontri sulle tue cartacce, ma non hai mai vissuto sulla tua pelle le tragediedella follia e dell'instabilità mentale...Io ti dico una cosa: qualsiasisoggetto residente qui dentro sarebbe in grado, un giorno, di prendere in mano i destini della nazione. Una volta giunti ad una tolleranza con le proprie deviazioni gli uomini e le donne della Casadi Paglia sono i più splendidi esemplari di disinteresse, sincerità, occupazione e impegno verso i propri simili che la Terra conosca!"e il giovane sbatté con forza il pugno sul tavolo prorompendo in epiteti irripetibili verso i governanti dello stato. Radice sogghignava senza mostrare riprovazione e Maccani era basito dalla fluenza del pazzoide. Ora finalmente capiva il ruolo decisivo che quel Matteo Giustiniani stava esercitando all'interno della piccola comunità di dissociati e, mordendosi il labbro, capiva anche quantosarebbe stato complesso e difficile staccare i residenti da quella Casa di Paglia, edificata con tanto fervore. "Capisco cosa intendi,e ne terrò conto Matteo, ma ora debbo proprio andare." Disse con un insolito tono di scoramento nella voce. (Continua)