Torn & Frayed

XXIX


La Casa di Paglia XXIXMaccani si guardò in giro come se stessero parlando a qualcun altro,poi, senza nemmeno rispondere ma annuendo gravemente girò i tacchi e si avviò verso il cancello seguito da Involsi che continuava a blaterare frasi più o meno coerenti su errori presunti e forzature fuori luogo. Il questore pro tempore uscì nel cortile brullo antistantela Casa di Paglia e notò solo le forze antisommossa in perfetto relax dopo avere disperso i contestatori. Questi ultimi erano sparitidal campo visivo ed erano tornati alla spicciolata verso le loro case,nemmeno intuissero che il destino del loro grande nemico era segnato.Maccani si accorse di avere tra le dita i rimasugli maciullati del fiore che aveva raccolto nella campagna e con cui si era avvicinato allaCasa. Si ripulì e salì sull'auto che Pino Involsi gli stava mettendo a disposizione mentre alcuni cronisti tentavano di carpirgli un commento.Lui, abulico e distratto li allontanò con i gomiti alzati. Poi si accomodòsul sedile in pelle e la BMW prese la via della cittadina senza uno straccio di scorta. "Dove andiamo?" Fece Involsi frastornato. "Al convento delle Orsoline." rispose "Devo parlare con Adebanke.""Questo genere di decisioni peggiora le cose." Fece notare Involsi."Non mi interessa. Tanto non sono più questore. Le parlerò da privato cittadino." "Non sia catastrofico. La trasferiranno da qualche altra parte. Nulla è perduto." "Per quello che mi può interessare."Arrivarono sul posto che era ancora mattina inoltrata Ed Emiliano Maccani notò Adebanke Adhiambo a una delle finestre. Quando si incontrarono la ragazza lo abbracciò spaventata. "Ha sentito? Quel ragazzo, quel Matteo Giustiniani è morto. Sfondamento della base cranica." "è quello che ha sempre cercato, e quello che ha preparato il suo mentore Emanuele Radice." "Non sia così duro." "Sono realista.""E adesso lei cosa farà?" Maccani gonfiò le guance e poi fece uscirel'aria: "Non lo so. Ci sarà un'inchiesta ma penso che ne usciremo tutti puliti. La mia carriera comunque termina qui. Avrò un posticino tranquillo ed isolato lassù tra le montagne, ma non mi vedranno: hointenzione di dimettermi dall'amministrazione pubblica. ho compreso abbastanza. "Ovvero?" "Che siamo piccole pedine in un gioco più grande e che ci manovrano come vogliono per i loro interessi. La mia unica colpa è stata di avere un po' di coscienza e di credere che con la buona volontà si potessero cambiare le cose. Ma così non è stato." Adebanke gli carezzò la guancia: "Ho l'impressione che torneremo tutti in Ghana, non crede?" "Su questo non c'è nessun dubbio ed Io verrò con voi." "La ragazza spalancò gli occhi come fanali: "Sta scherzando? Il suo futuro, la sua vita sono qui.""Non più. Sono stato travolto dal marcio. Voi tornerete a casa, Iofarò un corso per assistente ospedaliero e vi raggiungerò grazieai pochi amici influenti che mi sono rimasti. Ho intenzione di rinnovarela mia vita e di renderla meritevole di qualcosa." "Lei fa tutto cosìsemplice. è un individuo molto determinato. Ma sono sicura che quello che vuole lo ottiene, quindi sono certa che la rivedrò presto.Qualcosa o Qualcuno me lo dice. Mi abbracci." Maccani la strinseforte. "Potremmo anche darci del tu, finalmente." Sorrise lui. " Va bene, Emiliano." Lui si rialzò dalla carrozzella e si avviò verso l'uscita."Un giorno qualcuno mi spiegherà cos'è successo. Mi pare di viverein un sogno." Mormorò Adebanke alle sue spalle. "Non preoccuparti,è stata una situazione molto semplice: qualcuno ha pensato di speculare sulla Carità, e forse gli è andata anche bene. Il professorRadice, per esempio, sarà in piena tranquillità e pianificando unfuturo che si preannuncia radioso." "Ma Matteo Giustiniani, il suodiscepolo, è morto!" "Sta scritto: uno di voi mi tradirà. Così non è successo. Al contrario: il discepolo ha dato le chiavi al maestro peruna vita colma di soddisfazioni personali." "Ma sai nulla di Radice?Lo hai visto?" "No."(Continua)